Bannon sarebbe un neonazista. Perché, Jared invece…?

Sento  ripetutamente  i media  bollare Steve Bannon come “neonazista”. Non vanno per il sottile i giornalisti, quando sentono che la caccia è aperta.  Ma naturalmente tacciono che il vero razzista – e di un tipo da far apparire  i nazisti degli  amanti del genere umano   –  Trump lo ha nel suo genero influentissimo, il bel Jared Kushner.

Jared appartiene alla setta degli Habad Lubavitcher, potentissima presso il governo americano da  un cinquantennio. Basti dire che quando il loro super-rabbino Mendel Schneerson nel 1983, compì 80 anni,  il Congresso degli Stati Uniti proclamò tale giorno come “Education Day in USA” e lo onorò con la Decorazione Nazionale d’Onore.

In pratica, una festa nazionale.

 

Una potenza mondiale.

Si deve ai lubavitcher se in tutte le capitali del mondo occidentale,  a Natale, si accende  ufficialmente in qualche piazza un  enorme candelabro a sette braccia, celebrazione della festa concorrente Chanukkah.  Ciò nel quadro di una annosa campagna dei lubavitcher “per abolire le celebrazioni di Natale dei goy [..] in base alla nota sentenza ebraica che definisce i cristiani idolatri  (Likkutei  Sichos, 37:198”, si legge in uno dei loro volantini.)

“Likkutei Sichos”  è la accolta dei discorsi del loro super-rebbe, il sopra citato Scheerson, a cui i fanatici attribuiscono il valore di rescritti talmudici.

Il “messia” Schneerson (1902-1994)

Ora, in questi scritti, il rabbi insegna – né più né meno –   che gli ebrei sono Dio, e gli altri  esseri umani  sono animali destinati a servire gli ebrei, o a perire  nel regno d’israele prossimo venturo, sotto le leggi penali che saranno imposte su di loro. Una di queste è la pena di morte per il peccato di “Idolatria”,  come la celebrazione del Natale di Cristo. Nel mio “Chi comanda in America” ho citato alcuni rescritti di Schneerson  che delineano la sua teologia suprematista. Qualcuno lo ha postato in pdf :

http://holywar.org/blondet.pdf

La differenza tra un  ebreo e un non-ebreo si comprende alla luce della ben nota espressione [biblica] ‘differenziamoci’.  Dunque non abbiamo qui solo il caso di una persona che sia solo di un livello superiore all’altra […] Il corpo di un ebreo è di qualità  totalmente diversa dal corpo di ogni altro individuo delle nazioni.[…] L’intera realtà non-ebraica è solo vanità.  Sta scritto: “E gli stranieri cureranno le vostre  greggi (Isaia 61:5).

In un altro rescritto, il super-rabbino sancisce: l’aborto è un delitto. Va punito con la morte il non-ebreo che lo commette. Non però se l’aborto lo commette un ebreo. “Perché?”, si domanda Schneerson.  E si risponde: “La risposta viene  dal considerare la differenza  generale fra ebrei e non ebrei: un ebreo non è stato creato come mezzo per qualche altro scopo: è egli stesso lo scopo. L’intera creazione esiste per servire i giudei. [Per questo] un ebreo, la cui esistenza è la sola cosa importante, non deve essere punito per [aver eliminato]  qualcosa di secondario”.

Altrove, sui trapianti e loro liceità: “Se un giudeo ha bisogno di un fegato, può prendere  il  fegato di un non ebreo innocente per salvare il primo? La Torah sembra consentirlo. La vita di un ebreo ha valore infinito. Se vedi due persone affogare, un ebreo e un non-ebreo, la Torah ti impone di salvare prima la vita dell’ebreo”.

Israel Shahak, che ha riportato questi due rescritti lubavitcher nel suo saggio Jewish Fundamentalism,  commenta: “Basta cambiare la parola ‘ebreo’con ‘ariano’, ed  ecco la dottrina che ha reso possibile Auschwitz”.

Ora, Jared Kushner ha frequentato la “Chabad House” aperta nell’universitàdi Harvard, dove lo lodano come “studente mega-donatore a palate”.

http://www.timesofisrael.com/jared-kushners-college-rabbi-recalls-a-snow-shoveling-student-mega-donor/

In quell’occasione, Jared versò  infatti alla “Missione” (tali sono le migliaia di Chabad Houses nel mondo) 150  mila dollari. Ma è una pioggia continua, centinaia di migliai di dollari  della Kushner Foundaton (“charity”, esentasse). Anche la Donald J. Trump Foundation ha donato a tre diverse istituzioni Lubavitcher 11.500 dollari.  Jared manda i figli alle scuole  della setta lubavitcher.

