Chi ha ordinato di insegnare il gender nelle nostre scuole? I genitori vogliono sapere

Ricevo e posto:

SE COME GENITORI ABBIAMO ANCORA UN RUOLO EDUCATIVO, DOBBIAMO INVIARE QUESTO DOCUMENTO ALLA SCUOLA

Il Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori, C.I.A.T.D.M., con l’adesione di 80 tra associazioni di legali e avvocati operanti in tutta Italia, ha creato un documento per chiedere delucidazioni sul nuovo regolamento, che senza alcuna base giuridica, obbliga i minori ad affrontare l’argomento della transizione di genere, con la leggerezza di un cambio d’abito, passando da un sesso ad un altro.

Da quest’anno ogni scuola italiana ha messo in programma nuove regole di accesso a spogliatoi, gabinetti, registri elettronici, nuove regole per gite scolastiche, attività sportive, incontri didattici e relazione con l’utenza. La “Rete Lenford”, associazione di avvocati “esperti in tematiche LGBT”, propone alle scuole l’introduzione di un cosiddetto “Regolamento per l’attivazione dell’identità alias”, grazie al quale studenti anche giovanissimi, all’insaputa dei genitori e con una semplice richiesta via mail, possono adottare, all’interno dell’Istituto e in tutti gli atti scolastici, una diversa identità di genere e utilizzare i servizi igienici e gli spogliatoi riservati al “genere prescelto”.

Il C.I.A.T.D.M. ha stilato un documento che ogni libero cittadino, coinvolto nell’educazione dei propri figli, può presentare alla scuola. Usando la propria pec in modo che rimanga agli atti, per chi non ha pec va bene anche la mail normale, il testo puntualizza l’importanza del ruolo genitoriale e l’obbligo dell’istruzione ad essere in linea con i pensieri della famiglia.

Per far fronte alla propaganda di un disagio basato sull’identità di genere e diventato argomento didattico senza informare le famiglie di quanto viene insegnato e proposto, il documento vuole “ribadire la responsabilità che si assumono gli Istituti scolastici (e personalmente chi li rappresenta) nel violare diritti fondamentali e nel forzare la legge vigente, specie in riferimento a soggetti minori d’età.”

Info qui https://newsacademy.it/news/2023/08/28/educazione-in-transito/

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EDUCAZIONE IN TRANSITO – News Academy Italia
FAMIGLIA ASSENTE? LA SOLUZIONE E’ LA “CARRIERA ALIAS” Ci sono ancora genitori che rivendicano il ruolo educativo? Allora questo articolo è per voi.

EDUCAZIONE IN TRANSITO

FAMIGLIA ASSENTE? LA SOLUZIONE E’ LA “CARRIERA ALIAS”

Ci sono ancora genitori che rivendicano il ruolo educativo? Allora questo articolo è per voi.

Da quest’anno ogni scuola italiana ha messo in programma nuove regole di accesso a spogliatoi, gabinetti, registri elettronici, nuove regole per gite scolastiche, attività sportive, incontri didattici e relazione con l’utenza. Guai a discriminare la ragazza che entra nel bagno dei maschi per fare pipì con loro, gareggia ad educazione fisica nella squadra maschile perché si sente uomo e usa i loro spogliatoi per cambiarsi, guai a sapere che è una femmina e non chiamarla col nome che ha deciso di essere chiamata. Guai se la stessa cosa la fa un ragazzo e qualcuno recrimina di essersi trovato un maschio nel bagno delle femmine: dobbiamo includere e con un “regolamento per l’identità alias”. Per primi i docenti.

Il nuovo Contratto Nazionale Scuola ha un nuovo articolo specifico per le insegnanti che vogliono essere considerate maschio e chiamate come un uomo e per chi, maschio, è in transizione verso “il gentil sesso” e cambiandosi nome, vuole il riconoscimento dalle colleghe, dai colleghi e dagli alunni di essere una donna, nonostante sia uomo.

Il Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori, C.I.A.T.D.M., con l’adesione di 80 tra associazioni di legali e avvocati operanti in tutta Italia, ha creato un documento per chiedere delucidazioni sul nuovo regolamento, che senza alcuna base giuridica, obbliga i minori ad affrontare l’argomento della transizione di genere, con la leggerezza di un cambio d’abito, passando da un sesso ad un altro.

