Su Rai 3 ho sentito una lunga trasmissione sugli omicidi quasi-strage (23 proiettili ad altezza d’uomo ha contato la polizia) compiuti a Monreale da un diciannovenne di Palermo per motivi assolutamente futili, anzi inesistenti, giusto per sfogare il cuore dalla rabbia che alcuni suoi coetanei gli avevano procurato.
Rai3 è quasi per definizione il teatro di esibizione e l’espressione più seria della cultura progressista; colpiva lo stupore degli”intellettuali” progressisti davanti al crimine come non se lo sapevano spiegare, la pochezza delle analisi e quindi l’incapacità di diagnosi . Un prefetto intervistato ha definito “irrazionale” ; non so quale docente universitario di “psicologia dell’età evolutiva e psicoterapeuta” (che non mancano mai di essere chiamato con la loro autorità a spiegare “il mondo giovanile”) ha impapocchiato un vacuo argomentare sul far capire “le emozioni”, più precisamente “le emozioni dell’altro” agli sparatori minorenni. .
Nessuno aveva nel suo bagaglio culturale la capacità di riconoscere nello sparatore di 19 anni un barbaro non civilizzato; nessuno di loro aveva non dico la coscienza,ma la nozione di quel fatto sociale radicale grandioso che Ortega y Gasset chiamava “invasione verticale dei barbari”, la consapevolezza che i 400 mila neonati che ogni anno vengono al mondo in Italia sono barbari che invadono la civiltà da dentro invece che da fuori, e che la società degli adulti ha la responsabilità di educare, altrimenti a 19 anni appaiono sulla scena come omicidi sparatori e accoltellatori letali per futili motivi, o bulli spietati che, con crudeltà senza limiti, perseguitano i loro coetanei più deboli fino a distruggerli, a volte fino a spingerli al suicidio.
Lo stupore era che i giovani non fiorissero felici e sereni e contenti nella libertà che il progressismo aveva conquistato e adesso donava loro: liberati finalmente da ogni “repressione” e da ogni tabù, dai timori repressivi della religione – abbiamo cancellato i 10 comandamenti e sostituiti coi Diritti Umani ONU, fra cui il principale e il diritto degli omosessuali a esibire il loro non-più-vizio, come accade che invece di incularvi felici – cosa che noi approviamo – vi mettete a sparare e accoltellare? Ovviamente, nemmeno il minimo sospetto che educare i barbari al relativismo morale, o alla franca immoralità in un aspetto dell’agire umano (come la sensualità e il sesso) compromette e indebolisce gli altri; il rifiuto di attuare socialmente dei divieti, non può che portare allo sparatore minorenne.
La cancellazione perfettamente riuscita di ogni oscurantismo, come l’aldilà e il timore della pena eterna, non viene vista da nessuno di questi intellettuali progressisti come nemmeno ipotetica causa del disastro sociale dell’irrompere dei giovani barbari, ormai ineducabili, al possesso della pistola e del coltello.
Ciò dimostra ancora una volta che i progressisti non sanno trasmettere il progresso,per un motivo semplice: la loro cultura consiste nello screditare la tradizione, e la tradizione consiste appunto nel consegnare (tradere) ai giovani barbari le conoscenze superiori già raggiunte, per lo più a caro prezzo, dagli antenati, onde ogni generazione di giovani non siano costretti a ricominciare da capo. Possono accettare di trasmettere nozioni tecniche e scientifiche e giuridiche come parti staccate, ma non delle conquiste più alte – che sono le radici che le hanno fatte vivere.
Hanno liberato la società, e si sono liberati, del timor di Dio e della imposizione sociale (non sia mai!) di una morale religiosa, e non riescono a capire qual è, nella vita dei giovani barbari: privati (“liberati”) da Dio, nulla vale più la pena.
Anche letteralmente – senza Cristo che rende le sofferenze un merito per la vita eterna, qualunque pena (sofferenza) è insensata. Persino la sofferenza del tutto relativa e la frustrazione inevitabile nell’apprendere un mestiere , che diventa “bello” e premio a se stesso quando lo si sa fare bene, “a regola d’arte”. Quale giovane barbaro vuol imparare un mestiere tecnico non glamour (=di cui la tv non ha parlato) e che darà un salario più che decente ma non da milionario ?) è così che le aziende lamentano che gli manca il 70 per cento dei carpentieri in ferro di cui hanno bisogno. Non il 20, il 70. Ancora qualche anno e nessuno, lo saprà più fare. Un arretramento decisivo della civiltà materiale indotto dallla mancanzaa di Cristo.