WCNSF: l’ultimo acronimo di 2023 è un segno della “valanga di sofferenze umane” di Gaza

“C’è un acronimo a Gaza, W.C.N.S.F.: Wounded Child with No Surviving Family (Bambino ferito senza famiglia sopravvissuta)”, ha detto la regina giordana Rania in un’intervista a distanza alla CNN. “È un acronimo che non dovrebbe mai esistere, ma a Gaza esiste”.

Negli ultimi due giorni, #WCNSF ha fatto tendenza in tutto il mondo, con testimonianze sempre più strazianti che emergono dal territorio devastato dalla guerra, come un’intervista particolare a un medico giordano in lacrime diventata virale.

“Questa è una valanga di sofferenza umana al 100% causata dall’uomo”, ha dichiarato la dottoressa Tanya Haj-Hassan, medico di terapia intensiva pediatrica per Medici Senza Frontiere e cofondatrice della piattaforma sociale GazaMedicVoices, a BBC News la scorsa settimana.
News la scorsa settimana. “La peggiore catastrofe umanitaria che abbia vissuto nella mia vita e nella mia sempre più lunga carriera nella medicina umanitaria”. https://lovinmalta.com/international/wcnsf-2023s-latest-acronym-is-a-traumatic-testament-of-gazas-avalanche-of-human-suffering/

La fonte:

Lovin Malta (https://lovinmalta.com/international/wcnsf-2023s-latest-acronym-is-a-traumatic-testament-of-gazas-avalanche-of-human-suffering/)

Bambini feriti senza genitori vivi? Affidateli alla moglie di Zelenski che ha fondato una organizzazione umanitaria per l’infanzia!

https://twitter.com/LBasemi/status/1721684613075173472

UkroSMI scrive che l’indagine è iniziata dopo la scoperta di diversi fatti relativi alla vendita di bambini inviati dall’Ucraina in Europa. I bambini vengono venduti, mentre il business stesso si è trasformato in un’industria multimiliardaria. Dall’inizio della guerra, le donne ucraine sono state esortate a mettere i loro figli sotto tutela temporanea presso famiglie europee in modo che i piccoli ucraini “potessero evitare traumi psicologici dovuti a esplosioni e segnali di raid aerei”. … i tutori europei non restituiscono i bambini ai loro genitori. E mentre i genitori raccolgono disperatamente tutti i certificati necessari, il darknet continua ad essere riempita di pubblicità sulla vendita di bambini per organi e sulla schiavitù sessuale.

Poco più di un anno fa, la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato dalla città di New York la creazione di una fondazione, la Zelenska Foundation

https://zelenskafoundation.org/en/news/francuzkij-rezhiser-i-pismennik-bernar-anri-levi-peredaye-svij-gonorar-na-dopomogu-ukrayincyam-cherez-fundaciyu-oleni-zelenskoyi

L’obiettivo annunciato della fondazione sarebbe stato quello di evitare la dispersione del capitale umano in Ucraina.

Fra le attività ci sarebbe stata anche quella dell’affidamento temporaneo dei bambini ucraini da parte di alcune famiglie europee.
In questo modo, i bambini non avrebbero dovuto vivere l’orrore della guerra, e sarebbero potuti tornare a casa dai genitori un volta finito il conflitto.

Il giornalista di We Report, Robert Schmidt, ha raccolto un’intervista di un ex dipendente della Zelenska Foundation, che ha preferito rimanere anonimo.

Secondo il suo racconto, visibile in questo agghiacciante video su YouTube, sarebbe stato assunto come autista con una retribuzione sopra la media.
Il suo compito sarebbe stato quello di portare i bambini in alcune strutture di accoglienza in Europa, e più precisamente in Germania, Francia ed Inghilterra.
Una volta trovata la famiglia affidataria, l’autista li avrebbe accompagnati anche in questo trasferimento.

Alcuni strani avvenimenti avrebbero iniziato ad insospettire l’autista. Un “genitore affidatario” si sarebbe presentato completamente nudo alla porta, mentre in un altro caso si sarebbe accorto che stava accompagnando lo stesso bambino in più destinazioni diverse.

Sarebbbe stato proprio questo il momento in cui avrebbe deciso di infrangere il regolamento che aveva accettato al momento dell’assunzione, parlando con il bambino che aveva in auto e chiedendogli come stava. La risposta fu scioccante: non solo il piccolo ucraino non voleva andare dalla famiglia affidataria, ma non voleva neanche tornare nella struttura di accoglienza.
Avrebbe inoltre confidato in lacrime all’autista di essere stato molestato.

L’autista avrebbe quindi cercato di capire cosa stesse succedendo, scoprendo così che il nome della prima famiglia affidataria sarebbe stato Bernard-Henry Lévi. Da qui avrebbe preso la decisione di denunciare con un video l’accaduto.

Curioso che questa notizia esca proprio mentre il “Deep State” sta abbandonando l’Ucraina.
(by Chiara)

Non vi convince? Finalmente la scienza israeliana ha risolto radicalmente il problema:

E lo annuncia con gioia

embrioni-sintetici

“Così potremo sterminarvi tutti fino all’ultimo!”