Fra i compari di Speranza lo stragista spunta John Podesta….

Stragi genocide di civili uccisi e storpiati per sempre hanno luogo in Italia decine di volte più frequenti che a Bucha. L’elenco dei morti per “malore” e dei campioni ciclisti o tennisti improvvisamente infartuati è troppo lunga per poterla mettere in un solo pezzo . Possiamo solo dare qualche esempio campionario.

Nicola Porro: Epidemia di infarti:+25% tra inizio 2021 e inizio di quest”anno, in particolare tra i giovani. nicolaporro.it/epidemia-di-in Un anno fa adulti e giovani non erano vaccinati, adesso sono vaccinati. Ma per i media può essere tutto, meno i vaccini

Qui sotto: Impressionante poster alla conferenza dell’American College of Cardiology che mostra una forte associazione dei vaccini mRNA COVID-19 con lo sviluppo della fibrillazione atriale (aritmia), molto più di altri vaccini (vedi Figura 1, Tabella 2).

Treviso, il suocero ha un infarto: genero cerca di rianimarlo, si accascia e muore anche lui

Sono 15 i giocatori che non sono stati in grado di portare a termine gli incontri. Era accaduto anche a Rafael Nadal qualche settimana fa quando si era accasciato a terra per i dolori lancinanti al petto. Il tempo sta dando ragione a Novak Djokovic che si è rifiutato di sottoporsi all’inoculazione forzata. Il mondo dello sport è stato mandato al macello dalle grandi corporation e dall’alta finanzaderideva

Tennis World è scosso da QUINDICI giocatori “completamente vaccinati” impossibilitati a finire il Miami Open

Sono 15 i giocatori che non sono stati in grado di portare a termine gli incontri. Era accaduto anche a Rafael Nadal qualche settimana fa quando si era accasciato a terra per i dolori lancinanti al petto. Il tempo sta dando ragione a Novak Djokovic che si è rifiutato di sottoporsi all’inoculazione forzata. Il mondo dello sport è stato mandato al macello dalle grandi corporation e dall’alta finanza

IL CAMPIONE D’ITALIA E D’EUROPA DI CICLISMO HA UN INFARTO E ALL’OSPEDALE GLI IMPIANTANO UN DEFRIBILLATORE

Marcello Pamio – Sonny Colbrelli è campione d’Italia e d’Europa di ciclismo. È giovanissimo, ha solo 31 anni e lunedì 21 marzo è stato colpito da un arresto cardiorespiratorio al termine della prima tappa della Volta Catalunya! Già questo racconto è pazzesco, ma la cosa ancor più incredibile è che il ciclista è uscito dall’ospedale con un defibrillatore sottocutaneo per correggere il ritmo cardiaco. Ripeto: ha solo trent’anni. Ora è un invalido permanente.

Speranza andrebbe rimosso con immenso sdegno per le morti che ha provocato; invece lo sdegno mediatico è tutto consumato per il false flag di Buchan, e il ministro che uccide rimane al potere. Inamovibile. Perché, ovviamente, sta eseguendo bene il compito assegnatoli. L’eliminazione coi sieri di parte rilevante della popolazione umana – e italiana – di almeno un terzo è un progetto esplicito del Gran Reset .

Un giornale online s’è preso la briga di andare a vedere chi sono i compari dell’Establisment politico- ideologico che lo rafforzano, fanno quadrato attorno a lui, e dunque sono correi consapevoli dello stermino in corso. E’ una lista di nomi da conservare, per il futuro in cui prevarrà la giustizia.

Titolo originale:

L’INOSSIDABILE SPERANZA DELLA SQUADRA DEI THINKERS DI D’ALEMA

Silvano Danesi – Il Nuovo Giornale Nazionale

[…]

Perché Speranza è ancora al suo posto? Perche? Solo per il fatto che rappresenta un piccolo partito della sinistra estrema? Impossibile.

La verità sta altrove. Speranza è il rappresentante di un partito trasversale che si muove attorno alla Fondazione Italiani Europei, a dire il vero, ottimo think tank internazionale, che di sé afferma di essere una: “Fondazione di cultura politica, nata nel 1998 su iniziativa di un gruppo di personalità del riformismo italiano. È un luogo di analisi e riflessione pubblica sui principali nodi dell’innovazione politica ed economica e un luogo di incontro tra le diverse tradizioni culturali del riformismo italiano. È una istituzione di formazione con l’obiettivo della promozione competitiva di nuove classi dirigenti nella politica e nell’economia. È una istituzione di ricerca, per promuovere studi e approfondimenti capaci di alimentare la produzione di idee all’altezza delle sfide di questo nuovo secolo”.

