LA TORMA DEI “GIORNALISTI” CHE BUCA I VERI SCOOP

Pezzo di copia-incolla:

Titolo del 23 giugno, su Repubblica:

Minibot, Giorgetti scredita Borghi, deputato del suo stesso partito: “Ancora gli date retta?”

….“Retromarcia clamorosa di Giorgetti, unita anche a una nota di discredito nei confronti dello stesso Borghi, compagno di partito. E dettata forse dall’ipotesi, sempre più probabile, di una sua candidatura da parte del governo per un posto di commissario Ue. “C’è ancora chi crede a Borghi? Ma vi sembrano verosimili i minibot? Se si potessero fare, li farebbero tutti”.

https://www.repubblica.it/politica/2019/06/23/news/minibot_no_di_giorgetti-229469922/

Questa “notizia” ha dato la stura al tormentone mediatico per giorni: spaccatura nella Lega! Eccetera. Io lo chiamo tormentone  alla romanesca, ma il senatore Alberto  Bagnai la chiama  “L’indecorosa gazzarra che sta tenendo banco da qualche ora sui media (e che fra poche ore sarà sostituita dalla successiva indecorosa e infondata gazzarra) “

Frenetica esultanza dell’opposizione:

E spiega come è nata. Si ricordi che Giorgetti viene assalito dalla  torma sciacallesca dei cronisti mentre sta entrando, a Losanna, nella stanza dove si tiene l’estrema trattativa per aggiudicare i giochi invernali all’Italia,  palesemente concentrato (l’abbiamo visto in tv) sulla  lotta che ha davanti.

A quel punto la torma degli sciacalli gli fa la domanda: “Cosa ne pensa dell’idea di Borghi  di stampare  Minibot PER EVITARE LA PROCEDURA D’INFRAZIONE?”.

Bagnai: “Il travisamento che ha portato a tante dotte analisi si basa su una tecnica semplicissima: si fa una domanda assurda, e si riporta solo la risposta!  Che la cartolarizzazione di un debito dello Stato possa servire ad evitare la procedura di infrazione può venire in mente solo a chi non sappia di che cosa sta parlando”.

Aspettiamoci il giorno in cui la torma degli sciacalli in nervosa attesa, per ore, del politico da azzannare  appena esce da una riunione importante a cui i giornalsiti  non hanno accesso  (non l’hanno mai)   e – devono in qualche modo riempire questo vuoto informativo,porrà la domanda: “Cosa  pensa dell’idea di Centinaio se si beve molto thè si impara la lingua cinese?”. La muta delle jene otterrà facilmente la stessa risposta sbalordita che ha ottenuto da Giorgetti: “Se fosse così facile lo farebbero tutti”…Dopo di che, Repubblica (o Fuffington Post) uscirà con lo strillo:

“Giorgetti contro Centinaio! No alla via della Seta!”

Ne seguiranno giorni e giorni di tormentone: talk sopra talk, articoli, interviste agli “esperti”  per spiegare “la svolta a  U di Giorgetti”,  perché è sempre stato filo-americano,  gli ha telefonato Trump,  è  nemico di Xi Jin Ping, ed aspira a diventare commissario europeo…”La spaccatura nella Lega. Guerra alla Cina!

Non basta. Segue immancabilmente “la reazione del 5 Stelle” : “Di Maio: “Guerra alla Cina? Non  è  nel contratto, Salvini si spieghi!”. Nuovo tormentone (o indegna gazzarra)

Perché (cito ancora Bagnai): “Queste dinamiche, soggettivamente o oggettivamente, tendono a creare un incidente all’interno della maggioranza (fra o nei partiti che la compongono)”.  E’ lo scopo unico  della torma giornalistica:  trovare un pretesto  per strillare  che la maggioranza è “spaccata”, che ci saranno le elezioni, Salvini s’è stufato, Di Maio è sotto accusa nel suo partito, Di Battista vuole il suo posto…

Qui sotto un altro esempio di “giornalismo”:

 

Una battuta buttata lì per sfuggire alla torma, diventa un casus belli.

(l’integrale del senatore, qui:  http://goofynomics.blogspot.com/2019/06/verso-linfimo-e-oltre.html

Vogliono proprio seminare zizzania, creare la crisi di governo, la caduta, l’apocalisse.

