Modesta proposta: diamo l’Italia a Mark Rutte

E come si fa a dar torto al premier olandese Mark Rutte? A proposito dei cento o 200 miliardi (immaginari) che il Recovery Fund europeo dovrebbe elargire al governo italiano, ha detto”: Vogliamo verificare ciò che segue fino alla fine (follow through), vedere profonde riforme delle pensioni,del mercato del lavoro, del sistema giudiziario, della fiscalità. Vogliamo aiutare gli altri; ma gli altri devono assicurare che mettono ordine a casa loro”.

Ebbene: mister Rutte ha ragione. Anche io ho le sue paure. Dopo constata l’inconcludenza degli “stati generali” di Conte che hanno fatto perdere tempo prezioso, i decreti a pioggia con centinaia di articoli consistenti in coriandoli di marchette sparsi sugli amici, lo spreco di miliardi già iniziato senza senso, la palese incapacità di questo governo di soli meridionali (dunque culturalmente arretrati) di formulare un progetto di rinascita per il paese – e davanti alla prospettiva imminente che questi incapaci ma dittatoriali portino alla distruzione finale dell’Italia, anch’io vorrei che i frugali ci controllino come Roma spende i miliardi.

Anzi, oso avanzare una modesta proposta ai Conte e Gualtieri (così palesemente al disotto del compito), al demenziale Grillo e agli Zingaretti , ai piddini e ai grillini che, arrivati nella stanza dei bottoni, non sanno che fare e fanno naufragio: chiedete alla signora Van der Leyen, e anche a Rutte, di darvi loro un gruppo di governanti stranieri che vi affianchi nei ministeri che non sapete guidare e che non funzionano, e vi sostituisca al timone, per non farci colare a picco.

“Vincolo Esterno” preso sul serio

Dopotutto, voi siete gli eredi ideologici diretti di quegli “statisti” (Andreatta) ed “economisti” (Carli, Ciampi. Padoa Schioppa…) che hanno voluto ingabbiarci nell’attrezzo ortopedico del “vincolo esterno” europeo, ritenendo gli italiani troppo cialtroni e disonesti, troppo radicalmente corrotti e incolti per governarsi da sé liberamente. Ebbene, fate l’ultimo passo, o europeisti; traete la conseguenza finale di questa vostra convinzione (ahimé giusta): pregate i governanti stranieri di venire a governare qui. Che mandino un team di esperti che, dietro pagamento di stipendio e alloggio in appartamenti di Stato, si occupi direttamente del Paese. Dopotutto, le esperienze di “Podestà forestieri” nell’Italia dei Comuni che le fazioni rendevano ingovernabili, non sono andate affatto male.

Ma soprattutto, gli stranieri già i governano, ma devono farlo con metodi indiretti, quindi imperfetti e dannosi: fanno salire gli spread, suggeriscono ai mercati di non comprare più i nostri Btp, vi impongono un arbitrario limite del 3% al deficit, con l’aiuto dei media vi fanno credere che “l’austerità è espansiva” ; invece, vengano qui e facciano loro le riforme che il premier olandese ha elencato con tanta precisione e competenza: in modo che noi ci godiamo lo spettacolo quando l’Olandese metterà mano alla riforma della magistratura-palamara italiana, o degli uffici fiscali i cui 1500 dirigenti sono saliti alle massime poltrone senza concorso, o delle banche aum-aum coi poteri locali e giudiziari come Montepaschi, o le pensioni dei Ricchi di Stato, o i concorsi all’ATM .

Sono persino sicuro che gli stranieri, se ci mettono la faccia e il nome, e se i loro emolumenti saranno stabiliti in percentuale dell’aumento del Pil che riusciranno a conseguire, governeranno tenendo presenti gli interessi del Paese meglio di quel che fate voi, che siete occupati solo a odiare ossessivamente l’opposizione.

Ricevete i miliardi, e tranquillizzate mister Rutte, e i “frugali” che lui capeggia, mettendoli a sua disposizione. Ha perfettamente ragione ad essere inquieto su come voi sprecate le decine di miliardi . Fatevi governare dai “frugali”, e in quella nobile accolta (Austria, Danimarca, Svezia, Paesi Bassi), preferibilmente da esperti olandesi che Rutte avrà la degnazione di indicarci.

Sono sicuramente i migliori tra i frugali.

