Trump e Putin iniziano i colloqui per il nuovo START. Se li concluderanno, è altra cosa

Mentre gli Stati Uniti bruciano fra insurrezioni e saccheggi in nome dell’anti-razzismo e dell’Antifa, la Casa Bianca ha concordato la Russia di iniziare i colloqui sul controllo degli armamenti nucleari in anticipo, a parere di AP: “Questo mese – il 22 giugno – poiché l’unico trattato rimasto tra le due maggiori potenze nucleari scadrà tra meno di un anno.

Lo ha spiegato Marshall Billingslea, l’attuale special envoy del presidente Donald Trump per il controllo degli armamenti:

“La Russia si è offerta di estendere il nuovo Trattato strategico sulla riduzione delle armi, che scade a febbraio, ma Trump vuole vedere un trattato sulle armi nucleari a tre vie che include la Cina. Pechino, che sta espandendo il suo arsenale nucleare ma non è grande quanto quelli detenuti da Stati Uniti e Russia, ha manifestato poco o nessun interesse a negoziare o firmare un patto.

“Anche la Cina è stata invitata. La Cina negozierà in buona fede? ” Billingslea ha twittato”. Domanda provocatoria, visto che da mesi Pechino è messo sotto violenta accusa da Washington come colpevole del coronavirus, dei disordini di Hong Kong (dove effettivamente Xi non ha mostrato una particolare intelligenza politica, con la sua pretesa di annessione della città) e per le tariffe, i dazi, l’import-export, per tutto: praticamente la Cina, anche con l’aiuto dei liberi media, è dipinta come lo stato-canaglia del secolo, meritevole di sanzioni ed atti ostili, non di accordi.

Come sappiamo, questa ostilità americana nasce dalla presa di coscienza che i suoi capitalisti privati, i plutocrati, a forza di delocalizzare produzioni sempre più sofisticate nel paradiso dei bassi salari con-salariati-qualificati per cieca sete di lucro, hanno finito per trasferire alla Cina le competenze tecniche più avanzate , mentre gli Usa ne venivano svuotati, al punto da rappresentare ormai un rischio strategico e militare. Ovviamente invece di dare la colpa ai suoi plutocrati rentiers, si dà la colpa a Pechino – e si tenta di riportare in fretta le competenze e i know how strategici perduti o almeno di accorciare le catene di approvvigionamento globale, o – se questo urta il globalismo plutocratico, diversificare la fonte.

“Gli Stati Uniti e molte singole società si stanno rendendo conto solo ora che è un errore dipendere da un singolo paese come “radice” di una catena di approvvigionamento”, scrive Deutsche Wirtschafts Nachrichen. Ma “poiché il capitalismo globale preferisce un grande produttore economico, la domanda è: chi prenderà il posto della Cina? La prima opzione ovvia è l’India”, con popolazione enorme ed istruita. “ La Cina esporta $ 2 trilioni di dollari all’anno, l’India esporta solo $ 345 miliardi all’anno … l’India potrebbe almeno parzialmente sostituire la Cina”.

Da qui la visita di Trump in India nel febbraio – quando più acutamente si prese coscienza che la crescente domanda prodotti farmaceutici per contrastare il virus non poteva essere soddisfatta, perché tutti erano importati dalla Cina. Dove Donald ha definito l’India “un miracolo della democrazia” con “un grande potenziale”, e ha premuto per accelerare un accordo commerciale “fantastico”. Un accordo che sarà un’alleanza militare. Gli Stati Uniti non vedevano l’ora di fornire all’India le “armi migliori e più temute al mondo”, ha affermato. Rallegrando il governo di Delhi, nemico tradizionale di Pechino, con l’idea di una vera e propria alleanza in funzione anticinese.

Non è da stupire quindi se già a gennaio “il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, ha dichiarato che la Cina “non ha intenzione di partecipare” ai negoziati trilaterali sul controllo degli armamenti. Billingslea, tuttavia, è ottimista sul fatto che Pechino vorrà unirsi per essere vista come una potenza mondiale”.

Eterogenesi dei fini in corso…

Ovviamente è un modo alquanto caotico di condurre trattative strategiche sulle bombe atomiche. Aggressivo e controproducente, perché otterrà i risultati contrari a quelli dichiarati. Ma invece sono proprio quelli che si vogliono, la Cina fuori del controllo START (che prevede ispezioni reciproche) per giungere alla guerra? In cosa si distingue Trump dal Deep Stato, in questo?

