Ma a Davos, in che mondo vivono?

di Gloria Callarelli

“I leader di oggi si trovano di fronte al più grande problema di azione collettiva del nostro tempo: affrontare il cambiamento climatico e il collasso dei nostri ecosistemi. Sappiamo quanto saranno devastanti per la vita sulla Terra gli effetti del riscaldamento delle temperature e del degrado dell’ecosistema. Ma c’è anche molto che dobbiamo ancora capire come, una volta superati i punti critici dei confini planetari, la vita per l’umanità cambierà irreversibilmente”.

Basterebbero queste affermazioni tratte dal resoconto del secondo giorno al forum di Davos per far sorgere spontanea una domanda anche al più pigro e disinteressato uomo medio: ma a Davos, in che mondo vivono?

No perché, scusate se mi permetto. Al di là del fatto che ognuno di noi debba fare la sua parte per rispettare i doni preziosi che il buon Dio ci ha dato, tra cui ovviamente le bellezze naturali, ma tutti questa apocalisse ambientale… noi francamente non la vediamo. Non ancora almeno. O non solo. O non in questi termini se non altro. Oddio: se accendo la tv e mi guardo qualche tg allarmistico o il film “2022 I sopravvissuti” magari anche si. Del resto a buona parte di questi leader globali piacciono i film… non dimentichiamo che molti dei testimonial della campagna mondialista lavorano nel cinema.

A proposito: “2022 i sopravvissuti” (tratto dal romanzo di Harry Harrison “Largo! Largo”) è una pellicola distopico fantascientifica, dove in un prossimo futuro (il 2022!!), un poliziotto si imbatte in un’indagine che gli apre gli occhi sulla atroce verità nascosta dietro alla soluzione del problema della fame, il Soylent Green, su un pianeta Terra ormai sovrappopolato e distrutto dall’inquinamento. Ah! Il Soylent Green… il cui termine deriva dalla ormai inflazionata soia (maddai),,,e…beh “green” sappiamo tutti cosa significhi ormai. E’ parola che sta bene dappertutto in questi tempi di transizione ecologica! Non vi diremmo cos’è invece il prodotto… Cercate il film su internet, guardatelo. E riflettete, che Dio solo sa il prossimo passo quale sarà.

Ma torniamo a noi. Collassodevastanticriticiirreversibilmente. In poche righe gli esperti di Davos utilizzano un linguaggio che farebbe impallidire l’Apocalisse. Ma, drammaturgia a parte, vorrei fosse chiaro di cosa stiamo parlando e come lorsignori, ammesso e non concesso ci sia il problema, intendono risolverlo. Prendiamo atto che per i “leader” questi sono i problemi impellenti del mondo. Un caldo terrificante che ci ammazzerà tutti e poi gli animali che emettono gas.

Per loro non è al primo posto la famiglia, la necessità di fare figli per non scomparire (oltre che per costruire un qualcosa di unico). Non sono al primo posto i bambini, il loro benessere, la loro sana e corretta crescita. Il loro futuro. Al massimo se c’è una preoccupazione è tutta questione di arcobaleni e unicorni. Non è al primo posto nemmeno la lotta all’aborto. Figurarsi… con tutte le cliniche che ci lavorano e le pillole che si vendono. Non sono nemmeno al primo posto gli anziani. E non è al primo posto nemmeno la lotta all’eutanasia, tutt’altro. Del resto ce lo dicono in tutte le salse che siamo troppi. Non è al primo posto la crisi, la mancanza cronica di lavoro, l’immigrazione caotica e forzata. Non lo è stata al primo posto la mala gestione del Covid. Non lo sono gli effetti del siero genico, i conflitti di interesse di questi padroni, non lo è una guerra suicida per procura, perché tanto la guerra è pace (anzi: che bello possiamo rivedere la questione energetica!), non lo sono le bollette, il caro benzina (tanto c’è l’elettrico), non lo sono stati i lavoratori sospesi, i disagi mentali arrecati alla popolazione intera (anche ai giovanissimi) rinchiusa come bestiame da macello nei lager confortevoli delle città. No anzi: è oggetto di studio, tant’è che per loro la “salute mentale” è uno dei temi da discutere al Forum. Embè direte voi: dopo tutti i danni che questi sistemi di governo hanno causato in questi anni…altro che forum ci vorrebbe.

Per questi esperti dobbiamo fare di più per il clima, dobbiamo mobilitare molto di più i giovani, addirittura scomodare i tribunali. Mangiare gli insetti magari non sarà più sufficiente (non dimenticatevi di vedere il film sopra menzionato…). E poi scusate l’esempio un po’ macabro… Ma, chissà: forse domani dovremmo strapparci la pelle per non sudare e non inquinare…Oppure non bere per non terminare l’acqua…Oppure non respirar…Ah già! Ma avremmo le mascherine e in realtà stiamo già aiutando il pianeta (che bravi cittadini siamo) non emettendo troppa anidride carbonica all’esterno.

Ricordatevi: la “nuova normalità della terra” è l’obiettivo. Ci aspettano cavallette, fame, migrazioni per il clima (mi sembra già di vederli quelli delle varie ONG…). Però non preoccupiamoci che a Davos stanno pensando a noi (e siamo solo al secondo giorno). Mi viene solo un dubbio: ma siamo sicuri che questi esperti hanno capito in che mondo vivono?