Meloni “separa” JDD Vance da Ursula von der Pfizer

Umberto Pascali l’ha visto così:

Dietro all’incontro ad alta tensione a Roma, tra il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, il primo ministro italiano Giorgia Meloni e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen

Vedendo la docilità di Ursula viene subito in mente che essa e’ sotto scandalo (Pfizer), rinfocolato da niente di meno che il New York Times – finora grande fan di Von der Leyen.   Da notare che Von der ha chiesto più volte, facendo vocine e vocione, di incontrare Trump/Vance  faccia a faccia, a livello paritetico. E’ stata sempre respinta, compreso vari rifiuti da parte americana di prendere il telefono quando la signora di Bruxelles chiamava. A parte la profonda antipatia personale di Trump verso la complice del Deep State, l’attuale Amministrazione (come anche la Cina !) non riconosce pariteticità all’UE, ma solo ai paesi membri in quanto nazioni sovrane.   Ora c’è questo incontro educato e ben sceneggiato con la mediazione di Meloni che generalmente viene ostracizzata dalla Von der e dai suoi anichetti Macron, Starmer ecc. L’ultimo incontro “dei volonterosi europei”  in Albania ha visto l’esclusione della Meloni. Ma in questo ménage a tre viene detto chiaramente che la relazione Usa Ue/Bruxelles sarà mediata dall’Italia. E la Von der freddamente educata  (ma dentro si sente che c’è grande dolore, poverina) lo accetta.

La Vonder evita polemiche anche nascoste. Sembra quasi stia leggendo un copione memorizzato.

Tutto molto interessante. Specie se lo scandalo rinfocolato dagli USA, ora svanirà  dalle prime pagine, e rimarrà in cassaforte sempre pronto a riapparire !  Ci induce a chiedeci: chi controlla l’FBI ora…?

Si dovrà vedere ora che farà la Meloni. Sarà liberata dal patto firmato nella stanza oscura con la Von der? L’ex portavoce di Putin, Sergei Markov aveva parlato di un accordo “firmato” al buio e con le lacrime agli occhi da Meloni che prometteva a Von der il sostegno italiano alle provocazioni di guerra ucraine. Solo con questa promessa Mefistofelica, la Meloni era stata accettata con presidente del consiglio.

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https://youtu.be/YGcrpqFgriQ?si=5qrH6FSgJvFIQNB9

In un incontro ad alta tensione a Roma, il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, il primo ministro italiano Giorgia Meloni e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno avuto un colloquio trilaterale cruciale. I leader hanno discusso una serie di punti critici a livello globale, dalla spesa per la difesa europea ai negoziati di pace tra Russia e Ucraina, dal commercio alla cooperazione NATO e all’autonomia strategica dell’Europa. Guarda

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In a high-stakes meeting in Rome, U.S. Vice President JD Vance, Italian Prime Minister Giorgia Meloni, and European Commission President Ursula von der Leyen held crucial trilateral talks. The leaders discussed a range of global flashpoints — from European defence spending and Russia-Ukraine peace negotiations to trade, NATO cooperation, and strategic autonomy for Europe. Watch

Visualizza anteprima video YouTube Big Faceoff In Rome: Meloni Steps In, ‘Separates’ Vance & EU Chief | Trump Deputy ‘Schooled’


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Big Faceoff In Rome: Meloni Steps In, ‘Separates’ Vance & EU Chief | Trump Deputy ‘Schooled’

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“Tutti pazzi perMeloni”https://www.secoloditalia.it/2025/05/il-times-certifica-tutti-pazzi-per-giorgia-meloni-i-leader-fanno-a-gara-per-avvicinarla-un-coccolone-per-la-sinistra/

Il “Times” certifica: “Tutti pazzi per Giorgia Meloni. I leader fanno a gara per avvicinarla”.

eramente, follemente e profondamente Meloni. “Truly, madly and deeply Meloni”. Tradotto: Meloni, follemente amata: tutti i leader la vogliono. Se il servizio del Times oggi in edicola significa essere isolati in Europa e nel mondo, allora le opposizioni tutte possono cambiare mestiere. Il numero in edicola il 20 maggio del quotidiano britannico ospita in prima pagina un peana alla politica del premier italiano e ne consolida la stima di cui gode a livello internazionale. “La maggior parte dei leader mondiali sembra fare a gara per avvicinarsi alla premier italiana”, scrive  Tom Kington. Il quale parte dal vertice di Tirana, dall’omaggio del leader albanese Edi Rama, per tirare le somme sul carisma del premier sulla maggior parte dei leader: “Gli abbracci, le mani intrecciate e le gag esilaranti di Meloni con gli uomini più potenti del pianeta stanno diventando la norma. Lo scorso mese, il giorno dopo la sua calorosa visita a Donald Trump e JD Vance alla Casa Bianca, il vicepresidente USA è volato a Roma per discutere di dazi. Al suo arrivo a Palazzo Chigi, Meloni lo ha accolto con un sorriso: «Mi sei mancato», ha scherzato affettuosamente. Ha 48 anni. Ma il suo modo di fare è semplicemente affabile e spontaneo”.

