Perhé la scuola italiana non insegna niente

Spiegato da un insegnante, Gianluca Marletta

Sarò breve. Nella scuola italiana di questi anni, i pilastri fondamentali sono le Prove INVALSI e le Prove d’istituto: ovvero, cose che con la didattica reale non hanno nulla a che vedere. In più, una serie di atti burocratici nevrotico-ossessivi come firmare su ambedue i registri (elettronico e cartaceo) e se te lo dimentichi trovi sempre il collega-Fantozzi che scrive la letterina alla Dirigente, cercare di spillare soldi allo Stato con qualche progetto.

Il mito della scuola italiana è quello, puritano e bigotto, della LEGALITÀ. E la Legalità non è affatto la GIUSTIZIA: la Giustizia è una virtù interiore che emana da Principi superiori, la Legalità è semplicemente obbedire a bacchetta alle leggi di uno stato, qualunque esse siano. I risultati si sono visti l’anno scorso, quando orde di pecore cannibali si scagliavano contro i (pochi) colleghi che non erano disposti a fare da cavie al Siero Genico, con la forza della Legalità di pendagli da forca come Speranza o Draghi.

E questa gente dovrebbe spiegare la Divina Commedia o l’Amor Cortese? No infatti: questa gente può spiegare solo l’Agenda 2030, Achille che era LGBT, Putin che è cattivo e tutto quello che gli impone il Sistema di cui essi sono solo gli impiegati di secondo livello.

Lo scopo è quello di creare generazioni di soggetti appiattiti e servili. Ma tanto, i docenti e gli studenti non hanno futuro: è già scritto che gli uni verranno sostituiti dall’intelligenza artificiale e gli altri, data la ristrutturazione in atto a livello globale, serviranno al più a sollazzare i vizietti di qualche generale NATO in qualche albergo del centro. E per fare questo, certo non serve Dante.

Ma anche questi sono progetti solo umani e falliranno. Questa però è un’altra storia…