Tutto pronto per l’inoculo modRNA d’autunno. Di massa.

In obbedienza agli ordini ricevuti da Bill Gates con le sue “previsioni” profetiche

Il Ministero della Salute ha lavorato con la massima solerzia per tutto agosto, e tanta attività riguarda un solo argomento per la nuova inoculazione del siero letale e invalidante per l’autunno. Con il pretesto della nuova plandemia X che ci sarà, come ha detto anche Joe Biden.

Biden chiede più fondi per la Nuova Pandemia

Grazie al blogger

Luperco – @Uni91070952

Questa è la Circolare n.25782 emanata dal Ministero della Salute il 14 agosto scorso. Ci risiamo, ci riprovano! Questa volta in abbinamento all’antinfluenzale. Ho evidenziato alcuni passaggi… significativi Buona lettura e nessun travaso di bile. Calmi ed inflessibili con un’unica risposta pronta da dare a tutte le loro domande: NO!

OGGETTO: Indicazioni preliminari per la campagna di vaccinazione autunnale e invernale anti COVID-19 Visti i documenti internazionali e nazionali citati nell’allegato 2, considerato l’aggiornamento in corso della composizione dei vaccini COVID-19 per le nuove varianti del virus SARS-CoV-2 e visto l’attuale quadro epidemiologico, si pongono le seguenti indicazioni: – – In concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24, è previsto l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19 con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici (formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5), la cui approvazione da parte di EMA e AIFA è prevista per fine estate/inizio autunno e di cui si prevede la disponibilità di dosi a partire dal mese di ottobre.

– L’obiettivo della campagna nazionale è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di COVID-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, e proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. A questi gruppi di persone (il cui elenco è dettagliato nell’allegato 1)

è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato. La vaccinazione potrà inoltre essere consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità. – Una volta disponibili, i vaccini monovalenti adattati alla variante XBB.1.5 potranno essere usati nel rispetto delle indicazioni contenute nei RCP e fornite nelle fasi autorizzative. Relativamente alle tempistiche di somministrazione, sulla base delle informazioni e delle evidenze scientifiche al momento disponibili, si prevede la possibilità di somministrazione della dose di richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall’ultimo evento (ultima dose, a prescindere dal numero di richiami già effettuati o ultima infezione diagnosticata). È previsto, inoltre, che i nuovi vaccini aggiornati possano essere utilizzati anche per il ciclo primario. Fatte salve eventuali specifiche indicazioni d’uso, sarà possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini (con particolare riferimento al vaccino antinfluenzale). – Si raccomanda infine, a tutti gli operatori sanitari, il rispetto dei principi delle buone pratiche vaccinali e l’attenzione nel segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa e si sottolinea l’importanza della tempestività della segnalazione al sistema di farmacovigilanza dell’AIFA. Oltre agli operatori sanitari, qualsiasi cittadino può segnalare eventuali sospette reazioni avverse osservate in persone vaccinate, attraverso le modalità previste sul sito dell’AIFA al link: https://aifa.gov.it/web/guest/content/segnalazioni-reazioni-avverse… Tali indicazioni saranno aggiornate sulla base dell’andamento epidemiologico, dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e degli aggiornamenti dello stato autorizzativo dei vaccini utilizzabili.