La prima pagine del “Times” incorona Meloni

L’articolo prosegue con una certezza: il modo di porgere di Giorgia Meloni, diretto e senza fronzoli, unito alla predisposizione all’affibilità, formano un magnetismo unico nel suo genere. L’editorialista prosegue la sua analisi citando molti esempi: gli ottimi rapporti instaurati Con Elon Musk, con il premier indiano Modi. “In India, i loro incontri fanno impazzire i social, alimentando meme stile “Brangelina” sotto il nome di Melodi”. Poi naturalmente ci sono gli elogi di Trump: “«È una leader fantastica e una persona straordinaria», ha detto a dicembre –. E’ stata l’unica leader europea invitata alla sua investitura a gennaio, e per alcuni è ormai diventata la “sussurratrice di Trump” d’Europa”. Il Times a dicembre si chiedeva: «Giorgia Meloni si è forse incoronata nuova regina d’Europa?». L’editorialista giudica dopo alcuni mesi la domanda più che “legittima, dopo il G7 estivo che ha ospitato in Puglia. Dopo un anno trascorso a incantare i leader uno per uno, si è ritrovata una sala piena di ‘corteggiatori diplomatici’”. L’analisi è molto attenta al comportamento, al linguaggio dei gesti della premier, alla sua arguzia unita all’intelligenza diplomatica. La premier sa creare empatia.

Procaccini: “La strategia denigratoria della sinistra non ha funzionato”

“La strategia della sinistra di denigrare in giro per il mondo l’Italia e la sua Presidente del Consiglio, evidentemente non sta funzionando”. Così il co-presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR) al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, commenta l’editoriale del Times. Come dargli torto? il riferimento è agli sproloqui di Matteo Renzi alla CNN e su altri media internazionali circa il presunto isolamento di Giorgia Meloni. “La prima pagina del Times con il titolo “Tutti pazzi per Giorgia Meloni” racconta invece della credibilità della presidente italiana tra i leader mondiali”. Addirittura “affascinati” dalla sua postura intelligente e ironica”. Nell’articolo Meloni viene per questo assimilata ad una icona politica conservatrice dello scorso secolo come Margareth Thatcher. Insomma, anche oggi i leader e gli intellettuali della sinistra italiana masticheranno amaro guardando la rassegna stampa internazionale“.

Il Times su Meloni: Affabilità, arguzia, intelligenza

Tutti pazzi per Giorgia, prosegue l’editoriale che ha seguito passo passo Melon in questi due anni e mezzo di governo: dal presidente argentino Javier Milei, che ha abbracciato Meloni all’arrivo come una sorella. A Rishi Sunak — ve lo ricordate? —: “ha fatto un ingresso in grande stile, memore della speciale intesa nata al vertice Nato del 2023; quando Meloni gli mostrò qualcosa di esilarante sul telefono, facendoli scoppiare a ridere entrambi. Ma quando lui le si avvicinò per il doppio bacio e le prese le mani, Meloni si tirò indietro, leggermente sulla difensiva. Era sorpresa? O evitava l’abbraccio con un leader politicamente spacciato? C’è forse una dose di calcolo politico dietro la sua cordialità?”. Come si vede, l’elogio per Meloni non è disgiunto nell’analisi da considerazioni politiche e di scenario.

Meloni, “la ‘sorellanza’ con von der Leyen”

Lo “charme” di Meloni ha fatto presa non solo sui leader. “La sua “sorellanza” con la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, sembra confermarlo. Le due si intesero alla perfezione nel 2023, sorvolando in elicottero le zone alluvionate dell’Emilia Romagna. E andando insieme in Tunisia a convincere il presidente a fermare i flussi migratori. Domenica scorsa, Meloni sedeva tra Vance e von der Leyen mentre quest’ultima riconosceva il ruolo della premier italiana nell’organizzare il vertice di Palazzo Chigi per “costruire ponti” tra USA e Europa”. E’ l’incoronazione principale. Il suo umorismo e l’autoironia vengono dalle case popolari, non dai consigli d’amministrazione. Ha un’ironia irresistibile che le apre tutte le porte”, dice Rampelli, consultato dall’editorialsita . Esempio lampante: “Quando il governatore di sinistra Vincenzo De Luca fu registrato mentre la definiva “una stronza”, Meloni lo affrontò con il sorriso: «Presidente De Luca, quella stronza della Meloni, come sta?»”, ricorda l’editorialista. “A giustificare la risposta, disse poi: «La gente si scandalizza se una donna si difende. Sono una donna, pretendo lo stesso rispetto degli altri».

“Meloni è oggi la voce più ascoltata in Europa”: è la sintesi di  Antonio Giordano, segretario generale di Ecr Party e vicepresidente esecutivo dell’Idu,  a commento della sostanza dell’editoriale che coglie una realtà inoppugnabile durante un’intervista a Rainews.