Trump e Putin rinnovano “lo spirito dell’Elba”. Il Deep State cosa farà?

#Putin e #Trump firmano, e postano sui rispettivi siti, una dichiarazione congiunta sullo “spirito dell’Elba”, per ricordare l’incontro dei due eserciti sull’Elba il 25 aprile 1945. Quello storico incontro fra le truppe statunitensi e sovietiche sul punto di debellare la Germania nazista “come esempio di come i loro paesi possono cooperare”.

Decisione dirompente di The Donald verso il Deep State. Ricordiamo che quando nel giugno 2019 i capi di stato e di governo furono radunati dalla regina Elisabetta per commemorare il 75mo dello sbarco in Normandia, l’unico assente fu Vladimir Putin. Non era stato invitato. Un insulto deliberato all’intero popolo russo, e al sangue venti milioni di morti nella vittoria contro Hitler.

Trump valuta che per gli Usa l’avversario pericoloso è la Cina, non la Russia, ed è dannoso costringere Mosca buttarasi fra le braccia di  Pechino. Ma il Deep State mantiene la posizione che la Russia è nemica  della globalizzazione e  del mondo unipolare; ha sfidato “l’ordine” in Siria, e va punito; e con le provocazioni NATO alle sue frontiere, complici baltici e governo polacco, conta di trascinare a Russia in quella costosa corsa agli armamenti che rovinò l’URSS.

La dichiarazione comune Trump-Putin. Un 25 aprile diverso. Con un sottinteso anti-Germania.

A questo scopo il Deep State sta per non rinnovare il trattato New START (scadrà fra dieci mesi) che consiste nel controllo reciproco degli armamenti atomici e  strategici.  Un trattato che ha garantito la pace e un equanime e trasparente   controllo per la sicurezza mondiale. Per esempio, “gli Stati Uniti ricevono nota notifica ogni volta che un missile russo è dispiegato, o  che un bombardiere passa  da una base all’altra, ogni volta che viene prodotto un missile, e viceversa”. Adesso, stracciando il trattato,  il complesso militare industriale americano vuole realizzare un’intera nuova  e pericolosissima linea di armamenti,  a cominciare  dalle atomiche “tattiche” (per l’uso banalizzato e come primo colpo del nucleare) e la militarizzazione dello  spazio. Lavrov sta cercando di rabbonire i folli (la “lobby anglo-zionista” per The Saker: il Pentagono, coi generali, è a favore del controllo degli armamenti)   e convincerli di prorogare il Trattato di 5 anni.

Adesso, dalla dichiarazione comune postata per ritornare allo spirito dell’Elba, appare chiaro che Putin e Trump si telefonano. In questo caso l’iniziativa è stata di Trump: ha telefonato a Vladimir per chiedere il suo aiuto nella riduzione della produzione petrolifera in seno all’OPEC, ma poi evidentemente hanno parlato anche della sicurezza mondiale.

La reazione dei deliranti che chiamiamo Deep State contro Trump sicuramente ci sarà. E sarà temibile. Non vorremmo ricordare che Irlmaier parlò del terzo attentato che avrebbe ucciso “uno grosso”, un uomo di pace dopo i due uccisi: il conte Bernadotte e  Ghandi. Trump, se dà seguito a questo passo sull’Elba, si dimostrerà l’uomo di pace del decennio.