Il colpo finale dell’impero morente?

Regno Unito e Stati Uniti pronti a colpire gli Houthi dello Yemen Lo riferisce il Telegraph citando il ministro della Difesa britannico Grant Shapps e fonti americane al Pentagono. Secondo il quotidiano, Stati Uniti e Gran Bretagna stanno preparando una dichiarazione congiunta che potrebbe essere pubblicata già lunedì. Questo sarà l’ultimo avvertimento per gli Houthi.

Se i combattenti yemeniti non dovessero prestare ascolto all’avvertimento, navi e aerei da guerra britannici e americani lanceranno missili contro obiettivi “pre-pianificati” nello stesso Yemen e sul Mar Rosso, ha riferito il Times, aggiungendo che un “paese europeo” senza nome “possibilmente” partecipa anche tu all’operazione.

Gli Houti, spaventatissimi:

https://twitter.com/MyLordBebo/status/1741770247550480414

Gli Houthi annunciano una “guerra senza precedenti” con gli Stati Uniti e pubblicano una mappa con le basi statunitensi in Medio Oriente. “Da oggi in poi ci sarà una guerra senza precedenti contro il nemico sionista-americano. Le basi e gli interessi americani saranno alla mercé delle nostre forze armate yemenite”.

TUTTO QUEL CHE OTTENGONO GLI ANGLO E’ L’INTERRUZIONE DEFINITIVA DEL TRAFFICO COMMERCIALE ATTRAVERSO SUEZ, ESSENZIALE PER L’EUROPA

Maersk, una delle più grandi compagnie di navigazione al mondo, ha sospeso tutte le navi portacontainer nel Mar Rosso meridionale dopo che i militanti Houthi sostenuti dall’Iran hanno attaccato una delle sue navi. Ciò avviene un giorno dopo che, secondo quanto riferito, il caricatore  ha tentato di riavviare le vele  nella via navigabile critica sotto l’ombrello di sicurezza dell’Operational Prosperity Guardian degli Stati Uniti.

Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha scritto in un post su X che la nave portacontainer Maersk Hangzhou è stata colpita da un missile mentre transitava nel Mar Rosso meridionale. La nave richiese assistenza alle forze armate statunitensi, alla quale risposero due cacciatorpediniere di classe Arleigh Burke, la USS Gravely (DDG 107) e la USS Laboon (DDG 58).

Il New York Times, citando funzionari americani e israeliani, sottolinea che i recenti negoziati tra Biden e Netanyahu sono stati più tesi e con toni più duri.

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Calpestando le norme più basilari della legalità internazionale, macchiandosi di orribili crimini di guerra, di crimini contro l’umanità, nel più totale disprezzo di avversari e alleati. Netanyahu sta scavando un abisso fra Israele e il resto della regione, spingendo il proprio paese, la regione stessa, e il proprio principale alleato e patrono, gli Stati Uniti, verso l’ignoto. Dal canto suo, l’amministrazione Biden sta dimostrando di essere il governo di una superpotenza declinante, tanto oppressiva e violenta quanto imbelle, incapace di perseguire obiettivi chiari e definiti. Una superpotenza che, al pari di Netanyahu, si lascia trascinare di conflitto in conflitto, dall’Ucraina al Medio Oriente, al Pacifico, corteggiando il caos e la destabilizzazione pur di preservare la sua sempre più evanescente supremazia.

Mentre vorrebbe riaffermare la propria leadership, la decadente superpotenza americana si è lasciata dominare dal proprio vassallo mediorientale, facendosi risucchiare dal satrapo Netanyahu in un conflitto che ha inesorabilmente smascherato l’ipocrita retorica occidentale su diritti umani, legalità internazionale, democrazia, mettendo a nudo l’ormai degradato potere dell’Occidente, fondato esclusivamente su oppressione e violenza. E’ la fase crepuscolare di un predominio secolare che ha ormai perso ogni prestigio e credibilit agli occhi del resto del mondo.

Non solo. Se non sarà in grado di mettere la museruola a Netanyahu, di porre un freno alla sua brama di sterminio, Biden rischia di trascinare il proprio paese nel gorgo di un incendio che si sta già estendendo al Libano, al Mar Rosso, e che potrebbe coinvolgere Siria, Iraq, Iran, e poi chissà. E l’inetta e serva Europa ancora una volta seguirà al traino, guidata da leader che hanno già affossato il continente pur di assecondare il proprio frastornato padrone oltreoceano. Al traino verso il baratro. (Roberto Jannuzzi)

I piedi degli empi corrono a versare il sangue,
strage e rovina è sul loro cammino.
La loro gola è un sepolcro spalancato,
tramano inganni con la loro lingua,
veleno di serpenti è sotto le loro labbra,
per tanta iniquità non abbiano scampo.