Cospito. Ma il PD ha voglia di guerra civile? O almeno un po’ di terrorismo “anarchico”?

Eversori?

I piddini urlano per esigere dimissioni d Donzelli ma dovrebbero darle loro. Hanno aiutato oggettivamente la causa dell’abolizione del 41 Bis per il quale Cospito fa lo sciopero della fame – dal suo unto di vista eroicamente – sostenuto dai mafiosi delle celle accanto. Nella visita al carcere hanno parlato coi mafiosi, come gli ha ordinato Cospito?

SI, come ha detto la Serracchiani all’ANSA:

“Quando siamo arrivati” al compound di 4 celle in cui si trovava anche quella di Cospito, “la polizia penitenziaria ci ha portato davanti alla cella di Cospito, ma io stavo già parlando con il detenuto della terza cella, Verini con quello della quarta. Inutile dire che ‘Cospito vi ha ordinato’: è una cretinata. Nssuno ci ha ordinato niente” [non c’era bisogno, ndr.].”Io ho parlato con quei detenuti come avrei parlato e ho parlato con qualunque detenuto incontrato quel giorno in carcere. Questo è fango, è miseria di chi non sa come venir fuori da una situazione in cui si è ficcato”. Lo ha detto Debora Serracchiani, ricostruendo la visita in carcere a Cospito da parte di una delegazione del Pd.

Hanno chiesto la revoca del 41 Bis? Loro dicono di no. Il Giornale li ha smentiti pubblicando alcuni tweet del loro Orlando, oltretutto loro ex ministro della Giustizia:

  • Il 7 gennaio: “Mi auguro che il ministro Nordio raccolga l’appello di giuristi ed intellettuali per la revoca del 41 bis a Cospito”.
  • Il 29 gennaio: “penso che per questo Cospito debba essere trasferito e il 41 bis revocato”.
  • Il 30 gennaio: “È urgente trasferire Cospito e revocare il 41 bis”
  • E sempre i l30 gennaio: “Ho detto in tutti i modi che il 41 bis va revocato in ossequio allo stato di diritto”.
  • Con lui Peppe Provenzano, 30 gennaio: “Lo Stato non scende a patti coi violenti, dicono dal Governo, e ci mancherebbe! Solo che la revoca del 41bis a Cospito è invocata non in nome delle sue idee, o delle proteste degli anarchici. Ma in nome dello Stato di diritto, della Costituzione. Il ‘garantista’ Nordio dov’è?”.
  • E ancora Cecilia D’Elia: “Uno Stato forte sa salvare le vite. Cospito va immediatamente trasferito dove può essere assistito. Il ministro Nordio valuti la revoca del 41bis”.

https://www.open.online/2023/02/02/alfredo-cospito-fq-pd/

Anche Il Fatto Quotidiano “intercetta” i 4 Pd da Cospito: lui li obbligò ad andare dai mafiosi…

Ora con tutti loro media complici istigano la piazza “anarchica”, sperando nel terrorismo , come mezzo per far cadere il governo perché non è il “loro” –  e mi ricordo come fecero lo stesso, quando si chiamavano PCI,  alimentando ambiguamente la contiguità con le Brigate Rosse loro stessi, i con i loro intellettuali comunisti al caviale: “Né con lo Stato né con le BR”: senza prenderne mai le distanze fino all’ultimo, sapendo perfettamente che i brigatisti erano armati, addestrati e finanziati dai servizi comunisti cecoslovacchi.

Ambigui eversori adesso, secondo me, il loro comportamento è da innesca tori del clima di guerra civile.

Qui sotto un articolo dove Belpietro, fin troppo educatamente, rileva c la loro coda di paglia per essere stati presi col topo in bocca.

Da Il Paragone – La questione del 41bis all’anarchico Cospito continua a spaccare l’opinione pubblica, e non solo. Mentre gli italiani lo vedono come un problema abbastanza marginale, data la sofferenza quotidiana per il costo della vita sempre più alto, l’inflazione alle stelle, le bollette che non si riescono a pagare e i carburanti diventati inaccessibili a molti, le vicende di un anarchico in prigione hanno più o meno lo stesso valore delle bagarre su Sanremo.

Eppure il nodo politico è serio. Destra e sinistra si stanno attaccando pesantemente, soprattutto dopo quanto successo in Aula tra il deputato Donzelli (Fratelli d’Italia) e l’attacco al Pd.

A dire la sua ora è anche Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, che sul suo quotidiano fa un ragionamento molto fine che però suona anche come un pesante attacco: “Non ho memoria di delegazioni del Pd che partono alla volta di un penitenziario di massima sicurezza per accertarsi delle condizioni di un ospite delle patrie galere”, dice Belpietro. Che poi rilancia…

L’attacco poi va diretto su Debora Serracchiani e Andrea Orlando, i quali dicono di non essere andati a Sassari per sollecitare la revoca del 41 bis all’uomo che gambizzò un manager dell’Ansaldo e mise la bomba a una caserma dei carabinieri. “A smentire gli onorevoli della sinistra sono le loro stesse dichiarazioni, rilasciate via Twitter.

Ma ancor più grave della intromissione in una questione di competenza dei giudici, resta il fatto che Cospito non protesta per ottenere condizioni di miglior favore, ma lotta per sua stessa ammissione per l’abolizione del 41 bis per tutti i detenuti”.

Cospito, dunque, sta facendo lo sciopero della fame per aiutare criminali e mafiosi per cui lo Stato ha ritenuto di applicare un provvedimento estremo. Il 41 bis, appunto. Tuona dunque Belpietro contro i deputati del Pd che – stando al suo ragionamento – sollecitando un intervento in suo favore, “rischiano nei fatti di fare il gioco dei boss”.

Da anni e con tutti i mezzi, infatti, anche con le stragi, sono proprio loro, i boss di mafia, a provare a costringere le istituzioni a cancellare i1 41 bis, la misura più temuta. Belpietro poi richiama un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano dal senatore Walter Verini, il quale in quell’occasione ha rivelato un particolare di quell’incontro in cella a Sassari.

Interpellato sulle sue condizioni di salute, Cospito disse ai deputati di parlare con i boss, forse suggerendo che loro più di lui erano interessati alla revoca del carcere duro. “Tutto ciò avrebbe dovuto mettere in allarme la pattuglia di onorevoli del Pd, i quali paiono non rendersi conto che la questione va oltre la protesta dell’anarchico e le sue condizioni di salute, ma coinvolge i capi mafia, lasciando intendere una strategia per abbattere o quanto meno rivedere il 41 bis”.

Inoltre, puntualizza in giornalista, Verini ammette anche che la delegazione del Pd parlò con tre mafiosi. Il punto è che ora, grazie a una relazione del Dap sui contatti tra boss e Cospito, si capisce che lo sciopero della fame è parte di un’operazione contro le misure anti-mafia.

Gli inquirenti sospettano dunque che si siano saldate le istanze degli anarchici con quelle di Cosa nostra. E il Pd non può assolutamente essere parte di questa cosa, nemmeno per sbaglio. I vertici del Viminale sono preoccupati: ora temono che i boss stiano usando gli anarchici per innescare, come nel passato, una spirale di violenza. Da che parte sta il Pd?

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