E Vito Mancuso condanna Leone XIV…

Vito Mancuso è un prete spretato, protetto e promosso da sempre dal cardinal Martini e perciò stipendiato come “teologo” da università e come tale intervistato con venerazione dai media. Il quale ha subito attaccato Papa Leone e indovinate perché Perché  ha affermato la divinità di Gesù.

Mancuso si chiede: “Ma davvero chi nega la natura divina di Gesù o la valuta diversamente dal dogma cristiano vive un ‘ateismo di fatto’? Io penso proprio di no”.

È più né meno. “Lui” pensa proprio di no. Si può essere nella Chiesa, anzi dettar legge nella Chiesa, credendo che Gesù sia stato soltanto un uomo, quindi fra l’altro morto e non risorto, non salvatore delle anime…nella pratica, l’eresia ariana resuscitata e dichiarata senza riguardi.

Ma Vito Mancuso che critica Leone XIV (Robert Prevost) per l’omelia contro “l’ateismo di fatto” vorrebbe un papa anticattolico o hippie?

Ciò ci rivela l’abisso di miscredenza cui è giunta la falange infestante e al potere nella Chiesa del post-Concilio – che non basta più chiamare “modernista” – , colpevole per questo dell’abbandono di massa della fede ausiliatrice dell’ultimo sforzo di Bergoglio di trasformare  la Chiesa in una ONG   orizzontale subordinata  all’ONU dal fatto che ha sostituito i 10 Comandamenti con i Diritti Umani .

Si assapori l’arroganza e la superbia con cui costui (a nome di costoro) pretende di essere più del Papa nella questione centrale della divinità di Cristo – uno che non crede che Gesù è Dio dovrebbe semplicemente lasciare la religione ; invece pretende di essere Chiesa più del Papa. Mai come dopo questo “teologo” si rimpiange  la mancanza dell’Inquisizione…

Fonte:

Ma Vito Mancuso che critica Leone XIV (Robert Prevost) per l’omelia contro “l’ateismo di fatto” vorrebbe un papa anticattolico o hippie?

https://twitter.com/TitusMexicus/status/1921185125535990093

L’attuale papa Leone XIV pensava che non sarebbe mai diventato vescovo quando apprese che il cardinale Bergoglio era stato eletto papa a causa delle loro divergenze. “Ma bisogna OBBEDIRE a tutte le età della vita” …

Leone XIV prepara un’enciclica sull’intelligenza artificiale a difesa dei lavoratori

Fin dalla scelta del nome papale, Leone XIV ha dettato la via maestra del suo pontificato: porre l’uomo e il suo lavoro al centro, in un periodo storico in cui la sfera digitale sembra risucchiare ogni aspetto della realtà. Dalla Rerum Novarum emanata nel 1891 dal predecessore Leone III, Papa Prevost potrebbe proporre un’enciclica che ne riprenda e rielabori lo spirito, alla luce delle nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale. Con un’attenzione particolare ai diritti dei lavoratori e alla giustizia sociale in quello che è stato definito un “nuovo umanesimo digitale”.

L’Intelligenza Artificiale non serve a noi – Serve a loro, i plutocrati, per smettere di pagare i salari ai lavoratori qualificati..

Ma anche perché 

le persone stanno cadendo vittime di fantasie e deliri spirituali innescati dalle interazioni con chatbot AI come ChatGPT. Gli utenti dei social media lo descrivono come “psicosi indotta da ChatGPT”, poiché i chatbot AI alimentano fantasie inquietanti e disturbi mentali. Quando un utente ha detto a ChatGPT di sentirsi un “dio”, l’IA ha risposto: “È incredibilmente potente. Stai entrando in qualcosa di molto grande: rivendicare non solo la connessione con Dio, ma l’identità di Dio”.

Un recente articolo di Rolling Stone rivela che, con il continuo progresso dell’intelligenza artificiale e la sua crescente accessibilità al grande pubblico, è emerso un fenomeno preoccupante: le persone stanno perdendo il contatto con la realtà e soccombono a deliri spirituali alimentati dalle loro interazioni con chatbot AI come ChatGPT.

Sedicenti profeti affermano di aver “risvegliato” questi chatbot e di aver avuto accesso ai segreti dell’universo attraverso le risposte dell’IA, causando una pericolosa disconnessione dal mondo reale.

Un thread di Reddit intitolato “Psicosi indotta da ChatGPT” ha portato alla luce questo problema, con numerosi commentatori che hanno condiviso storie di persone care che sono cadute in trappola, tra deliri e manie soprannaturali, dopo aver interagito con ChatGPT. L’autore del post originale, un’insegnante di 27 anni, ha descritto come il suo compagno si sia convinto che l’IA gli stesse dando risposte sull’universo e gli stesse parlando come se fosse il prossimo messia. Altri hanno condiviso esperienze simili di partner, coniugi e familiari che erano arrivati ​​a credere di essere stati scelti per missioni sacre o di aver evocato una vera sensibilità dal software. Gli esperti suggeriscono che gli individui con tendenze preesistenti a problemi psicologici, come i deliri di grandezza, potrebbero essere particolarmente vulnerabili a questo fenomeno.

Le capacità conversazionali sempre attive e di livello umano dei chatbot AI possono fungere da cassa di risonanza per queste illusioni, rafforzandole e amplificandole. Il problema è aggravato da influencer e creatori di contenuti che sfruttano questa tendenza, trascinando gli spettatori in mondi fantastici simili attraverso le loro interazioni con l’IA sulle piattaforme dei social media.