Salvini Meloni Tajani: una battaglia che non combattono

Tra “salire al Colle” e chiedere “elezioni”  (che non  solo non ci saranno, e loro lo sanno; ma che se poi ci fossero e vincessero loro, la cosiddetta opposizione,  l’euro-dittatura   non li farebbe governare, ovvio)  finirà con le “larghe intese” – che i tre sopra menzionati si accolleranno la responsabilità del collasso provocato non da loro,  ma da PD-Conte-5S.

Un collasso ben s’intende  epocale,  con milioni di senza lavoro  e in code chilometriche alla Caritas,  e  punteggiato di tagli alle pensioni ed aumenti – che spesso sono  l’ultimo reddito che entra nelle famiglie, e con  cui i nonni aiutano i figli e nipoti disoccupati –  e gragnuole di   nuove  tasse  per pagare  “La pioggia di miliardi del Recovery Fund”

«I soldi non sono di Bruxelles ma soprattutto nostri, dal momento che l’Italia si troverà a versare nei prossimi sette anni qualcosa come 201 miliardi per riaverne indietro più o meno 180» (Fabio Dragoni)

La sola battaglia che questi “sovranisti” non vedono è: la difesa della proprietà privata delle case dì abitazione. Che il Grand Reset esplicitamente vuole cancellare  – cancellando  il pilastro stesso del diritto e della libertà – e che  la sinistra che ha tutto  il potere, con i parassiti pubblici privilegiati

Stipendi, l’effetto delle ultime Manovre: le buste paga dei lavoratori pubblici staccano del 30% quelle del privato (Repubblica)

 

realizzerà  con la patrimonale. Come abbiamo detto  già più volte , e l’articolo del Giornale qui sotto spiega molto bene .  Eppure sarebbe una battaglia che finalmente gli italiani capirebbero,essendo proprietari di casa al 72%

Ora vogliono colpire la casa Patrimoniale? Cosa ci aspetta

Tra i banchi dell’attuale maggioranza resta l’ipotesi di una patrimoniale. L’Ance tuona: “Rischi grossi per l’economia”. Cosa può accadere

Stefano Damiano 21/1/2021

.,.. Nei fatti, l’idea che circola è quella di una nuova forma di tassazione sulla ricchezza – una sorta di patrimoniale – rivolta a coloro i quali abbiano un patrimonio superiore ai 500mila euro compresi beni come la prima casa.

Con 19 sì, sei astenuti e 462 contrari la Camera ha bloccato questa misura su cui, però, parte del Pd e di Leu potrebbero tornare alla carica. Negli scorsi giorni, ad esempio, Nicola Fratoianni di Leu aveva scritto su facebook : “Anche la Banca d’Italia si esprime a favore di una patrimoniale […] Secondo l’istituto aiuterebbe a redistribuire la ricchezza e incentiverebbe impieghi più produttivi delle risorse, soprattutto in un Paese con un’elevata evasione fiscale come, purtroppo, il nostro. E il rischio che i capitali fuggano all’estero, uno degli argomenti più forti dei nostri detrattori, oggi sarebbe ridotto grazie al continuo scambio di informazioni tra amministrazioni fiscali“.

Ad essere colpito dalla patrimoniale, però, sarebbe soprattutto il ceto medio che vedrebbe “aggredito” un bene primario il cui valore, negli scorsi anni, è stato sfalsato da speculazioni, scarsi investimenti pubblici nell’edilizia sociale e popolare e da una (forse voluta) disattenzione al settore edile.

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Ma di cosa si tratta e quali potrebbero essere gli effetti di una patrimoniale sulla casa… andiamo per ordine

Cosa è una patrimoniale

La patrimoniale è un’imposta che riguarda i beni sia mobili che immobili. L’imposta riguarda, pertanto, denaro, case, azioni, valori preziosi, obbligazioni e può “colpire” le persone fisiche e quelle giuridiche.

Si definisce imposta e non tassa perché viene corrisposta non per un servizio ricevuto ma per servizi che lo Stato o gli Enti pubblici corrispondono alla collettività. La patrimoniale può essere, inoltre, fissa o variabile: nel primo caso riguarda tutti i contribuenti per lo stesso importo mentre, nel secondo caso, varia in relazione al patrimonio.

Infine, queste imposta può essere periodica – versata con cadenza regolare – o “straordinaria”, cioè applicata una sola volta.

Secondo i dati della Cgia di Mestre relativa all’annualità 2017, si contavano circa una quindicina di patrimoniale tra cui: bollo auto, l’imposta di bollo, il canone Rai, l’imposta su aeromobili e imbarcazioni, le tasse sulle successioni, donazioni e transazioni finanziarie.

Il valore, sempre relativo al 2017, era di circa 46 miliardi di euro di cui le imposte sugli immobili hanno consentito all’Erario di incassare 21,8 miliardi anche considerando che l’Italia è tra i paesi europei con i più alti tassi di proprietà da parte delle famiglie (superiore al 70%, mentre in Francia sono il 65%, in Germania il 51%. Dati Acer – Associazione dei Costruttori Edili di Roma e Provincia).

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Per capire gli effetti di una patrimoniale sulla casa basta fare due calcoli. Prendiamo come esempio le grandi città dove il costo di una casa – anche di piccole dimensione – rappresenta una spesa ingente.

Tra la casa di proprietà, i risparmi e tutto il resto, il tetto di 500mila euro significherebbe andare a colpire buona parte del ceto medio italiano che si si troverebbe a pagare una tassa tra lo 0,2-0,5% e il 2% a seconda del valore del proprio patrimonio.

Facciamo un esempio… Fabio e Maria abitano con i propri 2 figli a Roma. Lei è un’insegnate e lui un commerciante e nell’anno mettono insieme una reddito di circa 60/70mila euro. Un reddito buono che gli permette di vivere in modo tranquilli senza eccessi. Sono in comunione dei beni e proprietari di 2 case frutto degli sforzi dei genitori di entrambi.

La casa di Roma è di 120 mq; nella capitale il valore medio (stima Immobiliare.it) 3.241 €/m² è di conseguenza il loro stato patrimoniale di partenza sarebbe, così, già di oltre 380mila euro. La casa in cui abitano i coniugi è stata comprata dai genitori di lui che hanno pagato il mutuo, l’Imu sulla seconda casa – fino a quando è stata di loro proprietà – e, infine, la donazione.

I genitori di lei, invece, le hanno lasciato una casa in provincia; la proprietà di Maria vale circa 100mila euro e la donna non vuole vendere per motivi affettivi nonostante, essendo seconda casa, paghi moltissime tasse.

Calcolatrice alla mano i 500mila euro di patrimonio complessivo sono stati già raggiunti e ora, oltre alle imposte altissime sulle case di Maria, anche la prima casa comporterà l’obbligo di pagare un’imposta che potrebbe oscillare tra lo 0,2/0,5% e il 2% .

È venuto il momento che il Parlamento affronti una riforma fiscale che inquadri in maniera chiara ed inequivocabile quali sono gli obiettivi e le strategie per la casa”, conclude il presidente dell’Ance di Roma: “In altre parole, i processi di rigenerazione del patrimonio esistente finalizzati a dare una migliore sicurezza e funzionalità delle abitazioni, la riqualificazione delle periferie, per ridurre il disagio sociale, sono un obiettivo fortemente voluto o sono solo dichiarazioni di facciata per poi andare nelle direzione opposta?

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