Qui un’altra  spassosa  descrizione di come Bagnai, intervistato dalla Annunziata, trova su Fuffington  di aver detto  la seguente frase:

http://goofynomics.blogspot.com/2019/06/una-fastidiosa-inutile-caduta-di-stile.html

E  considera: Così, a orecchio, una frase simile non mi ricordavo di averla detta, ma tanta è la mia riverenza per l’autorevole testata, e la mia simpatia per la sua cortese direttrice editoriale, che ho pensato di essermi sbagliato io, e per averne certezza sono andato a rivedermi il video. Con grande stupore, arrivato al minuto 19:40 del filmato, ascolto (col consueto piacere) delle parole lievemente diverse, queste:

A questo atteggiamento ricattatorio, mafioso, se dovessero evidenziarsi dinamiche di questo tipo – non dico che le dinamiche siano di questo tipo, ma se si dovesse vedere che le dinamiche sono di questo tipo, cioè che l’attacco al nostro paese è pretestuoso – allora io sono il primo a dire, e sono convinto che lo farebbe senza bisogno che nessuno glielo dica, che il ministro Tria opporrebbe un fermo no!

Non ricevono informazioni, solo “notizie”

Questi “giornalisti” (la  razza che ben conosco e detesto, avendone fatto parte ed essendomi sempre rifiutato di unirmi alla torma azzannatrice) finiscono poi per darsi la zappa sui piedi..   Ancora una volta il senatore Bagnai lo spiega:

Alberto Bagnai‏ @AlbertoBagnai 16 h16 ore fa

Se una chiacchierata off al bar diventa un’intervista, se ogni dichiarazione viene distorta, sempre e solo per mettere zizzania, è del tutto ovvio che chi ha posizioni di responsabilità scanserà  questi incontri.   

Per sapere qualcosa, quindi, ai volenterosi artigiani del falso, preclusa la strada di chi le cose le sa (e non ha bisogno di visibilità), resta quella di rivolgersi a chi ha meno visibilità perché sa meno cose”.

La  torma si comporta così, perché è ignorante, argomenta il senatore. Non ha capito che cosa sono i minibot, dice. Molto giusto: specie “quella” torma che ha azzannato Giorgetti a  Losanna, che senza dubbio era composta da giornalisti sportivi – che per principio sanno solo di sport.

 

Ma molto più grave è il caso di economisti cattedratici, come la nota coppia Alesina & Giavazzi, che pochi giorni fa hanno pubblicato sul Corriere

La falsa eccezione italiana

Non sono le norme europee a frenarci ma la nostra incapacità di liberarci di una spesa pubblica apparentemente intoccabile. E non è vero che l’Europa si convincerà che «la ricetta italiana dovrà essere adottata da tutti»

https://www.corriere.it/editoriali/19_giugno_22/10-cultura-editorialecorriere-web-sezioni-58fb684c-9517-11e9-b462-499d272481c8.shtml

Il succo dell’articolo, sunteggiato dal vicedirettore del Corriere Daniele Manca:

Noi italiani “Continuiamo a chiedere il cambio delle regole Ue dicendo che sono colpevoli della  mancata crescita. Ma perché altri Paesi come Spagna, Portogallo, Irlanda si sono risanati e crescono con le stesse regole?”.

Qui copio-incollo  come  Fabio Dragoni (giornalista de La Verità) ha illustrato su twitter “cosa c’è di sbagliato (e di falso) in ciò che dicono #AlesinaGiavazzi sul @Corriere a proposito di #Irlanda #Spagna e #Portogallo .

#AlesinaGiavazzi   trascurano o fingono di trascurare che #Spagna #Irlanda e #Portogallo hanno avuto la necessità di sostegno finanziario da parte dell’UE (e quindi anche noi) rispettivamente pari a 41, 68 e 77 miliardi.

“Qualora l’Italia avesse infatti ricevuto aiuti in queste proporzioni il sostegno sarebbe stato pari 60 miliardi (in proporzione alla #Spagna) 390 miliardi (in proporzione al #Portogallo) e 680 miliardi (in proporzione all’#Irlanda)

“Ovviamente #AlesinaGiavazzi trascurano che l’Italia abbia in tutto scucito quasi 60 miliardi per sostegni finanziari #UE ad altri paesi fra cui i modelli #Spagna #Portogallo e #Irlanda. Il nostro debito senza questi esborsi sarebbe oggi al 127% .

“Chissà se #AlesinaGiavazzi si pongono questo interrogativo… perché i fenomeni #Irlanda #Spagna e #Portogallo non ci restituiscono questi soldi… visto che l’esborso dell’Italia per questi Paesi è di circa 25 miliardi. Già perché non rimborsano?

