L’Incoronazione: quel vetus ordo che noi abbiamo buttato

I covidioti che hanno guardato rapiti l’incoronazione si saranno accorti di essa è stata tutta liturgia? Una integrale rivendicazione sacrale del potere regale tutta all’interno di una Messa grandiosamente eseguita? Certo, una Messa anglicana; ma senza nessun ammodernamento né abbreviazione né semplificazione né laicizzazione. Una liturgia vetus ordo che più integralista e antica non si poteva: dove, i presenza di uomini bardati con colorite uniformi militari antiche di secoli al re sono stati dati spada e scettri e il guanto e gli speroni perché sia cavaliere – e cosa c’’è di più vetus ordo degli speroni? Poi l’anello e la corona, con grandi invocazioni a Dio che salvi il re; simboli di un passato rivendicato altrettanto integralmente, delitti e conquiste, tutto.

Non fraintendetemi. E’ che poche ore dopo mi aspettava la messa della mia parrocchietta, un novus ordo striminzito e impoverito, da cui ogni maestà è stata esclusa dal Concilio per compiacere non si sa quali plebi; che nel sabato, è ulteriormente involgarita da un tizio chitarrista catto-progressista che canta a gola squarciata le canzonette che erano “nuove” negli anni ’70 ed ora sono solo vecchie come spazzatura senza dignità – e canta poi cosa? “Jesus Christ you are my life”, lo spezzone del musical Jesus Christ Superstar che ebbe successo negli anni ’70… e in simil-inglese, il che dovrebbe dire qualcosa.

Cosa è più vecchia? La mia messuccia novus ordo buttata lì in 20 minuti come cosa vile, o la liturgia condotta con evidente consumato senso dello spettacolo, e dell’antica pompa, piena d’oro, esibita sacra rappresentazione della regalità di diritto divino?

Eh sì, quella è stata la liturgia. Carlo è stato dato lo scettro del potere temporale e di quello spirituale; ovviamente eresia; ma possiamo noi giudicare da cattolici, ormai? Cosa è stata la pseudo liturgia del Bergoglio solo in piazza san Pietro all’inizio della Grande Impostura Covid? E la sospensione del rito? E i divieti che sta comminando contro la Messa di Sempre?

Mi sia consentita almeno un po’ di nostalgia per le liturgia sacra che era papale, e che il Vaticano Secondo ha buttato nel cesso – per mero disprezzo del passato, per “ricominciar da zero” senza memoria.

Ad un certo momento nella liturgia a Westminster sono comparsi dei negri negrissimi, vestiti di bianchissimo, palesemente americani, che hanno cantato: un gospel. Hanno cantato si noti, Jesus, e Alleluja.

Mi è venuto in mente che se fosse stato Bergoglio, li avrebbe fatti cantare Pachamama. L’Inghilterra ha fatto le guerre dell’Oppio ed ha anche insegnato ai negri a cantare Jesus. Anche quei negri fanno parte del passato che abbiamo visto rivendicare liturgicamente, ritualmente, senza riserve. Integrale.

Voglio dire: questa del Nemico è una grande forza, che noi abbiamo buttato per pochezza morale, credendo alla “modernità” come “rottura” e “progresso”, ed invece è per questo che perdiamo, e gli anglo hanno il potere. Bisogna capire che quello inglese lì mostrato non è conservatorismo nel senso che il suffisso “–ismo” indica, ossia ideologia; è conservazione come fatto sociologico, vitale coltivato. E’ un potente fattore anti-rivoluzionario, è la loro forza, che dovremo invidiare. E’ interessante vedere che quel che noi chiamiamo “tradizione”, loro chiamano “heritage” – che noi traduciamo con parola antiquata (non a caso) “retaggio” ; traduciamolo per quel che dice, è “eredità” – our heritage, la nostra eredità, dicono: l’eredità che gli antenati ci hanno lasciato e che è il tesoro di memorie, errori, esperienze e conquiste e pure bassezze, tutto riscattato e rivendicato nella liturgica, solenne e consapevolmente spettacolare incoronazione vetus ordo.

Non si sarebbero mai lasciati dire, loro, che un certo momento della loro storia è stato il Male Assoluto. Right or Wrong, My Country.

In qualche modo è un carattere che condividono con gli antichi romani, anche loro ultra-conservatori delle liturgie del potere e delle cariche sacrali, dunque invariabili, come il Pontifex. Il diritto anglosassone, similmente al diritto romano, è tuttoi basato sui “precedenti” – venne così descritto da Lèvi-Ullmann: “Nessuna barriera tra il presente e il passato. Senza discontinuità il diritto positivo risale nella storia ai tempi immemori ali. Il diritto inglese è un diritto storico. Giuridicamente parlando, non esiste “un antico diritto britannico”. In Inghilterra, tutto il diritto è attuale, quale che sia la sua età”.