Yellen dichiara guerra alla Cina. Ma in stile Woke.

Si aspetta che collabori sul Clima e il Debito (suo)

La segretaria al Tesoro (ed ex governatrice della banca centrale) Janet L. Yellen ha tenuto un discorso sul rapporto economico USA-Cina. Nella prima parte è una dichiarazione di guerra:

Il nostro approccio economico alla Cina ha tre obiettivi principali.

In primo luogo, garantiremo i nostri interessi di sicurezza nazionale e quelli dei nostri alleati e partner e proteggeremo i diritti umani. Comunicheremo chiaramente alla RPC le nostre preoccupazioni circa il suo comportamento. E non esiteremo a difendere i nostri interessi vitali. Anche se le nostre azioni mirate possono avere un impatto economico, sono motivate esclusivamente dalle nostre preoccupazioni riguardo alla nostra sicurezza e ai nostri valori. Il nostro obiettivo non è utilizzare questi strumenti per ottenere un vantaggio economico competitivo.

In secondo luogo, cerchiamo un sano rapporto economico con la Cina: uno che promuova la crescita e l’innovazione in entrambi i paesi. Una Cina in crescita che rispetta le regole internazionali fa bene agli Stati Uniti e al mondo. Entrambi i paesi possono beneficiare di una sana concorrenza nella sfera economica. Ma una sana concorrenza economica, di cui entrambe le parti traggono vantaggio, è sostenibile solo se tale concorrenza è leale. Continueremo a collaborare con i nostri alleati per rispondere alle pratiche economiche sleali della Cina. E continueremo a fare investimenti fondamentali a casa, impegnandoci con il mondo per far avanzare la nostra visione di un ordine economico globale aperto, equo e basato su regole.

In terzo luogo, cerchiamo la cooperazione sulle urgenti sfide globali dei nostri giorni. Dall’incontro dello scorso anno tra i presidenti Biden e Xi, entrambi i paesi hanno concordato di migliorare la comunicazione sulla macroeconomia e la cooperazione su questioni come il clima e il debito. Ma occorre fare di più. Chiediamo alla Cina di mantenere la sua promessa di lavorare con noi su questi temi, non come un favore nei nostri confronti, ma per il nostro comune dovere e obbligo nei confronti del mondo. Affrontare questi problemi insieme promuoverà anche gli interessi nazionali di entrambi i nostri paesi.

Tipicamente woke – l’ideologia che domina le menti americane al potere – è l’evocazione di “valori” indefiniti, e “regole internazionali” indefinite costituisce sempre una scusa spiacevole per il male. Rivendicare “pratiche economiche sleali” in Cina quando sono gli Stati Uniti a infrangere le proprie regole a destra e a manca è imbarazzante. Come scrive Edward Luce sul Financial Times :

Gli Stati Uniti di oggi non possono concludere accordi commerciali, non possono negoziare regole digitali globali, non possono rispettare le decisioni dell’OMC e non possono sostenere le riforme di Bretton Woods. [Quindi] come può la Cina essere obbligata a sottostare a un ordine guidato dagli Stati Uniti in cui l’America stessa ha smesso di credere?

Woke al massimo grado, insieme di irrealismo e moralismo e presunzione – è la proposta di collaborare “sul Clima e il debito” dopo le minacce ed ostilità. Notoriamente sono gli USA ad avere un problema titanico di debito, e la Cina sta comprando sempre meno Buoni del Tesoro, ossia i titoli del suo debito, con cui finanziava in modo decisivo i consumi della superpotenza—

Yellen discute i tre punti in modo più dettagliato. Alla voce “Sicurezza nazionale” dice:

Esaminiamo inoltre attentamente gli investimenti esteri negli Stati Uniti per i rischi per la sicurezza nazionale e intraprendiamo le azioni necessarie per affrontare tali rischi. E stiamo prendendo in considerazione un programma per limitare alcuni investimenti in uscita dagli Stati Uniti in specifiche tecnologie sensibili con significative implicazioni per la sicurezza nazionale.

In che modo il divieto di investimenti statunitensi in Cina aiuta la sicurezza nazionale?

Due giorni fa Politico ha avuto un’anteprima del programma :

Entro la fine del mese sono attese regole senza precedenti che limitano gli investimenti americani in Cina e l’amministrazione ha iniziato a informare i gruppi industriali sulle grandi linee dell’ordine esecutivo, che dovrebbe richiedere alle aziende di notificare al governo nuovi investimenti in Cina aziende tecnologiche e proibire alcuni accordi in settori critici come i microchip.

