Roma: Comincia il governo Dombrovskis

Se Dagospia ha visto giusto (vedi sotto)…. 

Gentiloni ,  uomo di scarsa intelligenza e nessuna personalità,  è quello di “Forza Hillary”, lodato e incensato da Barak Obama per il suo  “contributo” alla guerra contro Damasco in Siria (gabellata per “lotta all’Isis”) e  probabilmente altri favori relativi al Russiagate,  era  stato mandato a fare il Kommissario UE per coprirlo di immunità, che serviva finché  c’è stato Donald. Adesso  che   è tornata la cosca  Obama,  può tornare “fare politica”.  Nella pratica,  l’Italia sarà governata dal suo sorvegliante, Dombrovskis, che l’euro-oligarchia gli ha messo alle costole perché di un italiano non c’è  mai da fidarsi.

Sarà come avere la Troika: austerità, austerità  ingerenza arrogante e  violenta.  Padronale.  “Risanamenti”  dei conti  alla greca.

Solo pochi giorni fa   questo lettone, attualmente vicepresidente della Commissione von der Leyen e “zar” delle politiche economiche comunitarie,   si è  impancato della situazione interna italiana, dichiarando   che nel piano del Conte-Gualtieri “c’è ancora molto lavoro da fare, per esempio definire le stime dei costi, gli obiettivi finali equelli intermedi, e affrontare le raccomandazioni Ue”.  E minacciando direttamente: “Se gli stati non rispettano gli obbiettivi, i soldi del Recovery Fund si interrompono”.

” Una stroncatura del piano che rappresenta una mina su qualsiasi futura azione del presente o del futuro esecutivo italiano”,  ha scritto Andrea Muratore

“Usurpando parte delle competenze di Gentiloni, limitatosi a commentare timidamente di non volersi inserire nelle questioni nazionali, Dombrovskis ha di fatto tolto potere negoziale all’Italia.  Dombrovskis conferma la pericolosa abitudine a dire frasi scomposte e infelici in momenti critici per il sistema politico italiano. Lui e Pierre Moscovici, ai tempi della commissione Juncker, durante il braccio di ferro negoziale col governo gialloverde si distinsero più volte per dichiarazione equivoche, critiche esplicite all’Italia e velate minacce pronunciate, dall’alto dei ruoli istituzionali da loro ricoperti, a mercati aperti, durante delicate trattative e nel corso di complessi processi politici. Creando tensioni scontate dall’Italia in termini di fiammate dello spread e di difficoltà politiche in fase negoziale.

. Dettare le priorità a un governo o a un parlamento estero è un atto di grave scortesia istituzionale. Una prassi a cui da tempo Dombrovskis, l’uomo a cui piaceva ventilare l’idea di calare la scure della rigorosa censura sui nostri conti pubblici, ci ha purtroppo abituati.

Come sempre, questo non popolo senza dignità  si fa governare dallo straniero.

Dagospia:

. LA SOLUZIONE ALLA CRISI È CONTENUTA NELL’EDITORIALE DI ”REPUBBLICA” DI FRANCESCO BEI: PAOLO GENTILONI, CITATO NON A CASO ALL’INIZIO E ALLA FINE. GAMEOVER PER IL CONTE TER
2. CON IL RITORNO A PALAZZO CHIGI PER IL COMMISSARIO EUROPEO (COMMISSARIATO DA DOMBROVSKIS), ZINGARETTI SALVA LA FACCIA PERCHÉ IL PD CONQUISTA LA GUIDA DEL GOVERNO
3. PER CONTE C’È UN’ONOREVOLE VIA D’USCITA: A BRUXELLES ANDRÀ LUI AL POSTO DI GENTILONI. RENZI NON PUÒ DIRE DI NO, VISTO CHE LA PRIMA VOLTA A PALAZZO CHIGI CE L’HA PIAZZATO LUI. PER MATTARELLA È UN TRIONFO PERCHÉ SI INTENDONO A MERAVIGLIA: “ER MOVIOLA” È UN FINTO LENTO, COME LUI. E I 5STELLE CHE CI GUADAGNANO? LA POLTRONA…

Dagonews

RENZI E GENTILONIRENZI E GENTILONI

La soluzione alla crisi è contenuta nell’editoriale di Repubblica firmato da Francesco Bei: Paolo Gentiloni, citato non a caso all’inizio e alla fine. Game over per il Conte ter.

Un ritorno a Palazzo Chigi per il commissario europeo (commissariato da Dombrovskis) potrebbe far tornare i conti. Zingaretti salva la faccia perché il Pd conquista la guida del governo.

Per Conte c’è un’onorevole via d’uscita: a Bruxelles andrà lui al posto di Gentiloni (e si risolve anche il problema di Casalino che trasferendosi in Belgio salva lo stipendio, anzi guadagnerà di più).

giuseppe conte sergio mattarella 1

Renzi non può dire di no visto che la prima volta a Palazzo Chigi ce l’ha piazzato lui (i rapporti ora sono pessimi, descritti solo in parte nel libro di Gentiloni “La sfida impopulista”. L’anno di Paolino come presidente del Consiglio è stato un calvario, ogni giorno una bizza del “Bomba”).

Per Mattarella è un trionfo perché si intendono a meraviglia: Er Moviola è un finto lento, come lui. E i 5stelle che ci guadagnano? La poltrona, whatelse?