Ieri mio figlio in terza media ha avuto una lezione di due ore con una rappresentante lgbt che ha raccontato alla classe quanto sia bello l’amore “fluido” e li ha invitati a partecipare al prossimo gay pride. A 13 anni…. Denuncio la scuola?

Si! Consiglio avvocato Camilla Signorini. Segnali pure lei è una leonessa se si tratta di minori! Ci faccia sapere!
Ad inizio anno c’erano diversi permessi da firmare: le gite, le foto e gli interventi di esterni. Firmando i genitori autorizzano i figli a partecipare alle gite, apparire in foto pubbliche e partecipare ad incontri come quello sopra. Non firmate.
Anche   nelle scuole anglo:
BIMBO DI 4 ANNI COSTRETTO A PARTECIPARE ALLA PARATA GAY: MADRE FA CAUSA ALLA SCUOLA
La causa, intentata dalla 38enne Izzy Montague, è la prima del suo genere e sottolinea quanto l’indottrinamento #LGBT sia penetrato nelle scuole.
La Heavers Farm Primary School di South Norwood, ha inviato una lettera ai genitori nel giugno 2018 invitandoli a partecipare alla marcia dell’#orgoglio e a “celebrare le differenze che rendono speciali loro e la loro famiglia”.
La Montague aveva comunicato alla scuola che non voleva che suo figlio “fosse coinvolto in una manifestazione di adesione a opinioni che non accettava”.
La direttrice Susan Papas rifiutó, dicendo alla Montague che suo figlio sarebbe stato obbligato a partecipare.
La causa potrebbe rivelarsi una pietra miliare perché per la prima volta verrà esaminata legalmente l’imposizione dell’ideologia #LGBT ai bambini nelle scuole.
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Protesta LGBTI  disturba i funerali del cardinale Pell a Sydney

La figura del religioso, condannato e poi assolto per pedofilia, ha continuato a dividere gli australiani mentre veniva onorato alla cattedrale di St Mary.

    

I manifestanti tengono una gigantesca bandiera arcobaleno fuori dalla cattedrale di Santa Maria prima della messa pontificale da requiem per il cardinale George Pell.I manifestanti tengono una gigantesca bandiera arcobaleno fuori dalla cattedrale di Santa Maria prima della messa pontificale da requiem per il cardinale George Pell.

Una marcia per i diritti della comunità LGTBI ha acceso questo giovedì (02.01.2023) la rabbia di un gruppo di fedeli cattolici che si sono riuniti fuori dalla cattedrale di St Mary a Sydney per i funerali del cardinale George Pell , condannato e poi assolto in Australia per pedofilia.

Con canti “Pell, vai all’inferno”, centinaia di persone si sono radunate oggi alla manifestazione indetta dal gruppo Community Action for Rainbow Rights ad Hyde Park, davanti alla cattedrale, per protestare contro i presunti crimini commessi da Pell e le sue opinioni conservatrici.

Allo stesso modo, sopravvissuti e parenti delle vittime di pedofilia – che il giorno prima hanno riempito il perimetro della cattedrale con nastri colorati per ricordare i minori sessualmente abusati – si sono uniti alla protesta con cartelli con la scritta “Dimentica Pell, ricorda i bambini”.

I cori dei manifestanti, che portavano bandiere arcobaleno, hanno impedito ai parrocchiani riuniti nel cortile di St Mary di poter vedere e ascoltare la messa per Pell sugli schermi esterni, provocando scontri verbali tra i due gruppi.

Una messa funebre privata per Pell si è tenuta all’interno di St Mary’s, prima della sua sepoltura, con centinaia di fedeli presenti, tra cui l’ex primo ministro conservatore John Howard e il leader dell’opposizione Peter Dutton, sebbene la cerimonia abbia avuto anche notevoli assenze, come l’attuale Il presidente australiano, il partito laburista Anthony Albanese.

L'arcivescovo Anthony Fisher ha officiato la messa da requiem per il cardinale George Pell nella cattedrale di St. Mary a Sydney.L’arcivescovo Anthony Fisher ha officiato la messa da requiem per il cardinale George Pell nella cattedrale di St. Mary a Sydney.

Nella sua omelia, l’arcivescovo di Sydney ha rimarcato su Pell che “le calunnie dei suoi nemici erano infondate e la sua prigionia ingiusta, e la storia lo ricorda come Riccardo Cuor di Leone per il suo coraggio”.

È stata letta anche la lettera di Papa Francesco, che ha messo in luce il contributo di Pell, prefetto emerito della segreteria vaticana per l’Economia, alla riforma economica della Santa Sede e al “incrollabile servizio” a Dio, “anche nell’ora del prova”.

Cinque reati di abuso sessuale

Pell, figura che divide l’Australia, è stato condannato nel 2018 a sei anni di carcere per cinque reati di abusi sessuali su due minori negli anni ’90, anche se nel suo ultimo appello, nell’aprile 2020 e dopo che il religioso ha passato tredici mesi di carcere, il sentenza è stata ribaltata dalla massima corte del Paese oceanico.

Allo stesso modo, una commissione governativa che ha studiato le denunce di pedofilia all’interno delle istituzioni australiane e ha ricevuto circa 4.500 denunce contro più di 1.800 religiosi per abusi sessuali commessi nel Paese tra il 1985 e il 2015, ha stabilito nel 2017 che Pell era “consapevole” del problema nella Chiesa .

Pell è nato a Ballarat, ed è tornato nella sua città natale per diventare sacerdote e iniziare la sua lunga carriera che lo ha portato all’Arcivescovado di Melbourne (1996) e Sydney (2001), fino a diventare Prefetto dell’Economia Vaticana nel 2014.

jc (efe, Reuters, ap)