Il loro Messia non risorse..

Ho  parlato di Menachem Mendel Schneerson (Ucraina 1902, New York 1994)   come di  un super-rabbino. E’ di poco: migliaia di suoi seguaci han cominciato a chiamarlo non “rebbe” bensì “Mosiach”, e lui ha più o meno lasciato fare. Anzi  ha  acceso le speranze messianiche  fino al delirio quando, all’inizio della Guerra del Golfo contro Saddam (1991),  annunciò ai seguaci che tale evento  “annunciava l’arrivo del Messia”,  secondo la midrash Yalkut Shimoni (una compilazione rabbinica di commenti alla Bibbia) : “O voi umili, il tempo della vostra redenzione è arrivato.”

Obama col rabbino Levi Shemtov, il “cappellano” dei Lubavitcher al Campidoglio.

Il punto è che si suoi seguaci comprarono pagine intere di giornali per inserzioni, appunto  a tutta pagina,  in cui annunciavano che era giunta la Redenzione. Uno dei suoi sotto-rabbini,  Rabbi Asher Zeilingold dichiarò  alla stampa che “si aspettava che il messia arrivasse da un momento all’altro” e che Schneerson “presto sarebbe stato riconosciuto da Dio come il  salvatore”.

Schneerson si ammalò. Mentre giaceva in agonia alla clinica  Beth Israel Medical Center, circa 2.000 seguaci si radunarono fuori  danzando  e cantavano, e preannunciando la   fine del mondo. Altri pregavano, altri ancora battevano contro il muro dell’ospedale come  fanno al Muro del Pianto.

Al suo funerale, decine di irriducibili credenti danzarono durante tutto il corteo, affermando che la sua morte era una fase “obbligatoria” del suo ritorno come Messia. “Nel momento in cui  la bara veniva posta sul carro funebre, una folla disperata di fedeli Lubavitch  inneggiava preghiere affinché Schneerson si alzasse e si rivelasse il Messia  tanto atteso”, scrisse il Washington Post.

Ad ogni buon conto, non seppellirono il corpo se non dopo tre giorni, perché non si sa mai che risorgesse come Gesù. Scrive Wikipedia: “Tre giorni dopo la morte di Schneerson, il giornale ebraico The Forward scriveva che il movimento si era diviso, con un gruppo che asseriva che il Rebbe era ancora vivo ed un altro che credeva sarebbe risorto: “Ci sono coloro che  dicono che non credono il rebbe sia morto, e altri che dicono che la sua resurrezione è prossima. Alcuni di questi resurrezionisti, hanno cominciato a dormire vicino alla  tomba del Rebbe nel cimitero di Queens, sperando di essere i primi a vedere il loro Messia risorgere dai morti.”

Un indizio in più di quanto i Lubavitcher siano influenzati  dal cristianesimo settario americano, quasi una versione ebraica dei Testimoni di Geova  con  i loro ripetuti annunci della fine del mondo,  o dei “cristiani rinati” che aspettano la “rapture”, ossia di essere rapiti al cielo prima della Grande Tribolazione, che invece subirà  il resto dell’umanità non rinata.

Ancor oggi, secondo l’antropologo Simon Dein : “I membri Lubavitch sostengono che il loro Rebbe è più potente in campo spirituale senza l’ostacolo del corpo fisico. Alcuni asseriscono che egli non sia mai morto. Diversi altri affermano che il Rebbe sia Dio  […] Esistono certi elementi cristiani che sembrano permeare le idee messianiche di questo gruppo.”  (“Mosiach is here now: just open your eyes and you can see him”,  Simon Dein, Anthropology & Medicine, Volume 9, nr. 1/aprile 2002).

Il rabbino e studioso Jacon Neusner, celebre per il suo duetto teologico con Papa Ratzinger  (2007), ha confermato: “Una sostanziale maggioranza dell’importante movimento ortodosso chiamato Lubavitch o  chassidismo Chabad  afferma che il loro Rebbe, Rabbi Schneerson , sepolto nel 1990 senza lasciare successori… presto ritornerà per completare la redenzione in qualità di Messia”.