Ebbe modo di constatarlo Ortega y Gasset: invitato nel 1936 dallo storico Huizinga (L’Autunno del Medioevo), rimase colpito “come primo fatto sorprendente, dall’abbondanza di ciclisti nei Paesi Bassi. Sciami di ciclisti nelle strade. In Olanda, va in bicicletta tutto il mondo: il ricco e il povero, il giovane e il vecchio, l’uomo e la donna, il suddito e l’autorità. Le guardie dell’ordine pubblico, coi loro lunghi cappottoni neri, fanno il loro servizio arroccati sul loro ciclo. Tutti in bicicletta, qualunque sia la loro età e il sesso, quale che sia il loro volume e la loro fortuna, agita le sue gambe sui pedali come fosse dovuto”.

Come mai questo uso ed abuso del modesto veicolo, che in Spagna viene usato solo dagli sportivi la domenica o dagli operai poveri per mancanza di reddito? E nei Paesi Bassi anche dal grasso “magistrato bevitore di birra” e dalla cinquantenne sovrappeso, che offrono uno spettacolo anti-estetico?, si domanda il filosofo.

Il premier Mark Rutte nel bicitraffico (al suo fianco, il capo del partito, Blok)
Formaggi olandesi a vari gradi, diciamo, di maturazione: sempre commestibili, anche quello carbonizzato (1615)

“Improvvisamente, una illuminazione”, esclama Ortega : “L’olandese sa – non importa con quale grado di coscienza – che il suo uso della bicicletta è rischioso, faticoso e antiestetico, come possiamo saperlo noi. Però sa anche che è il mezzo di locomozione più a buon mercato e quindi, a differenza di noi, preferisce la qualità “convenienza” alla bellezza, alla comodità e all’evitazione dei rischi del traffico”.

Con questa illuminazione , conclude il madrileno, “ci sembra di palpare non già un sintomo casuale della vita olandese, ma il carattere stesso dell’uomo olandese: la risoluta volontà di subordinare troppe cose a un entusiasmo per il risparmio. Senza saperlo chiaro, fin dall’inizio qualcosa in noi protestava contro questo modo di essere […] Lo preoccupa troppo il lato economico delle cose”, fino al punto che un olandese non esiste per un olandese per quello che è, ma solo indirettamente in quanto interviene in una relazione economica e i suoi derivati. Io non ho niente da obiettare al fatto che lei usa la bicicletta perché è il mezzo più economico di locomozione. Però non si sorprenda se io lo percepisco, e con esso colgo tutti gli altri segreti che questo fatto grida”.

Quali “segreti” ha intravisto il Madrileno dal fatto banalissimo degli olandesi in bici? Magari cose come quella raccontata da Tempi?

Marinou Arends, medico olandese: “per tre volte ha detto” no “ma le ho dato l’eutanasia lo stesso. Lo rifarei.”

Caterina Giojelli 18 giugno 2020

«Non voleva più morire, non potevo abbandonarla». Parla per la prima volta Marinou Arends, il medico olandese che ha drogato e ucciso un’anziana demente contro il suo volere

La dottoressa Anders, che ha fatto l’iniezione letale alla paziente contro la sua volontà.

E’ avvenuto nel 2016. “Il medico versa della droga nel caffè dell’anziana, senza spiegarle che di lì a poco sarebbe stata uccisa, «l’ho fatto col permesso del marito e della figlia, entrambi hanno dato pieno consenso». Vanno tutti in bici, è evidente.

“Questo è omicidio. I medici del futuro saranno così. Non salveranno vite. Le sopprimeranno perché il sistema non spenderà più soldi per loro”, commenta Cesare Sacchetti, giornalista di La Cruna dell’Ago. Il futuro? E’ già il presente, ricordate Dj Fabo e Marco Cappato? Il suicidio assistito in Italia è consentito: l’ultima conquista di libertà che vi hanno regalato i radicali. Approfittatene disoccupati senza speranza, piccoli imprenditori e ristoratori trovinati, è il mezzo più economico. Anzi affrettevi, prima che si creino le liste d’attesa all’ospedale; sapete come fjunziona il Servizio Sanitario da noi.

[Naturalmente il mio è uno scherzo macabro. Ma meno macabro di quello che avverrà: in Italia “le cose vanno selvaggiamente”, vide Irlmaier]

Riapro il pezzo per scusarmi  con gli olandesi: i “nostri” governanti li hanno preceduti  nel gran risparmio via “terapia”:

Coronavirus, ai malati il farmaco killer

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