L’EUro-diktator non vuole domande

Questa non la sapevo. La racconta il giornalista Jean Claude Guillebaud, accreditato a Bruxelles. Alla Commissione, “le conferenze stampa sono minuziosamente codificate. I portavoce non rispondono alle domande dei giornalisti se non sono state espressamente autorizzate, per iscritto. Anche in questo caso, se è in gioco un’attualità un po’ calda, il portavoce si contenterà di leggere il testo scritto che la sua gerarchia gli preparato…Il formalismo e il culto del segreto sembrano aver a poco a poco asfissiato il funzionamento di questa Commissione europea che deve incarnare, agli occhi del mondo, la democrazia vivenete e lo stato did diritto del vecchio continente”.

Dunque i giornalisti devono sottoporre le domande per iscritto, preventivamente.

E i giornalisti si assoggettano!

E poi ci raccontano che la dittatura è in Russia, e Putin è dittatore..

“Divieto di far domande” è la definizione stessa di totalitarismoi, seocndo Voegelin.

Fra le domande  che i nostri animosi eroi dei media non rivolgono,   alcune sono calde. Alla Merkel ad esempio:

  • Come mai i due supremi capintesta della Deutsche Bank hanno dato improvvisamente   le dimissioni?”

I due sono Anshu Jain, un jainista anglo-indiano   benefattore degli ebrei americani,   che non parla nemmeno tedesco; e il suo compare Juergen Fitsche. Il jainista era esaltato fino a ieri come l’enfant prodige dei derivati,   il miracoloso risanatore della più colossale banca tedesca, e massima detentrice di derivati nel mondo.

Ora, qualcosina di strano c’è:

  1. solo due settimane prima, Jain aveva   ricevuto dagli azionisti  ancora più ampi poteri di riorganizzare la banca, e aveva annunciato migliaia di licenziamenti.
  2. Iui e il compare, adesso, annunciano le loro dimissioni nove mesi prima della scadenza dei loro contratti di amministratori delegati.

I derivati che hanno messo in pancia alla Deutsche Bank – certo con la complicità della severissima  (con i meridios) Bundesbank –   sono 15 volte il Pil della Germania. La Deutsche Bank è stata condannata a pagare   agli americani una multa di 2,5 miliardi di dollari per la nota manipolazione del tasso Libor ed Euribor insieme ad altre mega-banche; si è calcolato che evitare la galera in Usa ai suoi massimi dirigenti, alla DB è costato 25 mila dollari a dipendente . Ci sarebbero alcune domande:

  • Le dimissioni dei due hanno relazione con il fatto che Atene non ha potuto pagare il suo debito col FMI? E ciò ha avutoun contraccolpo sui derivati?
  • E già che ci siamo: visto che la manipolazione del Libor ed Euribor danneggiano anche gli europei, come mai i miliardi delle multe  di banche europeee se li incassano  esclusivamente il New York State Department of Financial Services (NYDFS) il Ministero della Giustizia USA, l’americana Commodities Futures Trading Commission (l’ente di vigilanza che non ha vigilato) e il britannico Financial Conduct Authority (FCA)?

Fare domanda scritta al competente ufficio-stampa. Sperar non nuoce.

L’esposizione in derivati della Deutsche Bank si valuta in 54 trilioni di dollari (54 mila miliardi), circa la metà del totale mondiale dei derivati; il Pil tedesco, anche se molto grosso, è di 3,5 trilioni. Se una flessione del, diciamo, 5% dei derivati in pancia alla DB, basta a vaporizzare l’intera ricchezza dei tedeschi.

Adesso tre polizie di tre paesi stanno conducendo perquisizioni nelle sedi di Deutsche Bank a Francoforte, Parigi, Londra. L’accusa: truffa fiscale per miliardi di alcuni clienti.

Domanda:

  • Non sarà che a mettere in pericolo l’euro, a far rischiare l’annichilimento – implosione la zona euro, l’economia d’ Europa e l’Occidente non sia, invece che la Grecia peccatrice, la virtuosa Germania che ci dà ogni giorno lezioni morali?

Cancelleria di Berlino: Non cè niente da vedere. Circolare, circolare.

Non vorremmo disturbare, ma un numero alquanto notevole di banche hanno fatto bancarotta in Europa in questi mesi – nel silenzio assordante dei media.

