IL NUOVO PERBENISMO TRASGRESSIVO

Un giovane lettore mi scrive per chiedermi dei chiarimenti  in materia di “tempi  ultimi”. Poi aggiunge:

PS

A conferma dei suoi articoli (non ce ne sarebbe bisogno, è più una necessità mia di Cassandra inascoltata): da quando questa estate ho ricominciato ad andare a Messa e ho provato a parlare di questo Grande Inganno che sta via via giungendo al culmine, ogni giorno sono messo in stato di accusa dai miei genitori che operano veramente da psico-polizia:  sono convinti che appartengo ad una setta, che mi hanno fatto il lavaggio del cervello, mi hanno comprato libri sul populismo e sui pericoli delle notizie su internet, dicono “prova a non andare a Messa per una domenica, cosa vuoi che possa succedere?” oppure “ma masturbati!!”. Mentre i miei amici se ne proprio sbattono degli eventi e invece si attivano solo per parlare di cibo  –   e le mie amiche, da vere donne emancipate e cool, a 26 anni suonati esaltano la giornata mondiale del sesso orale (cade un mese esatto dopo a San Valentino), orgogliose di averlo ricordato loro ai loro fidanzati e chiedono a un nostro amico gay quando andrà a convivere e poi sposarsi con uno che conosce da appena un anno ( li vedono come un maschio ed una femmina e li trattano come tali)…”.

 

Vorrei credere che genitori “liberati” che invitano  il figlio a  masturbarsi per farlo “guarire” dall’andare a Messa siano un estremo caricaturale e in fondo comico, dell’adesione al conformismo edonista vigente – insomma un comportamento poco diffuso, o raro. Invece tutti i giovani che mi dicono di aver adottato o ritrovato la fede, più o meno mi dicono di trovare nel  loro ambiente – magari non dai genitori, ma dagli amici e coetanei – lo stesso atteggiamento:  di stupita indignazione, di incomprensione (“uno colto come te, credere ancora a queste superstizioni…”),   di derisione e disapprovazione. Disapprovazione “pesante”, che vuole escludere dall’ambiente e imporre i “valori” correnti  a pena di emarginazione – insomma che si configura come  la pressione  sociale del nostro tempo. Totalitaria e dal basso.

La pressione sociale  che un tempo, per esempio,  contribuiva a far giungere le giovanette vergini al matrimonio (perché “la gente mormora”), oggi non è scomparsa affatto: solo che è rovesciata,   incita le stesse ragazze, ma della nuova generazione, a celebrare la giornata mondiale del sesso orale e a  “far pressione” sull’amico sodomita perché “si sposi”.

La società permissiva e liberata ha sostituito insomma la propria pressione sociale a quella cristiana. La secolarizzazione compiuta  ha scosso “i dogmi”,   ma solo per imporre il suo dogmatismo. La sua è una religione, infatti non vede bene gli apostati. L’intolleranza della società che  ha adottato il “relativismo” cresce attorno a  noi.  La “libertà di opinione” deve esercitarsi entro limiti ben precisi e sempre più stretti.

Quello che colpisce nei genitori del mio lettore – che probabilmente si credono “anticonformisti” e “senza pregiudizi”, come tante  persone che conosciamo – è invece il conformismo estremo. Con questo particolare carattere:  è solido e refrattario, nel senso in cui è refrattario un mattone. Ossia senza il minimo germe di analisi critica rispetto ai valori correnti, su cui  sia possibile far presa. Impenetrabile. Ciò è appunto quel che, al racconto, lo rende comico.  Comica la totale apertura, per contro, con cui si bevono tutte le parole d’ordine mediatiche del momento: attento al “populismo”, attento alle “fake news”, Internet è pericoloso, mette idee apocalittiche,  insegnano al figlio sviato (sviato  sulla buona strada , e pure 26enne).  Sicuramente credono nell’euro e nella Europa, credono che Putin sia “Lo zar dell’estrema destra”, credono senza il minimo atteggiamento critico  a tutti i false flag  che gli propina il Sistema  e fake news  che gli propinano i media.  Impagabile il collegamento  che hanno fatto fra il pericolo-cattolicesimo (tradizionale)  e il pericolo-populismo: i massimi tg possono congratularsi con se stessi  per i risultati raggiunti.

Perché non crediamo che siano una strana ed isolata famiglia, a cui mancherei di rispetto se fosse un caso  estremo. In realtà è  la rappresentanza di un intero ceto; parliamo non di residuati  dei centri sociali, ma di una borghesia abbiente e “moderata”. Il mio lettore sottolinea infatti:

“Paradossalmente le mie amiche sono molto brave e coscienziose rispetto alle altre mie conoscenze femminili della stessa fascia di età (20/26 anni): tutte e tre laureate col massimo, lavorano, hanno aspettato il proprio partner senza promiscuità (anche se chiaramente il matrimonio/figli è argomento tabù e usano la contraccezione). Sono comunque imbevute di politicamente corretto e seguono oroscopi, curano i propri social network, attendono la notte degli Oscar e guardano ogni genere di serie tv su netflix…”.

Dunque sono donne  di quella “upper class urbana, turistica e postmoderna”,  funzionante, produttiva,  in certo senso “seria”, e  a suo modo  “moderata” , “perbene”.   Insomma,  politicamente “centrista” e ideologicamente “di centro” – quel “centro” che è appunto il generatore della pressione sociale, dello “standard” dei comportamenti (se ne prese gioco già Flaubert nel Dizionario dei Luoghi Comuni) –   solo che è “il centro”  conformista  ad essersi dislocato mostruosamente, e vediamo di quanto da questa lettera. Dopo l’8 Marzo e San Valentino,  la Giornata Mondiale del Sesso Orale  può diventare una spiritosa ricorrenza, appena il mercato inventerà qualcosa da venderci quel giorno. Sul cosa, preferisco sorvolare.

Non mi pare il caso di disturbare il detto evangelico “sono venuto  infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa”,   perché non siamo ancora alla delazione e consegna del figlio alla forza pubblica da parte dei genitori. Mi consenta il giovane lettore di rallegrarmi con lui per la libertà che ha conquistato, e l’allegro umorismo  con cui guarda al suo ambiente.  E di stupirmi  di come Gesù, anche in questo crepuscolo della Chiesa nel ridicolo, continui a scegliersi i suoi e a chiamarli ad uno ad uno.