… e farci pagare l’affitto. Da proprietari a inquilini. Leggere l’articolo in fondo che spiega:
Critica Climatica:
Tutti i Tg non fanno altro che parlare delle T eccezionali in Italia e in altre zona dell’Europa centrale. Ma nessun Tg vi mostra questa cartina in cui si vedono le zone orientali (Mosca, Turchia) con T che sono anche 10°C sotto la media stagionale. Non possono farlo, perché altrimenti sarebbero costretti ad essere onesti e non allarmisti.
Ursula von den Pfizer:
As Europeans increasingly feel the impact of climate change, they expect Europe to act.
Industry and investors look to us to set a predictable direction of travel.
Today we show that we stand firmly by our commitment to decarbonise Europe's economy by 2050 ↓
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) July 2, 2025
Poiché gli europei avvertono sempre più l’impatto del cambiamento climatico, si aspettano che l’Europa agisca. L’industria e gli investitori si aspettano da noi che stabiliamo una direzione di viaggio prevedibile. Oggi dimostriamo di sostenere fermamente il nostro impegno a decarbonizzare l’economia europea entro il 2050 ↓
La propaganda delirante di questi giorni sul “cambiamento climatico” è al 100% pagata dall’UE per supportare la rinnovata spinta verso le demenziali politiche green europoidi.
VON DER LEYEN HA PRESO 16 VOLI SU JET PRIVATI MENTRE RACCONTAVA AGLI EUROPEI DI RIDURRE LE EMISSIONI
La direttrice generale dell’UE, Ursula Von der Leyen, ha volato con voli privati almeno 16 volte nel 2024, tutti pagati con denaro pubblico. È la stessa che promuove le normative sul clima che costringono la gente comune a ridurre i voli, le automobili e il consumo di energia. Un viaggio è costato più di 14.000 euro a persona, mentre lei esortava l’Europa a diventare green. A quanto pare, le riduzioni delle emissioni di carbonio non valgono a 30.000 piedi. Fonte: Der Spiegel
L’agente CIA in Vaticano
Leone XIV: “aumentano fenomeni estremi causati dal cambiamento climatico”
“In diverse parti del mondo è ormai evidente che la nostra terra sta cadendo in rovina. Ovunque l’ingiustizia, la violazione del diritto internazionale e dei diritti dei popoli, le diseguaglianze e l’avidità da cui scaturiscono producono deforestazione, inquinamento, perdita di biodiversità.
Aumentano in intensità e frequenza fenomeni naturali estremi causati dal cambiamento climatico indotto da attività antropiche, senza considerare gli effetti a medio e lungo termine della devastazione umana ed ecologica portata dai conflitti armati”. Lo scrive il Papa nel Messaggio per la X Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato. ANSA
Leggere questo su Il Tempo di un anno fa
Case green, allarme: 40 fondi stranieri pronti a fare man bassa
C’è un’Italia che attira grandi voglie . . E non è quella dei beni culturali, per cui pure va giustamente famosa nel mondo. È l’Italia del mattone, da anni nel mirino dei fondi d’investimento stranieri, che oggi cominciano a far cadere il velo sulle loro strategie e non si nascondono più. In barba alla crisi e alla Finanziaria senza risorse reali con cui il governo Meloni si è trovato a fare i conti, c’è un Paese molto attraente per gli stranieri, soprattutto quelli che di mestiere procurano introiti a più zeri ai loro investitori. Sono ben 40, anche prestigiosi, i fondi sovrani di Paesi esteri che da anni guardano all’Italia come terra di conquista e oggi, in concomitanza con il varo della Direttiva Casa Green votata dal Parlamento Ue, hanno sferrato il loro piano d’attacco.
Il potenziale di fuoco di questi attori è devastante: si parla di 4500 miliardi di euro, qualcosa come 2,8 volte il Pil italiano. Il tutto investito nell’immobiliare. Ma non più, attenzione, il patrimonio di beni statali, che pure è stato adeguatamente saccheggiato, ma proprio il mattone di proprietà individuale. La casa degli italiani, che per lo più l’hanno costruita a prezzo di enormi sacrifici.
Una lunga storia, che parte da lontano, con il solito piano a lungo termine. Che proprio quando sembra dimenticato, emerge dal cassetto e inizia a produrre effetti. Una delle prime avvisaglie in materia di abitazioni ed efficientamento energetico risale al vecchio piano Juncker.
E oggi, quando l’impegno Ue è diventato quello di abbattere le emissioni del 55%, con l’ambizioso obiettivo di diventare climaticamente neutrale entro il 2050, è nato il programma «Fit for 55», in cui è inclusa anche la direttiva green sulla casa.
Ecco, la casa. L’unico bene che in Italia non è mai passato di moda. Forse l’ultimo dato di ricchezza diffusa che ci è rimasta riguarda proprio il patrimonio immobiliare. Le stime catastali dell’Omi e dell’Agenzia delle Entrate, aggiornate al 31 dicembre del 2022, ci dicono che nel nostro Paese ci sono quasi 78 milioni di unità immobiliari.
Di queste, solo poco meno di dieci milioni non generano valore. Il resto ha prodotto rendite catastali per oltre 38,3 miliardi. Più della metà di questo immenso tesoro immobiliare è composto da abitazioni. Che però sono vecchie. Stando alle cifre diffuse dall’ufficio studi di Federcepi, il 51% delle case nel nostro Paese risale (almeno) al 1970. Ha più di cinquant’anni. Ma non basta.
Perché un terzo delle abitazioni italiane (31%) è stato edificato tra gli anni ’70 e fino al 1990. Per Federcepi, quasi 10 milioni di edifici hanno bisogno di un restyling per centrare l’obiettivo minimo della classe energetica D. Ma non tutti potranno permetterselo. Il tema sta nel costo di questi interventi.
Gli esperti assicurano che l’esborso medio tra cappotti termici, nuove caldaie, infissi da sostituire e pannelli fotovoltaici, sarà quantificabile in un range che oscilla tra i 35 e i 60 mila euro. Una mazzata. Che ricade sui proprietari.
Per la stragrande maggioranza persone fisiche. Gente in carne e ossa, nomi e cognomi, genitori e nonni, ma anche giovani coppie. Che oggi, di fronte al diktat europeo, si trovano indifesi, incapaci di programmare le opere necessarie. Avevano sperato nel Superbonus, che si è rivelato una truffa e un autentico bagno di sangue. E ora si ritrovano con le banche bloccate e i tassi alle stelle: ottenere credito è impossibile. E qui intervengono i fondi. Che speculano per definizione. E sono pronti a subentrare garantendo i lavori in cambio della proprietà degli immobili. Un totale cambio di paradigma, inquilini in casa propria. Dopo anni di sacrifici. Uno scenario devastante. Che porta i partiti di centrodestra a cavalcare le preoccupazioni di gran parte degli italiani, dicendo un secco «no» alla direttiva e lavorando per evitare una riedizione della maggioranza Ursula, che si è rivelata ostaggio della politica green targata Timmermanss. Con tanto di addio alla maledetta direttiva casa green.