SI STRINGONO I CEPPI

Davigo rappresenterà il Csm a Milano, no alla richiesta degli avvocati: “Volete sanzionare la libera manifestazione del pensiero”

Irricevibile. Il Consiglio superiore della magistratura rispedisce al mittente la richiesta di revocare la designazione del consigliere Piercamillo Davigo a rappresentare l’organo autogoverno delle toghe all’inaugurazione dell’anno giudiziario nel distretto di Milano. Una richiesta che va respinta sia “per i suoi contenuti, volti a sanzionare la libera manifestazione del pensiero, sia perché irrispettosa delle prerogative di un organo istituzionale”. Il Comitato di presidenza del Csm ha quindi risposto no alla Camera penale di Milano che chiedeva che l’ex pm di Mani Pulite a Milano, poi presidente di sezione in Cassazione e ora componente del Csm non presenziasse il primo febbraio nel capoluogo lombardo. “Stupisce che venga proprio da una associazione di avvocati – si legge in una lettera inviata dal vertice del Csm al presidente dei penalisti milanesi Andrea Soliani – la richiesta di censurare la libera manifestazione del pensiero“. Davigo è finito nel mirino degli avvocati dopo l’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano sul tema della prescrizione e in generale sulla riforma della giustizia.

(MB. Arriva il Procuratore Totale: «Non esistono innocenti; esistono solo colpevoli non ancora scoperti»
Ha il suo ministro che realizza quello che lui vuole: l‘abolizione della prescrizione.   Il ministro che, cpome il Procuratore Totale, sostiene: “In carcere non finiscono innocenti”.
Ovviamente,   menzogna grillina: dal 1992 al 2018, circa 27 mila persone sono state risarcite per essere finite in carcere da innocenti. “Mille all’ anno, tre al giorno, uno ogni otto ore”, sostiene il presidente dell’ Unione Camere penali Gian Domenico Caiazza. Il costo per lo Stato  in risarcimenti è di 700 milioni di euro, 48 solo per il 2018.   Spese che avrebbero dovuto pagare loro, i giudici  senza scrupoli nel rovinare le vite degli alltri –  e invece paghiamo noi contribuenti.
Ma  Bonafede è di quelli che pensano: “Se  è in galera, innocente non è”. Lo stesso pensavano le masse sovietiche quando  il vicino, di notte, veniva prelevato dal KGB: “Qualcosa avrà fatto”.  Presto finirà nella discarica della storia; ma è stato il  ministro ideale per il Procuratore  Totale.
Qui, sul “suo” giornale Fatto Quotidiano,  dove esprime e  fa esprimere inpiena libertà tutte le sue visioni  –   il Procuratore accusa gli avvocati di “censurare   libertà di pensiero”: la sua, non quella degli avvocati, e  nemmeno quella di un qualunque cittadino, o giornalista critico: attento a come parli,  potrei trovare in ciò che dici un reato, il vilipendio della magistratura ce l’hai sulle labbra – tu   sei il colpevole che non ho ancora scoperto …  senza i termini d i perscrizione, sei nelle mie mani vita natural durante . 
Questa è la dictatura – grande coraggio  degli avvocati penalisti, vorrei che il popolo italiano fosse al loro fianco…invece dov’è?)