“Quanto poi al fatto all’argomentazione di #AlesinaGiavazzi che #Spagna #Portogallo e #Irlanda sono campioni di austerity beh…

#Portogallo #Spagna e #Irlanda dal 2009 al 2017 hanno cumulato un rapporto deficit/PIL rispettivamente pari al 59% al 70% ed all’86% contro il 32% dell’Italia

“In altre parole se avessimo fatto come #Lisbona avremmo fatto un maggior deficit in questi anni di 470 miliardi. La cifra sale a 670 e 940 miliardi avessimo fatto come #Spagna e #Irlanda “.

Ho copiato-incollato ed ho rubato un articolo con informazioni-bomba. Ricapitolo:  ai tre Paesi favoriti, la UE ha concesso aiuti  immensi (in proporzione a quello che ha ottenuto l’Irlanda, è come se noi avessimo ricevuto 680 miliardi). L’Italia ha contribuito a  questi aiuti versando  25 miliardi,  che hanno fatto aumentare il nostro debito pubblico e  che questi Paesi nemmeno si sognano di restituire.  A loro è stato consentito di sforare enormemente il deficit per un decennio, al punto tale che se l’Italia avesse avuto il permesso di sforare  quanto l’Irlanda, avremmo 940 miliardi.

Questo è uno scoop. Altro che “Giorgetti scredita i minibot”.

La vera questione è perché il direttore del Corriere non assuma Fabio Dragoni, e continui a mettere in prima la pagatissima coppia comica Alesina & Giavazzi che scrivono così plateali falsità  da incompetenti.  Potete darvi la risposta da soli.

Dragoni, poi,  li ha smentiti e rimbeccati  su twitter:  così  io ho potuto rubargli un pezzo magistrale, che io, ormai alla mia età,  non sarei stato capace di mettere insieme.

E’ strano come di questi tempi le fonti  migliori si trovano su twitter  e non sui media. La torma che staziona nelle anticamere per azzannare il politico, ha questo problema: che non legge.  Non legge i lavori che hanno parlato di monete alternative, non sa che la Germania ha mantenuto il marco a corso legale, non sa nulla di Moneta Positiva  nè i trattati e gli articoli di Stiglitz o di Ashoka Mody sulla fine dell’euro…Certo, è molto più dififcile. Più facile ignorare le fonti scritte ed aspettare, tutta tesa come le torme di sciacalli, a strappare “la battuta” che “fa il titolo” di giornata  e dà innesco  al tormentone che durerà settimane, dei talk show e delle “reazioni” dei 5 Stelle, le  critiche di Zingaretti,  l’intervento di Padoan, la risposta di Di Battista a Di Maio e la reazione di Di Maio alla risposta di Di  Battista….

Io nel mio piccolo ho sempre cercato le fonti  scritte – dove si trovano le informazioni vere e cruciali.   Di questi tempi, confesso, moltissime le trovo sui twitter di twitterologhi estremamente competenti ed attenti che twitteggiano da vari stati. Italia, Francia, RegnoUnito, USA, Germania.

Se i giornalisti della torma facessero altrettanto, non avrebbero perso lo scoop doppio:

in Europa, il vero sconfitto è Macron che la Germania  ha preso un’altra volta a calci nel didietro, anche perché lui non ha voluto e saputo mettersi insieme ai paesi che hanno interessi simili, Italia e Spagna. E  adesso è in un vicolo cieco, tutta ala sua strategia europeista è in macerie e lui non sa cos’altro fare. ( Qui:

Budget de la zone euro: «Il vaudrait mieux dire qu’on a échoué»

https://www.liberation.fr/debats/2019/06/24/euro-la-defaite-de-macron_1735871

L’altro scoop collegato: è la Germania non vuole nessun approfondimento dell’eurozona, perchè che si sta preparando seriamente  e silenziosamente  ad uscire dall’euro, per non pagare i costi di una vera unione monetaria. Lo farà dando la colpa a noi,  dopo averci portato via più che potrà, mettendo Weidmann  al posto i Draghi a capo della BCE. (qui:

https://www.yanisvaroufakis.eu/2013/04/27/intransigent-bundesbank-mr-jens-weidmanns-surreptitious-campaign-to-bring-back-the-greater-deutsch-mark/

Germania, i marchi tedeschi non “scadono”: ancora usati per pagamenti

Ma di questo in un prossimo tweet. Volevo dire, articolo.