Sono copiature di “messianismo cristiano” tanto riconoscibili, che un antropologo Joe Marcus li ha paragonati a quelli della prima cristianità: “Entrambi i capi accettarono tacitamente la fede messianica dei loro seguaci ma furono reticenti nel dichiararsi messia direttamente. Il cataclisma della morte del Messia ha portato a credere nella sua esistenza continuativa e persino nella sua resurrezione”.   Magari con la piccolissima differenza che i cristiani non coltivano il razzismo metafisico di credersi, collettivamente, popolo-dio.

Fatto sta che la diffusione delle credenze Lubavitcher è molto   vasta negli ambienti ebraici apparentemente lontani. Dopo la morte di Schneerson, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti propose una mozione — sponsorizzata dai Rappresentanti Chuck Schumer (j), John Lewis (j), Newt Gingrich, e Jerry Lewis  (j), e da altri 220 membri del Congresso americano — per assegnare a Schneerson la Medaglia d’Oro del Congresso degli Stati Uniti d’America. Il 2 novembre 1994 la mozione fu unanimemente approvata da entrambe le Camere onorando Schneerson per i suoi “straordinari contributi all’educazione mondiale, alla moralità e per le importanti azioni di carità”.  Sic.

A proposito di tanta moralità e carità:

Un  Lubavitcher famoso, rabbi  Mani Friedman, alla domanda sul come secondo lui gli israeliani devono trattare gli arabi, ha risposto: “Il solo modo di combattere una guerra morale è il modo ebraico: ‘Distruggi i loro luoghi santi. Uccidi uomini, donne e bambini (e il  loro bestiame)”.
https://www.haaretz.com/news/chabad-rabbi-jews-should-kill-arab-men-women-and-children-during-war-1.277616

Questa è dunque la ideologia che motiva Jared Kushner, i suoi familiari,  il suocero di cui è diventato il massimo ascoltatissimo consigliere  sul Medio Oriente.

La credenza nel loro messia risorto  e gli ovvii prestiti dal cristianesimo non fa dei Lubavitcher un movimento ereticale, come sostengono alcuni.  Non esiste un vero concetto di eresia nell’ambiente: un ebreo è sempre un ebreo anche se è sabbateo, o frankista.  Del resto l’idea che i goym siano “animali parlanti” è  mainstream nell’ebraismo talmudico, così come la prescrizione di sterminare dei nemici, uomini donne bambini e animali. In varie occasioni il rabbino-capo italiano, Di Segni, ha dato manifestazioni di simpatia verso i Lubavitcher e la loro “missione” (convertono gli ebrei poco praticanti), ne condivide  totalmente le posizioni su Gerusalemme:

senza rilevare la stranezza del  loro “resurrezionismo”.
Ci si può alfine chiedere  come mai gli ebrei non hanno accettato il Messia cristiano   con la credenza nella “sua morte e la credenza nella sua resurrezione ed  esistenza continuativa” mentre non si scandalizzano che i Lubavitcher credono la stessa cosa del “loro” messia. Evidentemente, la differenza sta che il primo non adottò né predicò il suprematismo razziale. Questo è  evidentemente il discrimine.

E poi ci dicono che Bannon è “nazista”..

 

Perché il Mossad ha simulato un attentato dell’ISIS in Vaticano?

 

Posto Scriptum – un lettore mi segnala:

“Sul numero 369 del mensile “Panorama Difesa” (mese dicembre 2017) a pag.35, nella rubrica “Intelligence”, facendo riferimento a un articolo del Jerusalem Post, si scrive di una esercitazione antiterrorismo organizzata dal Mossad e dall’ICT (International Institute for counter-terrorism) dall’11 al 14 settembre scorso, in località Herzliya più un’altra rimasta segreta, avente come tema: “un attentato dell’ISIS in Vaticano”. Come citato dal giornale israeliano, nel wargame live, sarebbe stato ricostruito fedelmente il vaticano simulando tutte le possibili tipologie d’attacco. Alla simulazione avrebbero assistito anche membri di servizi di sicurezza stranieri occidentali tra cui italiani (AISE) e del Vaticano”.

(Ritengo questo piuttosto “un avvertimento”  e una iniziativa del  loro marketing sulla “security”, di cui sono leder mondiali  e vogliono esportare. Se volessero davvero fare un “attentato dell’ISIS”, non lo direbbero ai giornali)

http://www.jpost.com/International/What-if-ISIS-attacks-the-Vatican-505361