Con un comunicato stampa uscito il 25 Agosto (allegato all’articolo), si mette al corrente di come la “Rete Lenford”, associazione di avvocati “esperti in tematiche LGBT”, propone alle scuole l’introduzione di un cosiddetto “Regolamento per l’attivazione dell’identità alias”, grazie al quale studenti anche giovanissimi, all’insaputa dei genitori e con una semplice richiesta via mail, possono adottare, all’interno dell’Istituto e in tutti gli atti scolastici, una diversa identità di genere e utilizzare i servizi igienici e gli spogliatoi riservati al “genere prescelto”.

La carriera alias per i docenti, ora inserita e normata all’interno del Contratto Nazionale, prepara nuovi assetti strutturali, tecnici, amministrativi e relazionali, per includere chi, tramite una propria scelta di orientamento sessuale e/o comportamentale, vuol “provocare una trasformazione sociale”, come pubblicizza Rete Lenford.

Il C.I.A.T.D.M. osserva che l’introduzione di prassi e consuetudini basate sul cambio di sesso a piacimento durante l’adolescenza, compromette la fase di “accettazione di sé” e contemporaneamente allarma sull’ideologia che va affermandosi, che valuta retaggio del passato ed espressione di una cultura repressiva, le cautele che qualunque genitore invocherebbe da parte delle figure educative di riferimento.



Il “Regolamento per l’attivazione dell’identità alias”, che molte scuole in piena autonomia incoraggiano da qualche anno adottando la “carriera alias” per gli alunni, è un pdf che chiunque può leggere, scaricabile qui https://www.retelenford.it/wp-content/uploads/2022/11/Regolamento-Identita-Alias-Rete-Lenford.pdf .

Il Dirigente scolastico che lo promuove, indirizza anche chi in ambienti extra scuola è coinvolto in attività sportive, ricreative, culturali, didattiche ed esperienziali organizzate dall’istituto scolastico, a considerare l’alunno nella sua nuova carriera alias. All’alunno maschio che sceglie di essere chiamato e comportarsi da femmina deve essergli predisposto l’accesso ai bagni, alle attività, ed il riconoscimento di merito tramite certificati da rilasciare secondo il genere sessuale femminile. Stessa cosa per una ragazzina che sceglie di essere un maschio gareggiando, competendo, facendo attività rivolti ad alunni maschi ed usando spogliatoi maschili per dare prova del suo nuovo genere, sentendosi così finalmente riconosciuta ed in pace con se stessa. Se sorgessero dei dubbi e l’alunno non fosse soddisfatto con la sola carriera alias, non preoccupiamoci, è pronta la terapia ormonale e la chirurgia.
Gli ambulatori per il cambio di genere stanno sorgendo come funghi in un luogo umido.

Il C.I.A.T.D.M. ha stilato un documento che ogni libero cittadino, coinvolto nell’educazione dei propri figli, può presentare alla scuola. Usando la propria pec in modo che rimanga agli atti, per chi non ha pec va bene anche la mail normale, il testo puntualizza l’importanza del ruolo genitoriale e l’obbligo dell’istruzione ad essere in linea con i pensieri della famiglia.
Per far fronte alla propaganda di un disagio basato sull’identità di genere e diventato argomento didattico senza informare le famiglie di quanto viene insegnato e proposto, il documento vuole “ribadire la responsabilità che si assumono gli Istituti scolastici (e personalmente chi li rappresenta) nel violare diritti fondamentali e nel forzare la legge vigente, specie in riferimento a soggetti minori d’età.”


Illustrando come la carriera alias portata avanti nelle scuole non abbia alcun fondamento legale, il testo ricorda alle Istituzioni cui è rivolto “il combinato disposto degli articoli 2, 30, 31 e 19 della Costituzione italiana in virtù del quale è riconosciuto e tutelato il ruolo dei genitori, il loro diritto (dovere) di educare i figli in conformità alle loro convinzioni e ai loro valori e il diritto dei bambini e degli adolescenti di essere protetti principalmente e prioritariamente, nelle fasi più che delicate del loro sviluppo fisico ed emotivo, dai loro genitori”. Aggiungendo “il combinato disposto dell’art. 9 della CEDU ovvero della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali (libertà di religione) con l’art. 2 del Protocollo 1 (diritto all’istruzione) tutelato dalla giurisprudenza della Corte EDU secondo cui il diritto fondamentale all’istruzione e alla formazione scolastica contiene in sé il diritto dei genitori al rispetto delle proprie visioni della vita, delle proprie credenze filosofiche e religiose”.

