Federica Anghinolfi, chi è l’assistente sociale arrestata a Reggio Emilia

Federica Anghinolfi, assistente sociale, è tra le persone arrestate per lo scandalo dei bambini tolti dai genitori a Reggio Emilia.

Federica Anghinolfi, assistente sociale, è tra le persone arrestate per lo scandalo dei bambini tolti dai genitori a Reggio Emilia. Sul suo profilo Facebook sono disponibili solo poche informazioni, e non si può capire facilmente chi era Federica. Tra le informazioni, l’unica disponibile riguarda la sua attuale situazione sentimentale. Federica, infatti, sarebbe single. Qualche idea, sul suo carattere, sulla sua personalità, la possiamo ricavare spulciando i suoi post.

Federica Anghinolfi

Federica ha 57 anni, è originaria di Montecchio (Re) ed è responsabile del servizio sociale dell’Unione della Val d’Enza. Nel caso dei bambini tolti dai genitori a Reggio Emilia, Federica è indicata dagli inquirenti come uno degli elementi di spicco della rete.

Ora, tuttavia, la Anghinolfi è salita sul banco degli imputati  anche per i post su Facebook, che comunque la si pensi non c’entrano nulla con le indagini in corso. Questi post erano, negli ultimi tempi, contro Matteo Salvini e a favore dellacapitana Carola. Sulla propria bacheca, infatti, pubblicava post intitolati “Ognuno ha i capitani che si merita. Io scelgo Carola Rackete”.

Tante poi le immagini che raffiguravano Matteo Salvini. Federica postava fotomontaggi che ritraevano il Ministro dell’Interno con in mano un mitra e un crocifisso. In un’altra immagine, Salvini è vestito come Barney dei Flintstones con a fianco Donald Trump.

Bambini tolti ai genitori a Reggio Emilia

Poi, però, al di là dei post su Facebook, ci sono anche delle immagini personali. In una di queste la Anghinolfi è stata fotografata assieme al Sindaco Carletti (Pd) all’inaugurazione del progetto “La Cura”. Un progetto voluto dall’Unione Comuni Val d’Enza in collaborazione con la Ausl di Reggio Emilia e la Casina dei Bimbi.

Tuttavia, come sappiamo, le indagini hanno sviscerato una realtà opposta a quella “arcobaleno”. A Reggio Emilia, infatti, andava in scena un vero e proprio film horror, con i bambini tolti ai genitori biologici e dati in affidamento, dietro compenso, ad amici e ad “amici degli amici”. Venivano compilate false certificazioni e i piccoli subivano un vero e propriolavaggio del cervello. Senza contare le torture che gli stessi bambini erano costretti a subire, come scosse elettriche per confondere la loro memoria. Inoltre, gli assistenti sociali si sarebbero travestiti da “mostri” (anche se lo erano già) per rappresentare i genitori delle vittime.

Vittime di stupro

Come ha riportato il Corriere della Sera, alcuni bambini, dopo l’allontanamento dalle famiglie d’origine, sarebbero stati addirittura stuprati. Le violenze avvenivano all’interno delle famiglie affidatarie, tra questi c’era anche il titolare di un sexy shop, e all’interno delle comunità.

Ma c’è di più: i servizi sociali, per tantissimi anni, non hanno voluto consegnare ai bambini i regali e le lettere da parte dei genitori biologici. I carabinieri hanno trovato questi regali e queste lettere buttati in un magazzino.

Gli arrestati

Non solo la Anghinolfi e Andrea Carletti si sono ritrovati dei braccialetti di metallo ai polsi. Sono stati arrestati anche Francesco Monopoli, 34enne di Correggio, assistente sociale dell’Unione Val d’Enza; Nadia Bolognini, 49 anni, psicoterapeuta della onlus piemontese Hansel e Gretel; Claudio Foti, 68 anni, psicoterapeuta, anch’egli della onlus Hansel e Gretel, marito di Nadia Bolognini e Marietta Veltri, 63 anni, di Quattro Castella, coordinatrice dei servizi sociali dell’Unione.

Federica Anghinolfi, chi è l’assistente sociale arrestata a Reggio Emilia

 

Val d’Enza, la terra dei bambini in affido: oltre cento in due anni e mezzo

Un aumento vertiginoso di casi che è stato scoperto dal consigliere comunale pentastellato dell’Unione, Natascia Cersosimo. Per i servizi sociali un boom in linea con i dati dei Paesi in guerra

Oltre cento minori dati improvvisamente in affidamento, dal 2016 fino a metà 2018, dai servizi sociali della Val d’Enza, mentre nel 2015 gli affidi erano zero. E’ quanto si evince da un documento contabile dell’Unione val d’Enza

 

…Un aumento vertiginoso di casi e di affidi che è stato scoperto dal consigliere comunale dell’Unione val d’Enza, Natascia Cersosimo ( candidato sindaco, non eletto, del M5S a Cavriago) che un anno fa, quando venne chiesto di varare una maggiore spesa di 200mila euro per i centri accoglienza, chiese i documenti e si trovò di fronte a questi numeri.

……Per minimizzare la cosa, nella relazione di fine mandato l’Unione scrive: “Preme sottolineare come i dati di grave maltrattamento e abuso della Val d’Enza, superiori alla media regionale, non sono ascrivibili a un fenomeno locale, ma sono in linea con i dati dell’Oms e di organizzazioni internazionali come Save the Children e Terre des Hommes”. Un paragone che non sta in piedi, tuttavia, perché quelle organizzazioni lavorano in zone che spesso sono teatri di guerra o piuttosto disagiate, cosa che non si può certo dire del Consorzio della val d’Enza.

Val d’Enza, la terra dei bambini in affido: oltre cento in due anni e mezzo

La segreteria PD: “Massima vicinanza e sostegno a Carletti”
I Dem condannano il “linciaggio mediatico” di questi giorni contro il sindaco di Bibbiano arrestato e chiedono che, in tempi rapidi, “siano fatti emergere eventuali profili di responsabilità”

di Redazione – 29 Giugno 2019 – 14:24
REGGIO EMILIA – “Il procuratore Mescolini ha chiarito in modo evidente che i fatti imputati al sindaco di Bibbiano Andrea Carletti sono contestazioni procedurali ed amministrative relativamente a concessione di spazi e di servizi, che nulla hanno che fare con le accuse relative alle violenze sui minori”.

La segreteria provinciale del Pd, in una nota, appoggia il sindaco di Bibbiano, attualmente agli arresti domiciliari con le accuse di concorso in abuso d’ufficio e falso ideologico, e aggiunge: “Carletti ha subito un linciaggio mediatico in questi giorni vergognoso, che condanniamo fortemente e gli esprimiamo la massima vicinanza umana e sostegno. Risponderà con serenità e collaborazione da uomo delle istituzioni quale è dei rilievi amministrativi che gli vengono mossi, ma non possiamo accettare quanto sta avvenendo. Il suo nome è stato associato impropriamente ad abusi minorili, minando l’onorabilità della persona

Reggiani al Gay World Pride di New York


Reggiani al Gay World Pride di New York foto
Quest’anno il pride mondiale si è tenuto a New York, metropoli non scelta a caso, visto che si celebrano i 50 anni dai moti di Stonewall

di Redazione – 01 Luglio 2019 – 8:59