E fu subito holodmor
Scrive Haaretz: “Non vogliamo vedere la bambina in questa foto. Se la vediamo, ci sentiamo in colpa. Non vogliamo sentirci in colpa perché il 7 ottobre è successo a noi, non a loro. E non siamo disposti a lasciar andare questo sentimento, anche se uccidiamo migliaia di bambini in suo nome.
Martedì, l’aviazione israeliana ha ucciso nove bambini, di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Due attacchi aerei, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, hanno colpito una scuola nel campo profughi di al-Bureij, nel centro di Gaza, che ospitava palestinesi sfollati. L’esercito israeliano ha detto che l’obiettivo era un ‘centro di comando e controllo di Hamas’ e che ‘sono state prese misure per ridurre il rischio di ferire civili non coinvol
La Svezia si è unita a Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Slovenia e Francia nel richiedere una revisione delle relazioni commerciali tra Israele e UE! L’UE terrà delle discussioni formali il 20 maggio 2025 per affrontare queste preoccupazioni.
Sostegno a Israele da Austria, Germania e Ungheria
Secondo quanto dichiarato da Negri, l’8 marzo 2023, l’Italia avrebbe firmato un accordo cruciale con il governo di Benjamin Netanyahu, affidando una parte significativa della propria infrastruttura di cybersicurezza allo Stato di Israele. Un atto tanto rilevante quanto passato sotto traccia nell’opinione pubblica e nei media mainstream.
A rendere ancora più clamorosa la vicenda, sarebbe stata la dimissione, due giorni prima della firma, del capo della cybersicurezza italiana, apparentemente in dissenso con la decisione del governo. Un gesto forte, simbolico, che ha sollevato il velo su un episodio altrimenti destinato all’oscurità dell’indifferenza collettiva.
“Abbiamo ceduto parte della nostra sovranità e del nostro controllo, nel silenzio più assoluto”, ha denunciato Negri. Un’accusa che chiama in causa le massime istituzioni del paese, sollevando interrogativi pesanti su trasparenza, responsabilità politica e tutela degli interessi strategici dell’Italia.
In un’epoca in cui il potere passa attraverso i dati e la rete, la cessione del controllo sulla sicurezza digitale nazionale rappresenta una scelta potenzialmente irreversibile. Il caso sollevato da Negri apre uno scenario inquietante: quanto siamo ancora padroni della nostra sovranità tecnologica e informatica? E chi veglia davvero sull’interesse del paese?
… e fu subito “una specie di comunismo”
… e fu subito guerra finale alla Russia
G. Salamone:
Giorgia Meloni, appena ha capito cosa dire dopo aver aspettato che parlassero tutti, ha sentenziato così:
“L’Ucraina ha accettato subito di incontrare Putin a Istanbul giovedì, chiarendo in pochi minuti, rispetto a una certa propaganda, quale tra le parti coinvolte nel conflitto sia certamente a favore della pace e quale, invece, sia ancora una volta responsabile della guerra”.
È da quando Putin ha invitato Kiev a Istanbul che le stanno provando tutte per boicottare il potenziale negoziato, mettendo la precondizione del cessate il fuoco di 30 giorni, sapendo di non essere nella posizione di poter imporre una beata mazza. Però continuano a propagandare una narrazione davvero insopportabile.
Intanto oggi, a Londra, si sono incontrati i ministri degli Esteri dei Paesi del gruppo Weimar+: Spagna, Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito, insieme alla guerrafondaia e russofoba Kallas. Questo hanno dichiarato: “Finora la Russia non ha mostrato alcuna intenzione seria di voler fare progressi. Deve farlo senza indugio”. Inoltre, giusto per gettare benzina sul fuoco, hanno dichiarato che continueranno a pompare aiuti a Zelensky. Ora ditemi voi, a queste condizioni, come la Russia debba accettare una tregua di 30 giorni.
Non poteva mancare la guerrafondaia Ursula, che fa sapere che la Commissione europea sta discutendo l’introduzione di sanzioni contro il Nord Stream 2 nel caso in cui la Russia non accetterà la tregua di 30 giorni. A parte il fatto che sul Nord Stream 2 potremmo aprire un libro, visto che per metà è stato costruito con i soldi dei tedeschi (praticamente si autosanzionano!), ma queste parole non vi sembrano dei ricatti che nulla portano di buono alla diplomazia? Non sentite quell’odore di voler far saltare il banco?
A proposito, come ciliegina sulla torta, sempre la Commissione di Ursula ci informa che hanno pronto un bel miliardino di euro per acquistare armi e munizioni da mandare a Zelensky, e un altro miliardino per incrementare la produzione di droni e missili in Ucraina. E da dove arrivano questi soldi? Ma certo, dai profitti derivanti dagli asset russi congelati. Soldi letteralmente rubati ai russi, che usano per sparare ai russi nel momento in cui i russi gli dicono di incontrarsi per negoziare. Poi però, a fare propaganda e a non voler negoziare, secondo Giorgia Meloni e compagnia, sarebbe la Russia. Mica loro, eh…