Il grafene nel siero c’è, e serve ad hackerare l’uomo

Qui sotto un articolo scientifico sullo sviluppo di nano-antenne – ultramicroscopiche dunque – sintonizzabili in grafene per applicazioni nel “plasma” (sanguigno? o plasma come stato fisico?) nella frequenza Teraherz (lunghezza d’onda che corrisponde a un intervallo tra 0,3 mm e 0,03 mm (o 30 µm)). A cosa può servire questo, e l’inserimento nel siero di micro-antennne in grafene nei corpi, se non a realizzare quel controllo diretto sui cervelli umani auspicato e previsto da Yuvalò Noah Harari, consigliere di Klaus Schwab, che postiamo in fondo?

Una rassegna sullo sviluppo di nanoantenne di grafene sintonizzabili per applicazioni optoelettroniche e plasmoniche Terahertz

Zaka Ullah 1Gunawan Witjaksono 1Illani Nawi 1Nelson Tansu 2Muhammad Irfan Khattak 3Muhammad Junaid 1

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Eccezionali progressi sono stati compiuti nello sviluppo di nanoantenne ottiche in grafene. Sono incorporati con dispositivi optoelettronici per applicazioni plasmoniche e sono stati un’area di ricerca attiva in tutto il mondo. L’interesse per i dispositivi plasmonici al grafene è guidato dalle diverse applicazioni che hanno potenziato, come nanodispositivi ultraveloci, fotorilevamento, raccolta di energia, biorilevamento, imaging biomedico e comunicazioni terahertz ad alta velocità.

In questo articolo, l’obiettivo è fornire una revisione dettagliata della spiegazione essenziale dietro le prove sperimentali delle nanoantenne di grafene per lo sviluppo di antenne plasmoniche a base di grafene, ottenendo una migliore interazione luce-materia sfruttando la conduttività del materiale di grafene e le proprietà ottiche. Primo, vengono riassunte le nanoantenne di grafene fondamentali e il loro comportamento risonante sintonizzabile su frequenze THz. Inoltre, l’integrazione di antenne ibride grafene-metallo con dispositivi optoelettronici può richiedere il riconoscimento di piattaforme multiple per la fotonica. Più interessante, vengono studiati in modo critico vari metodi tecnici per la sintonizzazione della frequenza e la modulazione attiva delle caratteristiche ottiche, attraverso modulazioni in situ mediante l’applicazione di un campo elettrico esterno. In secondo luogo, i vari metodi per la scansione del raggio di radiazione e la riconfigurabilità del raggio sono discussi attraverso riflettori e antenne di grafene a onde leaky. In particolare, vengono studiati numerosi fotorivelatori di antenne in grafene e rectenne in grafene per l’energy harvesting fornendo una valutazione critica delle prestazioni dell’antenna, fotorilevamento potenziato, efficienza di conversione energetica e le problematiche significative che restano da affrontare. Infine, vengono discussi i potenziali sviluppi nella sintesi di materiale grafene e metodi tecnologici coinvolti nella fabbricazione di nanoantenne grafene-metallo.

Parole chiave: antenna in grafene; rivelatori di grafene; antenna accordabile in grafene; optoelettronica; plasmonica; terahertz.

(Per le figure, cliccare sull’originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32143388/

Figure

  • Figura 1 – (a) Grafene esagonale…
  • Figura 2 – (a) Modifica della sostanza chimica…
  • Figura 3 – (a) Pila di grafene…
  • Figura 4 –  (a) Pila di grafene…
  • Figura 5 – (a) Nanonastro di grafene…

https://video.sky.it/news/mondo/video/lintervista-integrale-di-giuseppe-de-bellis-a-yuval-harari-525541