Ogni genitore che ancora vuol considerarsi il primo educatore dei propri figli, può inoltrare il documento alle scuole, chiedendone copia alle mail del C.I.A.T.D.M. ciatdm.ve@gmail.com e fvg.ciatdm@gmail.com

Il sito del Coordinamento Associazioni Tutela Diritti Minori è http://ciatdmcoordinamento.altervista.org/

Si segnala anche https://www.childrenprotectionworld.org/

Articolo di Keli per Newsacademy.it – Intelligence For Freedom

Keli

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Chi sono?
Nasco con la matita compagna di vita! Disegnatrice, pittrice, vignettista, educatrice d’infanzia, dal 1988 ricercatrice spirituale, interessata al mondo invisibile dei corpi sottili e insegnante di Aura Soma.
Da oltre 20 anni mi coinvolgo nel trovare strategie disegnando Mind Map, tecnica che favorisce memoria e apprendimento ideata da Tony e Barry Buzan e usata per pubblicare due libri. “Appunti di studio a Fumetti sulle 5 leggi Biologiche” e “Appunti di studio a Fumetti sull’Enneagramma Biologico”, è una collana che offre l’opportunità di un metodo di studio innovativo usando le mappe mentali. Colorando le tavole in bianco e nero si apprende conoscenza del corpo umano e delle personalità che obbligatoriamente assumiamo per contesto familiare. Una possibilità di uscire dall’incantesimo della matrix ed osservarsi con altri occhi.

Appassionata di giornalismo fin dall’infanzia, a 8 anni emulo Oriana Fallaci e nel 2018 mi sperimento per un anno redattrice online di CQ24 Redazione Toscana. Contemporaneamente collaboro come giornalista alla sezione esteri di Corriere Quotidiano. L’esperienza si concluderà bruscamente, con la consapevolezza dell’estrema difficoltà in Italia di una comunicazione mediatica indipendente e libera.

Nell’Ottobre 2020, grazie all’amico ed editore Nicola Bizzi, incontro Davide Donateo, allora Direttore di Database Italia, iniziando un’avventurosa collaborazione con uno dei pochi giornali italiani di geopolitica indipendenti e liberi online.
Nella rubrica Keli’sComix “A chi SERVE….serve!”, resterà traccia di due anni di pandemia con oltre 40 fumetti degli avvenimenti più incredibili degli ultimi 80 anni.
A Febbraio 2021, audacemente pubblicato dall’Edizioni Aurora Boreale, esce il primo esperimento di educazione giuridica a fumetti con 11 tavole a vignette su articoli di legge, moniti del Garante Privacy, principi del Codex Deontologicus dei Medici, Diritti e Doveri del comparto scuola e dei dirigenti d’azienda in merito a sanità, tamponi, mascherine & smart working, norme di Diritto Internazionale, sentenze di Tribunali, dialoghi con le Forze dell’Ordine e indicazioni di psicocibernetica.
Un prontuario dal lessico perentorio, utile da dire per negare, in Legge, il consenso ad abusi.

Onorata oggi di mettere la mia passione nella scrittura per il nuovo editoriale NewsAcademy, mi piace affrontare argomenti di attualità contestualizzandoli in un’ottica “logica per la vita”, con l’intento di dare ai lettori stimolo ad usare strategie e osservare il territorio con diverso punto di vista.
Organizzo serate, incontri, webinar sugli argomenti di cui scrivo inserendoli nei contesti base delle 5 leggi biologiche, dando primi spunti per approcciare questa diagnostica.
Aggiornamenti, confronti e materiale di studio sono su telegram in questa chat https://t.me/leggibiologichepernoi

Dedita alla ricerca spirituale, credo fermamente che solo una visione che faccia cogliere il lato buffo della vita, possa essere fattore evolutivo per comprendere l’illusorietà delle preoccupazioni e poter affermare con fiducia “anche questo passerà, perché dovrei
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