ALLEGATO 1 Indicazioni preliminari per la campagna di vaccinazione autunnale e invernale anti COVID-19. Elenco gruppi di persone a cui viene raccomandata e offerta la vaccinazione di richiamo annuale con il nuovo vaccino aggiornato: • Persone di età pari o superiore a 60 anni; • Ospiti delle strutture per lungodegenti; • Donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo “postpartum” comprese le donne in allattamento; Operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione; • Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave, quali: – Malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica, la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO, la fibrosi polmonare idiopatica, l’ipertensione polmonare, l’embolia polmonare e le malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia; – Malattie dell’apparato cardio-circolatorio (esclusa ipertensione arteriosa isolata), comprese le cardiopatie congenite e acquisite, le malattie coronariche, lo scompenso cardiaco e i pazienti post-shock cardiogeno; – Malattie cerebrovascolari; – Diabete/altre endocrinopatie severe quali diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, morbo di Addison, panipopituitarismo; – Malattie neurologiche quali sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone, sclerosi multipla, distrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili, miastenia gravis, altre malattie neuromuscolari, patologie neurologiche disimmuni e malattie neurodegerative; – Obesità (BMI >30); – Dialisi o insufficienza renale cronica; – Malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, quali talassemia major, anemia a cellule falciformi e altre anemie croniche gravi; – Patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi, in attesa di trattamento o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; – Trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; – Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica); – Attesa di trapianto d’organo; – Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART); – Immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.); – Immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.); – Asplenia anatomica o funzionale Pregressa splenectomia o soggetti con indicazione alla splenectomia in elezione; – Infezione da HIV con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), o con conta dei linfociti T CD4+ <200 cellule/μl o sulla base di giudizio clinico; – Malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; – Sindrome di Down; – Cirrosi epatica o epatopatia cronica grave; – Disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 art. 3 comma 3. L’elenco sopra riportato potrebbe non essere esaustivo e pertanto si chiede la collaborazione al medico curante, che conosce la storia clinica della persona, nel valutare i casi nei quali sussista il rischio che l’infezione da SARS-CoV-2 possa aggravare malattie di base, o causare forme gravi di COVID-19. La vaccinazione viene consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità. Per le persone con marcata compromissione del sistema immunitario o con gravissime fragilità, potrebbe essere necessaria, dopo valutazione medica, un’ulteriore dose di richiamo o una anticipazione dell’intervallo dall’ultima dose. In fase di avvio della campagna, nell’eventualità di una disponibilità di dosi insufficiente a garantire un’immediata adeguata copertura, la vaccinazione, pur rimanendo raccomandata per tutti i gruppi di persone indicate, sarà prioritariamente somministrata alle persone di età pari o superiore a 80 anni, agli ospiti delle strutture per lungodegenti, alle persone con elevata fragilità, con particolare riferimento ai soggetti con marcata compromissione del sistema immunitario, agli operatori sanitari addetti all’assistenza negli ospedali e nelle strutture di lungodegenza.

ALLEGATO 2 Razionale tecnico-scientifico La presente circolare è elaborata sulla base dei documenti emanati da OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), EMA (Agenzia europea per i medicinali) ed ECDC (Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), relativi alla vaccinazione anti COVID-19 nella stagione autunnale/invernale 2023/24 1,2,3,4 tenuto conto del parere rilasciato dal Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (NITAG), oltre che sull’aggiornamento in corso della composizione dei vaccini COVID-19 per le nuove varianti del virus SARS-CoV-2 e sull’attuale quadro epidemiologico.

circolzari

Nei fatti, succederà questo: non si sarà ammessi negli ospedali se non si accettera di essere inoculati sia di Covid sia di mRNA influenzale.

Ricordiamo cosa sta succedendo alle mamme vaxinate:

I bambini allattati al seno da madri che hanno assunto vaccini mRNA STANNO MORENDO

I bambini allattati al seno da madri a cui sono stati iniettati mRNA  contro il coronavirus di Wuhan (COVID-19) stanno morendo.

L’avvertimento è arrivato dal dottor William Makis, medico canadese con una tripla specializzazione in radiologia, oncologia e immunologia e autore di oltre 100 articoli medici sottoposti a peer review. Makis ha fornito due casi di bambini deceduti perché allattati al seno da madri completamente vaccinate contro il COVID-19. (Correlato: Infermiere informatore: le morti fetali sono SALTATE alle stelle da quando le donne incinte hanno iniziato a essere costrette a farsi vaccinare contro il COVID-19 .)

