Sanitari no-vax: sono 18 mila. Punirli tutti?

“Ora metteteli tutti in ferie, e vediamo chi vaccina chi”

da Il Giornale:

La minaccia di lasciare i reparti vuoti

Di pochi giorni fa un post  che avvertiva: “Non con gli avvocati si vince, ma con la nostra assenza. Interi reparti con una improvvisa carenza di personale, valgono più di 100 cause dispendiose!”. Dopo i casi di focolai in corsia, il governo ha infatti pensato a un decreto Covid che impone il vaccino ai sanitari. Come si legge al comma 1 dell’articolo 4 del decreto legge n.44 del 1 aprile, “La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati”.

Quindi, dal 7 aprile vi è l’obbligo per i sanitari di sottoporsi alla vaccinazione. Ma ovviamente, subito qualcuno ha pensato di correre ai ripari, in modo da evitare il vaccino e anche una ripercussione dovuta alla sua decisione. Coloro che dimostrano che fare il vaccino li sottopone a un rischio per la salute può rifiutarsi di farlo. Senza conseguenze per il proprio lavoro. L’unica cosa che serve è un semplice certificato medico.

Chi sono?

Un gruppo privato su Facebook. Sarebbero oltre 18mila gli iscritti e si tratterebbe di operatori sanitari no vax. “Il particolare, che preoccupa maggiormente gli inquirenti, è che il numero sta salendo di minuto in minuto. La metà degli adepti si sarebbe iscritta nell’ultima settimana”.

Il gruppo e i suoi seguaci starebbero anche organizzando una manifestazione a Roma per il prossimo 21 aprile. Nel gruppo si possono trovare medici, infermieri, operatori-socio sanitari, psicologi di tutta Italia, tutti uniti nella lotta, non contro il Covid-19, ma contro il vaccino. Legati a filo doppio dalla volontà di opporsi al decreto legge che impone a queste categorie l’obbligo di sottoporsi all’inoculazione del siero. Nel gruppo solo i membri possono vedere quel che viene pubblicato ed è stato creato lo scorso 28 marzo. L’ultimo post, risalente a circa una quindicina di ore fa, farebbe presagire una sommossa.

Dà infatti appuntamento a tutti i suoi iscritti alla manifestazione nazionale del 21 aprile a Roma in piazza Montecitorio alle ore 15. Nel post viene anche ricordato “che il gruppo è nato soprattutto per unirci e intraprendere qualcosa tutti insieme, le vie legali come vedo sono già state intraprese da molti di voi quindi ora è tempo di muoversi anche in un altra direzione. Basta parlare, riprendiamoci la nostra libertà manifestando pacificamente a Roma il 21 aprile alle 15”.