Il caos politico e la confusione dei fini è anche quella degli insorti pr0o-negri ed anti-Triump, Antifa, Vlack Lives Matter, democratici inginocchiati per rendere onore al porno-attore ucciso, che unpastore del Texas ha elevato al rango di nuovo Cristo. Per esempio: nel minnesota in fiamme e devastato dai saccheggio, il governo del Minnesota, cedendo alle “richieste” dei rivoltosi, ha semplicemente abolito la polizia dello Stato. Poiché ltri stati e municipi sotto pressione negra minacciano di fare altrettanto, e già 400 poliziotti di New York stano per chiedere le dimissioni in solidarietà a colleghi che i sindaco ha accusato di brutalità nei disordini dei negri, invece di coprirli – L’ovvio effetto collaterale sarà la piena legittimazione – e la sistematica organizzazione – delle milizie armate private, dei vigilantes a difesa delle proprietà delle loro stesse famiglie.

Ma come dirlo a questa massa di antirazzisti in marcia a Los Angeles?

https://twitter.com/i/status/1270136263543267328

E’ molto probabile che quello sia il risultato che si vuol ottenere. Ma da parte di chi? Quale fazione del Deep State si appoggia agli Antifa, e utilizza i negri scatenati per far cadere Trump – e quindi sabotare il negoziato che comincia il 22 giugno con Putin?

Forse inutile chiedere. La multiforme opposizione anti-Trump, a cominciare dai democratici d in Senato, sembra colta da quella demenza speciale, nutrita da utopia irreali sta (abolire le polizie! Imagine, cantava John Lennon, delineando l’utopia e il suo vero fine: uscire dalla condizione umana, abolire il Cielo e l’Inferno, ossia la coscienza morale :

Imagine there’s no heaven
It’s easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people living for today
Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people living life in peace, you
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope some day you’ll join us
And the world will be as one
Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or…

L’utopismo sognante è effettivamente lo stato d’animo iniziale delle vere rivoluzioni storiche: che cominciano con proclamare l’abolizione delle classi (qui, delle razze) la proclamazione della pace universale (le polizie, e ogni violenza), il disarmo, la cristificazione della vittima (qui il porno-attore) e finiscono dove si sa: Lenin appena al potere abolì la pena di morte dal codice; da allora la morte fu data in via amministrativa, senza processo, col colpo alla nuca.

E per metetre le cose in chiaro, ecco qui un articolo su Haaretz:

Trump’s Attacks on Antifa Are Attacks on Jews

American Jews cannot support Trump’s ‘war’ on anti-fascism and his camp’s conspiracy theories about the ‘hidden hand’ behind legitimate protest and dissent

Gli attacchi di Trump ad Antifa sono attacchi agli ebrei

Gli ebrei americani non possono sostenere la “guerra” di Trump contro l’antifascismo e le teorie della cospirazione della sua parte sulla “mano nascosta” dietro la legittima protesta e dissenso

https://www.haaretz.com/us-news/.premium-attacks-on-antifa-are-attacks-on-jews-1.8902330

Il Deep State cosa vuole ottenere, supposto (e non concesso) che gestisca gli Antifa? Forse è inutile chiederlo in questa fase: è la “rivoluzione” nella fase utopica iniziale, dove esi vuole l’impossibile e il contraddittorio allo stesso tempo .

Sanno quello che fanno?

Non a caso sono usciti dalle università una quantità di professori paleo-marxisti che adesso credono di guidare loro l’insurrezione-saccheggio negra, fra citazioni di Gramsci e di Lenin.
Secondo l’amico Umberto dalla Virginia, il Deep State vuole la rivoluzione colorata in USA. Non male come contrappasso dell’impero che ne ha create tante per Sion.

Anche Philippe Grasset lo crede. Erroneamente, dice, chiamiamo “guerra civile” la Guerra di Secessione americana: quella fu una guerra convenzionale condotta con eserciti in linea, comandanti legali e legittimi, battaglie classiche.. Quella che è forse sul punto di accadere in Usa “è piuttosto un ribollimento siriano, con plurimi attori armati pubblici e privati, con alleanze che si rovesciano e ri-rovesciano, con penetrazioni straniere, con secessioni ed annessioni…”