Banco de Espiritu Santo in Portogallo (e i francesi hanno scoperto che il Crédit Agricole aveva il 14 e passa per cento di questa banca); Hypo Group Alpe Adria in Austria,   che il land della Carinzia garantiva per 13 miliardi di euro, rischia di trascinare con sè il sistema bancario del piccolo paese (e la HETA, la “bad bank” creata per ammucchiarvi i crediti marciti della hypo, è fallita an’esssa a sorpresa – altro buco da 7 miliardi); poi la Banca Privata di Andorra, con “attivi” (esposizioni) per 7 miliardi, mentre il principato di Andorra ha un Pil di 3,1 miliardi; e il Tesoro Americano multa la banca di Andorra per riciclaggio, e vuole i quattrini. Subito dopo, collassa il Banco de Madrid, che era la filiale spagnola della banca di Andorra: ha solo 15 mila clienti, e siccome la banca non è sistemica, lo stato non la salva, e men che meno il “fondo di ritrutturazione interbancario”   creato dalle banche stesse. I 15 mila depositanti se la vedano loro.

Per la virtuosa   Germania, ci sarebbe   la Düsseldorfer Hypothekenbank (Düsselhyp),  che aveva 348 milioni di euro di crediti presso la banca austriaca creata come bad bank dopo la caduta di Hypo, anch’essa fallita. Avete domande su qello che sembra un effetto-domino?

E’ un caso isolato”, comunica la Cancelleria. Laconica. Circolare.

Delle   banche greche è persino inutile parlare. Sono costrette ad accettare i buoni del Tesoro a brevissimo con cui lo stato ellenico si finanzia; loro si procurano i soldi a caro prezzo andando allo sportello della BCE chiamato ELA ( Emergency liquidity assistance) ossia il meccanismo di fornitura della liquidità d’urgenza. La BCE si è già impegnata   per 60 miliardi di euro, in un paese che ha un debito di 280 miliardi, insolvente come le sue banche.   Più presto la BCE versa, più presto i correntisti ellenici ritirano i soldi a   perdifiato e li portano all’estero: e fanno bene, così quando la Grecia uscirà dalla moneta unica, avrà gli euro per ricominciare. A spese nostre, che paghiamo la BCE per questa follia. Che serve a far credere che i crediti delle banche tedesche e francesi verso la Grecia sono solidi, perché la Grecia resta solvibile.

Domanda: c’è qualcuno che ci crede ancora? Possibile?

Domanda respinta perchè stilata su carta libera. Servirsi degli appositi moduli con le domande e   risposte prestampate. Sono in distribuzione presso l’Ufficio per la Difesa della Libertà.

I giornalisti educati non fanno domande selvagge ai demiurghi europidi.   La seguente, quindi,  la copiamo da un sito americano:

Perché la UE sta forzando gli stati europei ad adottare le leggi di “bail inentro la fine dell’estate”?

Di “bail-in”, i giornalisti valorosi non parlano, così gli europei si distraggono con la polemiche sulle nozze gay, molto più importanti. Nella crisi precedente, le banche sono state salvate dagli Stati con triliardi di euro, a spese cioè dei contribuenti: si chiama bail-out. Adesso gli Stati sono così indebitati, che alla prossima crisi si ricorre al bail-in: quando una banca fallisce, a metterci i soldi (o a perdeli sono) prima, gli azionisti, e va bene. Ma poi, poi, se non basta (e non basta) i depositanti. Perché come dovreste sapere, quando avete messo dei soldi in banca, non sono vostri. Sono della banca.

Dunque se la banca fallisce,   il salvataggio lo pagate voi con parte dei vostri depositi. Ora, la Commissione ha dato un ultimatum a 11 paesi europei: devono adottare   la normativa bail-in entro due mesi,   altrimenti minaccia azioni legali (sic). Tra gli 11paesi, i più grossi sono Francia e Italia: noti per aver “un sistema bancario particolarmente fragile”, dice Reuters. Domanda: perché tanta fretta? Vuoi vedere che la Commissione si aspetta un crack in autunno?

Domanda respinta per incongruità linguistica. Riscriverla in lingua di legno comunitaria.

Ritirare i soldi dalle banche diventa la soluzione più razionale, tanto più che i depositi danno oggi interessi negativi. Ma appunto per questo, l’oligarchia   sta chiudendo la via di fuga: accelera l’abolizione del contante.

Il capitalismo ultraliberista confisca la proprietà

E’ a questo punto che il capitalismo più liberale, liberista e libertario che sia mai apparso al mondo si manifesta come la più recente edizione del più noto totalitarismo del 20 mo secolo: il sovietismo. E come quello, il “sistema totalitario della libertà” abolisce insieme la libertà personale e confisca la proprietà privata.

