Ai tre Deficienti

Putin: “Pianificano sanzioni contro la Russia a loro discapito, deficienti”

ImolaOggi

putin crimea

Vladimir Putin torna all’attacco dell’Occidente. Durante una conferenza sull’economia, il presidente russo ha commentato con toni duri le minacce della coalizione dei cosiddetti Volenterosi di inasprire le sanzioni contro Mosca:

“Chi vuole male alla Russia è disposto ad adottare nuove sanzioni anche a proprio discapito. Sono dei deficienti”, ha dichiarato, salvo poi correggersi ironicamente con un “Oh, chiedo scusa”.

Ora è partita la grancassa mediatica per la parola idioti/deficienti. Tutti indignati. Io onestamente non so come chiamare un cumulo di governanti che mettono sanzioni a un Paese facendo fallire il proprio. Che mettono sanzioni rinunciando al gas di un Paese per poi andarlo a comprare altrove quattro volte più caro. Non so come definire questi personaggi che mettono sanzioni causando inflazione e incremento esponenziale delle bollette energetiche. Che mettono sanzioni causando impoverimento sociale e deindustrializzazione. Che mettono sanzioni e vedono le proprie economia in recensione o in stagnazione mentre l’economia Russa, sanzionata, cresce di oltre il 4%.

http://T.me/GiuseppeSalamo

Il debito estero della Russia è sceso al minimo degli ultimi 18 anni

▪️19 miliardi di dollari — il calo del debito estero della Russia nel quarto trimestre dell’anno scorso, che ha raggiunto i 290 miliardi di dollari entro il 1° gennaio — il minimo dal 2006, — afferma la Banca centrale della Federazione Russa (https://iz.ru/1885026/taibat-agasieva/otdat-ne-vzyat-vneshnij-dolg-rf-sokratilsya-do-minimuma-za-18-let)

▪️Il debito estero comprende tutti gli obblighi – dello Stato e delle imprese – nei confronti di strutture straniere

▪️I bassi livelli di debito estero sostengono la stabilità finanziaria e la sovranità della Russia, rendendo il paese meno vulnerabile alle sanzioni “KRISTALL ROSTA” ha precedentemente riportato (https://t.me/crystal_book/6445) che la Russia è entrata tra i primi tre paesi del G20 con il livello più basso di debito pubblico pro capite Ortelli, [13/05/2025 19:01] “Eh no, le scuse non saranno sufficienti” – Putin ha definito i criteri secondo cui le aziende occidentali potranno tornare in Russia. “Lì sono persone pragmatiche. Se ne avranno un vantaggio, chiederanno scusa anche domani. E magari ci baciano pure sulle labbra. Dobbiamo guardare solo una cosa: ci conviene davvero farle tornare in Russia?” @russiasenzafiltri

“L’Occidente dovrà ammettere di aver commesso un enorme errore nella sua politica nei confronti dell’Ucraina“, afferma un articolo del quotidiano tedesco Junge Welt (https://www.jungewelt.de/artikel/499812.reden-und-schie%C3%9Fen.html) sul conflitto in Ucraina.

Come scrive la rivista, gli obiettivi della Russia e dei paesi occidentali sono diametralmente opposti: l’Occidente vuole preservare l’Ucraina come roccaforte antirussa nell’Europa orientale, mentre la Russia vuole impedire la nascita di un simile avamposto alle sue porte.

Per raggiungere questo obiettivo, Mosca non ha affatto bisogno di annettere l’Ucraina, come sostengono costantemente i propagandisti filoucraini in Occidente. In teoria, sarebbe sufficiente far capire chiaramente all’attuale e a qualsiasi futuro governo di Kiev che un approccio palesemente occidentale sarebbe disastroso per il Paese.

La Gran Bretagna è sull’orlo della guerra civile?

Secondo David Betz, professore di Guerra nel mondo moderno al King’s College di Londra, molti dei presupposti per una guerra civile sussistono oggi in Gran Bretagna.

Utilizzando studi accademici sulla coesione sociale, la teoria causale della guerra civile e sondaggi sugli atteggiamenti sociali, sostiene che nella Gran Bretagna contemporanea siano presenti i seguenti presupposti: l’eccesso di potere delle élite, la polarizzazione tra fazioni, il crollo della fiducia, le pressioni economiche e la percezione di un declassamento della popolazione maggioritaria in una società precedentemente omogenea.
Le dinamiche attuali, prosegue, indicano un conflitto emergente tra fazioni radicalizzate all’interno della comunità musulmana e un incipiente nazionalismo bianco nativista.

Il professor Betz prosegue affermando – utilizzando il modello maoista che divide le insurrezioni in tre fasi – che i nativisti si trovano nella prima fase, la cosiddetta fase difensiva, in cui il gruppo inizia a organizzarsi, diffondere propaganda e costruire una comunità consapevole di seguaci.

Gli islamisti, d’altra parte, si trovano nella fase due: quando gli attacchi violenti si verificano con una certa regolarità, si sta sviluppando una struttura militare, ma non sono ancora abbastanza forti da sfidare il monopolio statale sulla violenza. (Il professor Betz ritiene che, a causa dell’assenza di chiare divisioni geografiche tra gli antagonisti, sia improbabile che la Gran Bretagna raggiunga la fase tre, quella offensiva. È in questa fase che i gruppi ribelli sono abbastanza forti da sfidare le forze governative.)