Un caso ha coinvolto una madre di 36 anni del New Mexico, che ha scritto di come il suo bambino di otto settimane è morto nel luglio 2021.

“Si ammalò gravemente con febbre alta il 21 giugno, circa due settimane dopo che avevo ricevuto il primo vaccino Pfizer”, ha scritto. “È stato curato per due settimane con antibiotici per via endovenosa per una presunta infezione batterica, ma non hanno mai trovato batteri.”

“Dopo il ciclo di antibiotici di 14 giorni, è rimasto a casa per una settimana, ma ha mostrato strani sintomi”, ha continuato, notando come suo figlio aveva la palpebra gonfia, strane eruzioni cutanee e vomitava regolarmente.

“L’ho portato di nuovo in ospedale il 15 luglio, dove ha presentato quella che hanno chiamato una malattia di Kawasaki atipica. È morto poco dopo a causa di coaguli nelle sue arterie gravemente infiammate”, ha concluso.

Makis ha presentato un altro caso, quello di un bambino di cinque mesi morto il 20 marzo 2021, appena tre giorni dopo che la madre del bambino aveva ricevuto la sua seconda dose di vaccino mRNA di Pfizer .

Appena un giorno dopo che la madre era stata completamente vaccinata, il bambino ha sviluppato immediatamente un’eruzione cutanea ed “è diventato inconsolabile, rifiutandosi di mangiare e ha sviluppato la febbre”, ha scritto Makis. “Il bambino è stato portato al pronto soccorso, le analisi del sangue hanno rivelato enzimi epatici elevati, è stato ricoverato in ospedale ma ha continuato a peggiorare ed è morto il 20 marzo 2021, con una diagnosi di TTP.”

La porpora trombotica trombocitopenica (TTP) è una malattia caratterizzata dalla formazione improvvisa di coaguli di sangue in piccoli vasi sanguigni che possono bloccare il flusso di sangue agli organi vitali come cervello, reni e cuore.

Fin dall’inizio i medici hanno messo in guardia contro la vaccinazione delle donne incinte e che allattano

Gli esperti medici hanno avvertito i governi fin dall’inizio del lancio dei vaccini contro il Covid-19 che questi vaccini dovrebbero essere tenuti lontani dalle donne incinte e che allattano per gravi preoccupazioni sulla loro sicurezza .

Uno di questi gruppi – composto da 66 medici, scienziati e altri professionisti clinici – ha pubblicato la propria lettera aperta avvertendo che le preoccupazioni sulla sicurezza relative alle vaccinazioni contro il COVID-19 in gravidanza sono troppo pericolose per essere ignorate.

Il gruppo, che comprende ostetrici e ginecologi del Regno Unito, ha messo in guardia contro i recenti consigli delle organizzazioni mediche del paese sulla vaccinazione delle donne incinte, sostenendo che è in completa contraddizione con tutto ciò che “esso stesso e le istituzioni accademiche hanno insegnato sulle prove- medicina basata”.

“Il consiglio è questo: i vaccini contro il Covid-19 non solo sono sicuri ma sono fortemente raccomandati per le donne incinte”, ha scritto il gruppo nella lettera. “Tali consigli non sono fondati su dati solidi basati su ricerche condotte eticamente – e chiunque abbia una formazione medica e accademica dovrebbe prendere seriamente in considerazione questo.”

Gli esperti hanno notato quanto siano preoccupati e “profondamente turbati” dal modo in cui le migliori pratiche scientifiche vengono distorte solo per immettere sul mercato un prodotto farmaceutico di nuova concezione.

“Abbiamo il dovere collettivo di ripristinare i principi dell’etica medica nella nostra pratica e nella ricerca clinica per proteggere i gruppi più vulnerabili dai danni, e questo include le donne incinte e i loro bambini”, ha concluso il gruppo.

Visita VaccineDamage.news  per ulteriori storie sugli effetti collaterali del vaccino COVID-19.

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