Sara Cunial: “Caro Presidente Draghi, grazie di averci portato alla rovina in soli 12 mesi”

Maggio 5, 2022

Usa l’arma del sarcasmo, immediato e pungente, il deputato Sara Cunial. Tornata a prendere la parola alla Camera, dalla quale era stata esclusa perché non vaccinata,  l’Onorevole è intervenuta in sede di dichiarazioni di voto sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24, recante disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.

“Grazie, Presidente, e grazie a tutti i colleghi. In questi mesi ho avuto tempo di riflettere e oggi posso dirvi grazie. Grazie per aver pensato veramente al bene del nostro Paese e dei suoi cittadini, per aver messo al primo posto la loro salute e per aver messo a disposizione di tutti cure efficaci e sicure, rimedi testati, protocolli innovativi e, soprattutto, personalizzati. Grazie per aver reso libera e indipendente la ricerca, per la meticolosità e trasparenza nella divulgazione dei dati. Grazie per tutto quello che avete fatto nel solo interesse del popolo italiano o forse di una parte. I risultati sono veramente incredibili e il benessere, oggi, grazie a voi, dilaga. Grazie a nome di tutti i bambini e i ragazzi italiani per averli difesi da depressione, ansia, difficoltà di apprendimento, reazioni avverse, suicidi; i primi che hanno potuto godere della vostra mirabile visione, i primi ad essere incentivati a uno stile di vita sano, a respirare a pieni polmoni, a nutrirsi di cibo vero, relazionarsi, conoscere il mondo con occhi ben aperti e spirito critico. Hanno finalmente imparato quanto un sorriso di un bambino possa essere pericolosamente potente per questa società. Grazie per aver reso la scuola un luogo accogliente e sicuro, per i soldi investiti nelle strutture, nella bellezza, nei docenti.

Grazie a nome dei sanitari e di tutti i lavoratori che, in questi anni, hanno visto crescere sostegno e sussidi: non un posto è stato toccato, non un lavoro e non un lavoratore sono stati ricattati. Giusto? È importantissimo sapere che la nostra Costituzione, nel suo primo e principale articolo, non sia stata minimamente intaccata in questo difficile periodo. Chi dimostra di resistere, anzi, va tassato, multato, sempre, mi raccomando. Grazie per averli sospesi e radiati, così almeno ora sappiamo a chi rivolgerci.

Grazie per aver messo le Forze armate contro i cittadini, umiliando e processando chi addirittura prega in piazza o osa bere con la mascherina. Grazie anche per averci tassati perché non siamo morti, come qualcuno forse sperava.

L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. L’Italia ripudia la guerra, tutte le guerre. L’Italia garantisce il diritto allo studio. Non discrimina, l’Italia. Grazie a questo Parlamento per aver reso tutto ciò che è scritto nella nostra Carta costituzionale tangibile realtà. Vi ringrazio per aver letto e risposto alle mie 160 interrogazioni che, da febbraio 2020, ho depositato, fornendovi tutti gli elementi per fermare le sempre più numerose tragedie legate alla somministrazione di veleni: danni immunologici, cardiologici e neurologici irreversibili; 40 morti improvvise solo nelle ferie pasquali. Ma perché leggere le interrogazioni, se già sapete tutto?

Grazie perché ci avete abituati ai bollettini dei morti, così è più facile passare da una guerra all’altra. Ci avete fatto capire che i nostri lavoratori sanitari possono essere sostituiti dagli ucraini, ma non dai palestinesi, africani o sudamericani. Grazie a questi due anni, oggi è tutto tremendamente chiaro. Ci avete fatto comprendere finalmente che la frase “essere nato in Italia” non è motivo di orgoglio, ma dichiarazione di sottomissione all’economia di guerra che comanda da sempre le nostre istituzioni: Governo, maggioranze, finte opposizioni, vecchie e nuove incluse.

Grazie perché, togliendoci i servizi essenziali, il lavoro, la possibilità di campare, ci state insegnando la dignità di vivere in modo sempre più indipendente e autosufficiente. Grazie perché molti di noi hanno cambiato il lavoro, prima che il ricatto del lavoro ci cambiasse. Non è più tempo di delegare a nessuno, non abbiamo più bisogno di voi. Sottovalutate gli italiani, se pensate di poterci fermare e piegare con le vostre condanne, le vostre multe e le vostre violenze. Grazie per aver utilizzato i soldi degli italiani per comprare dalle partecipate di Stato ciò che davvero è necessario per la nostra sussistenza: salute, cultura e benessere, le benedette armi offensive, identità digitale, 5G, inceneritori, vaccini, insomma tutti beni di prima necessità. E grazie, in particolare, agli ultimi due Governi, Conte e Draghi, che hanno aumentato da 25 a 38 miliardi annui le spese militari, sottraendoli alla sanità e alla scuola.

Vi ringraziamo perché, dalla gestione dell’emergenza COVID, ci siamo risvegliati con un terzo delle aziende chiuse, crisi e povertà dilagante, potere d’acquisto dimezzato, svenduti al miglior oligarca di turno, possibilmente statunitense, purché amico di amici. Finalmente possiamo sostituire il nostro made in Italy, la nostra biodiversità agroalimentare con prodotti contraffatti nei laboratori delle multinazionali della chimica. Grazie. Vi ringrazia anche l’Africa che non vedeva l’ora di risolvere l’annoso problema della mortalità da COVID, che non permette alla sua popolazione di arrivare alla soglia della sopravvivenza, garantita da sempre dall’estrattivismo targato ENI.

Grazie perché, passando dalla guerra per procura a fare degli italiani dei procuratori di guerra, odio e delazione, ci avete fatto capire chiaramente da che parte non vogliamo stare, e che qui dentro – qui dentro! – *nessuno di voi ci rappresenta*.

A proposito, per averci impedito di essere complici del fitto trasloco istituzionale, grazie. Ma soprattutto grazie perché, emarginandoci e isolandoci, ci avete dato la possibilità di costruire tante arche di salvezza con il solo coraggio della dignità. Dalla soddisfazione di bisogni indotti siamo passati alla creazione della nostra felicità, tanti luoghi di vita e di gioia in cui crescere nel rispetto e nella consapevolezza, celebrando la nostra memoria e il nostro talento. Grazie, perché avete trasformato le nostre più profonde paure in forza ed energia. Fuori dai palazzi, in mezzo alla gente che resiste, si sta molto meglio; si respira forza di volontà, spirito di iniziativa e si celebra la vita, nonostante tutto quello che qui dentro si decide. Siamo sani, siamo vivi, siamo integri, coerenti e, quindi, non ricattabili e questo vi fa paura. A proposito, io mi sono portata un kit di sopravvivenza: vi consiglio di starmi molto lontano, perché ho qui con me acqua santa, aglio e paletti”.