Roberto Speranza è membro del Comitato di indirizzo della Fondazione, la quale è presieduta da Massimo D’Alema. Nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione ci sono: Gianni Cuperlo, Massimo D’Alema, Fiorella Favino, Mario Hübler, Gennaro Mariconda, Ugo Sposetti, Roberto Zaccaria.

Interessante anche la composizione del Comitato di Indirizzo: Marco Almagisti, Lucia Annunziata, Nicola Antonetti, Francesco Boccia, Gianni Cuperlo, Alfredo D’Attorre, Claudio De Vincenti, Anna Finocchiaro, Carlo Galli, Agostino Giovagnoli, Miguel Gotor, Paolo Guerrieri, Maurizio Martina, Michela Marzano, Alberto Melloni, Massimo Paolucci, Francesco Profumo, Andrea Riccardi,TinoSantangelo, Roberto Speranza, Nadia Urbinati, Gianfranco Viesti, Luciano Violante, Stefano Zamagni, Nicola Zingaretti.

Infine, ciliegina sulla torta, la composizione dell’Advisory Board: Fabrizio Battistelli, Remo Bodei, Aldo Bonomi, Luciano Canfora, Pierluigi Ciocca, Enrique Baron Crespo, Marta Dassù, Paolo De Castro, Mario Del Pero, Ivan Krastev, Charles Kupchan, Marc Lazar, Andrea Manzella, Gennaro Mariconda, Carlo Ossola, Pier Carlo Padoan, John Podesta, Federico Romero, Mariuccia Salvati, Ernst Stetter, Gianni Toniolo, Vincenzo Visco.

Sia ben chiaro. Questa lista di nomi non è il frutto di un’indagine da 007, ma la semplice consultazione del sito web della Fondazione, che nulla nasconde della sua composizione. Tutto alla luce del sole.

E alla luce del sole c’è anche il motivo per il quale Speranza sta dov’è. Non perché rappresenta l’equilibrio di un minuscolo, quasi inesistente partito della sinistra estrema, me perché rappresenta un mondo, un think tank.

Tra tutti i nomi presenti nella lista dei vertici della Fondazione, che il lettore può tranquillamente trovare su Internet, con i loro curricola, vale la pena di segnalarne in particolare uno: John Podesta, in quanto rappresentante di un filo politico che porta direttamente al clan Clinton.

Vediamo ora gli altri non italiani.

Charles Kupchan era direttore per l’Europa al Consiglio per la sicurezza nazionale nella Casa Bianca di Obama e ha lavorato per anni a stretto contatto con Joe Biden. Ivan Krastev è presidente del Centro di strategie liberali a Sofia, membro permanente dell’Istituto di scienze umane di Vienna e opinionista del «New York Times»; è autore, tra gli altri, de: Gli ultimi giorni dell’Unione. Sulla disintegrazione europea (Luiss University Press, 2019),  L’impero diviso (Solferino, 2019, con Federico Fubini) e La rivolta antiliberale. Come l’Occidente sta perdendo la battaglia per la democrazia (Mondadori, 2020, con Sthephen Holmes). Marc Lazar è professore e direttore della Scuola di dottorato presso l’Istituto di studi politici di Parigi, l’istituto dove lavorava anche Enrico Letta. Dirige un gruppo di ricerca sull’Italia contemporanea con il CERI. Enrique Barón Crespo è un politico spagnolo, Ministro dei Trasporti, del Turismo e delle Comunicazioni nel primo governo di Felipe González e Presidente del Parlamento europeo. Ernst Stetter è un economista e scienziato politico. Ha studiato a Tubinga e Heidelberg (Germania) concentrandosi su commercio internazionale, finanza, politica economica e sociale e questioni di sviluppo.

Il ministro Speranza, dunque, non è il rappresentante di un piccolo partito, quasi inesistente, della sinistra estrema, ma un esponente del think tank dalemiano.

Questo è il gruppo che, come ha scritto Speranza ha pensato la pandemia come “opportunità unica per radicare una nuova idea della sinistra”.

C’è un altro settore affine in cui questa squadra impera:

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