Deotto. Danza Macabra delle Consultazioni. La “Saggezza” di Mattarella…

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, credo che sia utile condividere con voi questo editoriale di Paolo Deotto, apparso su Il Nuovo Arengario, che ha come tema la crisi politica, e le consultazioni affidate a Roberto Fico. Concordiamo pienamente con l’analisi di Deotto, e aggiungiamo lo sconcerto desolato per un Primo responsabile – in teoria garante dei diritti del popolo e della Costituzione – che ha permesso che della Costituzione, e dei diritti del popolo si facesse strame, nel corso dell’ultimo anno, e adesso continua a cercare di fare di tutto purché il popolo non si esprima con ciò che in democrazia è un dovere e un diritto, cioè il voto. Nel timore che vinca chi non piace a lui… e a chi? La decenza non abita più il Colle. Buona lettura

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Siamo davvero all’agonia oscena di un sistema e di una classe politica che non hanno più nulla da dire, capaci di esprimere idee e energie solo per sopravvivere disperatamente.

Il “mandato esplorativo” a Fico è l’ennesima offesa all’intelligenza del popolo italiano. Cosa mai avrà da esplorare il Presidente della Camera? Questi signori si vedono di continuo, si parlano  di continuo, soprattutto siedono insieme alla stessa tavola molto bene imbandita.

Cosa potrà mai scoprire di eccezionale Fico? Cosa sarà mai sfuggito a Mattarella, del quale in queste occasioni una prassi da film comico scadente vuole che si lodi la “saggezza”?

L’Italia è alla deriva, bloccata da un anno da provvedimenti assurdi e pasticcioni che sono riusciti a trasformare in tragedia una epidemia. E soprattutto, senza risolvere nulla dell’epidemia (qualcuno dovrebbe pur spiegare perché la “seconda fase” è stata più grave della prima – almeno stando ai dati ufficiali), si è però riusciti a distruggere l’economia e la vita civile.

In un Paese normale, personaggi come Conte, per non parlare di altre macchiette come Speranza o il “super commissario” Arcuri sarebbero già sotto processo, o almeno sarebbero stati mandati a casa a calci.

Da noi, no. Giuseppe Conte viene proclamato come “punto di aggregazione” indispensabile. Insomma, l’Italia non può fare a meno di questo campione di trasformismo e di incapacità, uniti a una dose di arroganza non comune.

Conte è irrinunciabile, certo, perché l’unica cosa che unisce i clown di questo scadente spettacolo è il terrore delle elezioni anticipate. Sanno che rischiano di andare a casa. Quindi, suvvia, cerchiamo di rifare un governo, uno qualsiasi, pur di sopravvivere. E Conte ha dimostrato con i fatti di essere campione olimpionico di cambio di casacca, di essere pronto a firmare tutto e il contrario di tutto pur di restare in sella. Dignità, zero. “Viva la Francia, viva la Spagna, purché se magna”.

È incredibile la faccia tosta con cui i paladini della “democrazia” vogliono impedire al popolo italiano di esprimersi con regolari elezioni.

Già, perché si sa già chi vincerebbe e il popolo è sovrano solo se vota come fa comodo a lorsignori. Quanto è accaduto in America lo dimostra ampiamente.

Quindi per guadagnare tempo, ecco la buffonata del “mandato esplorativo”.

C’è chi ha parlato di inutile “balletto”. Inutile, di sicuro. Però, più che un balletto, sembra una danza macabra.

Questa gentaglia è già morta. Il popolo italiano ha il diritto di seppellirla.