“Non hanno pane”; “Fategli un tampone da 90€”

Torno sulla coda chilometrica di cittadini e fratelli nostri davanti a un ente di carità per una minestra quotidiana;  immaginiamo che un funzianario del  governo passasse  e donasse a ciascuna  persona in fila 90 euro. A testa. Dite che non può? Che non ha i fondi? Ma ha i fondi per pagare 90 euro l’uno i 120 mila tamponi che “consuma” ogni giorno  per scovare i “positivi” . Ciascun tampone costa, dicono, sui 90 euro: sufficiente a comprare il cibo per una settimana  almeno a ciascuno dei nostri cittadini fratelli in coda.

Il governo  – la casta privilegiata dei ricchi di Stato  –  dunque ha una priorità: non sfamare coloro che ha reso disoccupati e di cui ha chiuso le piccole  attività coi ripetuti lockdown e  divieti,  bensì’  cercare il virus.

Un virus così letale che c’è bisogno di 120 mila tamponi al giorno per vedere se ce l’abbiamo in corpo. Un test   da 90 euro (sufficiente per sfamare un povero per una settimana almeno) così  sensibile che a risultare positiva è anche una Coca Cola.

Quanto ha speso Arcuri,  e il governo Conte,  per i tamponi, fino ad oggi? Non so fare il conto. Negli Stati Uniti qualcuno l’ha fatto  ed  ha calcolato che, dall’inizio della “pandemia” al  12 novembre, sono stati  fatti  -e  pagati dal NHS di Fauci – 215 milioni di tamponi.  Costo totale: 21,5 miliardi di dollari.

Miliardi. Decine di miliardi  sottratti al popolo in coda per la minestra della carità, e dati a fabbricanti (spesso cinesi) di tamponi in serie.

Dunque la casta che vive nell’abbondanza  sta spendendo cifre mostruose, senza limiti né altolà dell’Unione Europea o delle banche centrali; ha disponibilità  e libertà assoluta per i tamponi, ma fa mancare la  minestra ai poveri.

Direte: Bergoglio  adesso alzerà la voce per questi poveri, denuncerà l’ingiustizia patente, griderà contro l’economia dello scarto, la politica che rende uomini degli scarti.

Ecco di cosa si occupa “Francesco”:

 

Dell’impostura climatica, perché l’allarme sul clima è una enorme frode maltusiana, che interessa   i miliardari. E che le oligarchie ecologiste  che  vivono nell’abbondanza stanno imponendo non solo ai poveri, ma anche al paesaggio, che stanno devastando mentre proclamano di volerlo conservare. come si vede dalla foto qui sotto:

 

 

Paesaggio devastato dai miliardari green .

 

 

“El Papa” , guarda! I fortunati che hanno un lavoro  sono poveri pur lavorando:

Un amico mi critica bonariamente:
Più che maledizioni, preghiamo per la conversione di questi figuri: forse sono così spietati e crudeli anche perché nessuno ha mai pregato per loro, e il loro padrone ha avuto il sopravvento.
Se l’ecumene cristiano fosse davvero una Chiesa militante compatta, anziché un cadavere in decomposizione di una prostituta di cui chi vuole strappa a morsi un brandello di carne, nessuna forza naturale o preternaturale sarebbe mai riuscita a spazzar via il Κατέχων.

No, qui siamo di fronte al venir meno, da parte dei politici, ad un obbligo radicale assoluto, pre-cristiano perfino. Anche nel Libro Egiziano dei Morti si spiegava, migliaia di anni fa, che “un’anima non potesse giustificarsi dopo la morte se non poteva dire: non ho fatto patire la fame a nessuno”. Lo insegnò Simon  Veil. La maledizione è la primordiale giustizia che spetta a chi viola questo obbligo primordiale: “Ho avuto fame e non mi hai dato da mangiare”.

In un mondo che è marcito a forza di “diritti”, Simone evocava la nozione di “Obbligo”:

“C’è obbligo verso ogni essere umano, per il solo fatto che è un essere umano. Quest’obbligo non si fonda su nessuna situazione di fatto, su alcuna convenzione, quest’obbligo è eterno, risponde al destino eterno dell’essere umano, quest’obbligo  è espresso da taluni dei più antichi testi che si siano stati conservati, viene riconosciuto da tutti. Il fatto che un essere umano possieda un destino eterno, impone un solo obbligo: il rispetto. L’obbligo è adempiuto soltanto se il rispetto è effettivamente espresso in modo reale e non fittizio e questo può avvenire soltanto attraverso i bisogni terrestri dell’uomo. La coscienza umana su questo punto non è mai mutata. Migliaia di anni fa gli egiziani credevano che un’anima non potesse giustificarsi dopo al morte se non poteva dire: non ho fatto patire la fame a nessuno. E Cristo dice: Ho avuto fame e tu mi hai dato da mangiare”. Simone Weil.