Già gli interessi negativi configurano una confisca del vostro (piccolo) capitale di risparmio a vantaggio del grosso capitale; ancor più il ventilato bail-in, l’esproprio per ripianare il fallimento della vostra banca, di cui sono colpevoli i capitalisti-azionisti: la collettivizzazione forzata, che il sovietismo impose sulle terre agricole, è fatta oggi sui soldi vostri in banca.  I vostri risparmi perdono la natura di vostra proprietà, per diventare una sorta di imposta a disposizione del sistema bancario: una forma paradossale di statalizzazione nel nome del mercato. Globale e finanziario.

L’abolizione del contante perfeziona l’esproprio. La Banca non vi deve dare più i vostri soldi, ma solo “trasferire” dei numeri al vostro conto. Tutte le vostre spese e guadagni sono tracciabili dallo stato, che è diventato lo stato-esattore per conto del capitale finanziario. Ogni persona, ogni casa e famiglia diventa la “casa di vetro” sognata dal totalitarismo staliniano come utopia: eliminato il contante, il vostro banchiere vede tutti i vostri spostamenti, chi pagate, quando e perché, quali oggetti comprate dal codice a barre. Ogni individuo (io e voi) diviene, con la gestione finanziaria computerizzata, un centro di costo e profitto di cui la contabilità analitica e il software localizza ogni singolo euro che vi viene imputato a costo o a guadagno, direttamente o indirettamente.   Oltretutto,   del “centro di costo e guadagno” che siete diventati, verrà  – anzi già viene – venduto ciò che ha valore commerciale: il dossier dei vostri dati, dei vostri gusti e preferenze personali; già ora il Marketing si compra e si vende le informazioni – che dovrebbero essere riservate – su quel che “valete” come consumatore. E a voi non danno niente; un’altra forma di esproprio.

Naturalmente – come accadde nell’altro totalitarismo quello dell’esproprio “proletario” –   anche l’esproprio stra-finanziario ha nelle masse i suoi fanatici psicopoliziotti volontari mossi dall’invidia. “Gli evasori fiscali fianlmente saranno stroncati. Guardino pure i miei conti, non ho niente da nascondere, io”.

A questo dovrebbe già rispondere il bon mot di Snowden: “Chi dice: ascoltino pure le mie telefonate, tanto non ho niente da nascondere, è come se dicesse: aboliscano pure la libertà d’espressione, tanto non ho niente da dire” – Ma c’è di meglio. C’è nella abolizione del contante un aspetto che sfugge ai più: non è lo Stato che si rafforza e diventa intrusivo nel neo-totalitarismo di Mercato, ma la Banca privata a diventare il nuovo Leviathan.  Come? Spieghiamoci.

Sistema opaco, sudditi “trasparenti”

Le banconote sono le sole emissioni della banca centrale, da cui ricava un signoraggio. Abolirle significa marginalizzare  in modo decisivo il denaro come emissione pubblica, ed aumentare ancor più – anzi renderlo totale – il peso della moneta creata dal sistema bancario – il quale crea già oggi dal nulla il 90% della moneta, e lo fa’ indebitando tutti. La soppressione del contante, dunque, significa – a più o meno lungo termine – l’abolizione del concetto stesso di banca centrale, della sua residua funzione di controllo, che la banca privata aborrisce anche quando ormai è , come oggi, una finzione formale (1).

Pochi si rendono conto che esistono vaste e incalcolate zone della finanza, le dark pools, create apposta per garantire l’anonimato e la fuga dalle regolamentazioni – che sfuggono completamente alle banche centrali; come fanno certe piattaforme tipo T2S, e in modo “legale”, perché la Banca si è fatta votare dagli Stati le leggi che desidera. Già oggi nessuno può calcolare la massa monetaria creata dalle banche commerciali, già ora   detengono parte enorme dei loro averi fuori bilancio; già ora non si sa – quindi – quanto risucchiano in profitti (tramite gli interessi che lucrano sul denaro che creano dal nulla) dalla produzione dell’umanità che lavora e produce.

E’ il famoso 1% che detiene il 50% per cento delle ricchezze mondiali, anzi peggio: 50%, è una percentuale ottimista, non si sa quanto sia di più. Il punto di tutto il sistema è che pochissimi stanno lucrando una ricchezza senza limiti perché hanno sequestrato a sé un diritto sovrano: quello dei popoli a battere la propria moneta.

