Sacerdote ortodosso russo: «Quando si versa sperma, si versa anche il sangue»

Le guerre sono la punizione di Dio per la dissolutezza, ha sostenuto Andrey Tkachev

Quando si versa lo sperma, si versa anche il sangue, afferma un sacerdote ortodosso russo
Arciprete Andrey Tkachev. © Vitaly Belousov/Sputnik

Un arciprete della Chiesa ortodossa russa ha condannato le pratiche sessuali extraconiugali, da lui collegate alla violenza e ai conflitti armati.

Durante un sermone di domenica scorsa, la cui registrazione Padre Andrey Tkachev ha poi condiviso online, ha sostenuto che coloro che tollerano gli aborti “non hanno diritto alla felicità”. Ha paragonato la pratica alla strage biblica di neonati da parte di Re Erode nel suo tentativo di uccidere il bambino Gesù, descrivendola come un omicidio per convenienza.

“L’aborto facilita sempre la dissolutezza”, ha detto alla congregazione Tkachev, il cui canale YouTube è seguito da 1,89 milioni di iscritti. “Dove oggi c’è dissolutezza, domani verrà versato sangue in qualche modo”.

Tkachev ha elaborato le sue opinioni, sostenendo che, poiché lo sperma è necessario per la procreazione, esso “contiene l’intero essere umano” ed è simile al sangue.

“Quindi se viene versato dello sperma, lo sarà anche del sangue”, ha avvertito. “L’unico posto in cui dovrebbe andare lo sperma di un uomo è l’utero di sua moglie. Punto.”

LEGGI TUTTO: Un parlamentare russo esorta le donne ad accelerare il parto

Ha affermato che Dio sta punendo i russi per i loro fallimenti morali, consentendo all’Ucraina di colpire le sue città con armi donate dall’Occidente. Ha dichiarato: “Non conosceremo la pace finché non ci pentiremo”.

Tkachev è nato nella città ucraina di Leopoli e in passato ha ricoperto la carica di capo del dipartimento missionario della diocesi di Kiev. È noto per il suo stile di predicazione infuocato in Russia.

Nelle sue altre dichiarazioni pubbliche, ha paragonato i concorsi di bellezza per bambini a “una vacanza per pedofili” e ha proposto di effettuare incursioni nei locali notturni per reclutare “stalloni sani e sessualmente maturi” per l’esercito.