Dall’amministrazione Trump, i legislatori della sicurezza nazionale e i funzionari del governo hanno cercato di elaborare nuove regole per supervisionare – e potenzialmente bloccare – gli investimenti statunitensi nei settori tecnologici cinesi. L’obiettivo è impedire alle aziende americane di finanziare o sviluppare tecnologia che possa essere successivamente utilizzata dall’esercito cinese.

Ma questa è un’escalation nella guerra economica contro la Cina. Come continua Politico :

Queste mosse sarebbero arrivate sulla scia dell’azione commerciale aggressiva dello scorso anno, quando l’amministrazione ha messo in atto nuove regole sulle esportazioni che cercavano esplicitamente di minare il prezioso settore dei microchip di Pechino e ha approvato massicce politiche industriali volte a rompere la dipendenza dall’economia cinese. All’epoca, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan era chiaro che l’obiettivo della strategia era preservare il vantaggio competitivo dell’America nelle industrie high-tech emergenti , anche se Washington non perseguisse un disaccoppiamento più ampio.

“Dobbiamo mantenere il maggior vantaggio possibile” nei settori ad alta tecnologia come i microchip, ha affermato Sullivan, anticipando le nuove regole del Dipartimento del Commercio rilasciate a ottobre che hanno cercato di fermare lo sviluppo di chip cinesi.

La nuova norma che vieta gli investimenti statunitensi in Cina si applicherà a tre grandi settori:

“…I responsabili politici lo scorso anno hanno considerato di includere nell’ordine fino a cinque grandi industrie cinesi – microchip, intelligenza artificiale, informatica quantistica, biotecnologia ed energia pulita – è probabile che i settori delle biotecnologie e dell’energia pulita siano ora esclusi dal programma.

Proibire gli investimenti in questi settori particolarmente sciocco: alla Cina non mancano i soldi per gli investimenti. Il saldo del suo conto capitale è positivo e la Cina sta investendo più all’estero di quanto gli stranieri investano in Cina. Nell’ultimo trimestre del 2022:

  • Gli investimenti diretti esteri (IDE) sono aumentati di 27,7 miliardi di USD nel dicembre 2022.
  • Gli investimenti diretti in Cina all’estero sono aumentati di 44,2 miliardi di USD nel dicembre 2022.

“Né alla Cina non manca il know how, commenta Moon of Alabama . Sta ricercando e sviluppando ad alto livello in tutti gli stessi settori in cui lo stanno facendo gli Stati Uniti.

Proibire gli investimenti statunitensi in nuove fabbriche di chip cinesi o modelli di intelligenza artificiale danneggerà solo le industrie statunitensi.

La Cina è la società in via di sviluppo più dinamica. C’è un’alta probabilità che troverà e svilupperà cose nuove prima che lo facciano gli Stati Uniti. Ma invece di cavalcare quell’onda e investire in essa, gli Stati Uniti si proibiranno di trarne profitto. Le nuove regole dell’amministrazione Biden taglieranno gli investitori statunitensi dal futuro flusso di entrate della Cina”.

Fed Chair Janet Yellen Says She Expects Interest Rate Hike by End of ...

Qui sta molto bene come chiusa questa riflessione di Simone Di Stefano:

L’Occidente guidato dalle élite finanziarie del grande capitale ha già perso la guerra. La globalizzazione è morta, le materie prime, le tecnologie, la capacità industriale, sono tutte nella metà del mondo che l’Occidente credeva di dominare col potere del denaro. Quello che era il “mondo globalizzato” è ora un piccolo stagno occidentale, dominato da vecchi banchieri, in cui non si produce nulla, in preda ad integralismi materialistici insensati e ridicoli (clima, gender, cancel culture etc). Integralismi funzionali al FALLIMENTO ECONOMICO del modello occidentale. Per cui essere ridotto a uno straccione sussidiato mangiavermi senza prospettive, senza macchina, senza casa, senza futuro, senza la possibilità di creare la tua famiglia, non sarà un disastro ma “una scelta intelligente e responsabile”. Ma questa follia anti umana e antistorica non può durare e siamo a breve distanza da un cambiamento epocale. L’Italia può e deve essere avanguardia di questo cambiamento, del ritorno alla “normalità” di una esistenza lineare e semplice a disposizione di tutti e che si può sintetizzare in poche parole: libertà, lavoro, casa, figli.

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