Con l’abolizione del contante, il sistema bancario potrà diventare totalmente opaco, proprio mentre il cittadino, le famiglie, le case, le proprietà e le vite private, diventano assolutamente “trasparenti” a detto potere, esposti ad esso senza riparo né difesa alcuna: è la definizione stessa di totalitarismo al suo massimo grado di perfezione.

Le conferenze-stampa della Commissione con domande scritte d a presentare in anticipo, si spiegano dunque benissimo: l’ Unione Europea è totalitaria, parte del sistema totalitario globale della finanza.   Come il meno perfezionato totalitarismo staliniano, anche questo sta mostrando un esito assurdo: il proclamato “regno della felicità e prosperità” sta imponendo la rovina alla popolazione di un continente intero, e proprio mentre la ricchezza globale dell’Europa cresce. Il perché lo si vede nel modo in cui il potere totale tratta la Grecia. Il ministro greco Varoufakis parla con la voce della ragione e della realtà: il mio paese è insolvente, e voi fate finta che il suo problema sia la scarsità di liquido; a forza di “prestarci” liquidità ad alto interesse, avete accresciuto il nostro debito da 30 miliardi a 280 mila… Facciamola finita, aderite al condono…

No. Lorsignori non sono interessati al benessere del popolo, e nemmeno a dare ai greci la possibilità di crescere economicamente; loro, non sono interessati se non alla perpetuazione dello status quo finanziario, nel quale un capitalismo ormai delirante produce una “ricchezza”   digitale. E ciò, al punto da   portare alla distruzione del sistema capitalista stesso, come il socialismo leninista portò alla autodistruzione il proprio stesso sistema (2).

Juncker, il nostro caro padrone

 

http://www.dailymotion.com/video/x2t2c0u_juncker-the-drunker-au-mieux-de-sa-forme_school

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Come illustrazione dell’ormai compiuto totalitarismo eurocratico, si veda questo video. Mostra Jean Claude Juncker che riceve i capi di governo in una riunione europoide a Riga. Si ricordi che è l’uomo che la Merkel ha voluto a capo della Cpommissione, ormai cosa germanica, ed il passato di grande evasore fiscale, in violazione delle pretese normative europee, dello staterello da cui Juncker proviene; e la scena vi apparirà meno comica di quel che sembra. Anzi sinistra. Non è il fatto che il nostro presidente – che la UE si merita – è ubriaco, condizione che pare gli sia abituale; è lo scherno e   disprezzo con cui tratta i capi di governo che saluta: schiaffoni in faccia, manate sulle pance; all’ungherese Orban fa’ il saluto nazista…Non è ‘solo’ un ubriaco che buffoneggia; è il padrone coloniale in visita alla sua piantgione, l’oligarca mondialista che sottopone ad umiliazioni ed atti di sottomissione dei governanti che – loro – sono più o meno eletti dai loro popoli, li rappresentano e ne rivestono la dignità nazionale. Guardate il video, e poi mi saprete dire.

E ci raccontano che la dittatura è in Russia?

 

 

Note

  • Perché è vero che il capitalismo finanziario terminale è riuscito a privatizzare la banca centrale ossia a possedere il suo controllore, come dimostra il fatto che a capo della BCE c’è un funzionario di Goldman Sachs; essa tuttavia rimane come una sorta di “residuo arcaico” di sovranità, che può essere di nuovo nazionalizzata da uno stato tornato sovrano, che si riattribuisse l’esclusiva emissione della moneta.
  • Il capitalismo realizzato ha un’altra interessante similitudine con il socialismo reale: la falsificazione dei dati economici, per far credere – ai propri capi anzitutto – che il sistema funziona e regge. Non lo dico io, ma un giornalisat economico del Sistema, Bernard Candon di AP. I un report dal titolo “Experts worry that phony numbers are misleading investors”, dice chiaramente : “mentre il mercato azionario continua a crescere sempre più in alto, gli investitori professionali stanno mettendo in guardia sul fatto che le aziende stiano presentando versioni fuorvianti riguardo i loro risultati, tali anche da ignorare un’ampia varietà di costi normali per la gestione di un business, il tutto per far credere che stiano facendo meglio di quanto in realtà fanno”. Tipicamente, le mega-imprese usano il denaro raccolto in Borsa per…comprare proprie azioni, per renderle scarse sul “mercato”, aumentandone così il “valore”. Candon accenna ancheal fatto che celano costi di gestione. L’URSS   forniva cifre false sulle produzioni industriali e i raccolti,  vantando inesistenti successi e trionfi del sistema di collettivizzazione; inizialmente per ingannare il nemico di classe. Alla fine, il Politburoe il Soviet Supremo ingannavano se stessi.