Le nazioni dei Five Eyes, insieme a Giappone e Francia, vogliono i resti del missile aria-aria PL-15 lanciato dal Pakistan.
Si tratta di un missile aria-aria oltre il raggio visivo, guidato da radar attivo, parte di una nuova generazione di armamenti cinesi che mette in mostra la crescente sofisticazione del Paese nella tecnologia militare, in particolare nel combattimento aereo.
Un missile PL-15E trovato a Hoshiarpur era quasi intatto e conteneva il sistema di propulsione, compreso il motore a doppio impulso, il DataLink bidirezionale, l’Active Radar Seeker e l’unità di riferimento inerziale del missile.
Il PL-15 è un missile aria-aria a lungo raggio sviluppato dalla Cina, progettato per ingaggiare aerei nemici a distanze estese. È un missile aria-aria a guida radar attivo, parte di una nuova generazione di armi cinesi che mette in mostra la crescente sofisticazione del paese nella tecnologia militare, in particolare nel combattimento aereo.
Può raggiungere la velocità fino a Mach 5 e ha un’autonomia massima di circa 300 km. Tuttavia, la gamma è inferiore nella versione di esportazione, PL-15E. Ha un sistema di navigazione inerziale (INS) con datalink per gli aggiornamenti intermedi. Il PL-15 ha un ricercatore radar Active Electronically Scanned Array. Si ipotizza inoltre che abbia alcune caratteristiche resistenti alle confetture e capacità di homing passivo. Il missile è alimentato da un motore a razzo solido a doppio impulso, che fornisce una spinta sostenuta e un raggio d’azione prolungato. Il missile è stato integrato con i caccia Chine J-10C, J-16 e J0-20.
Cosa può contenere il relitto
In particolare, un missile PL-15E trovato a Hoshiarpur era quasi intatto e contiene il sistema di propulsione che include il motore a doppio impulso, il due vie DataLink, l’Active Radar Seeker e l’unità di riferimento inerziale del missile. Anche parti frammentate di altri missili PL-15E sono state trovate nella regione.
Il missile è una delle tecnologie più avanzate sviluppate dalla Cina e, per il suo rivale globale, qualsiasi informazione sul missile è cruciale per contrastare potenziali minacce dalla Cina in futuro.
Il PL-15 è un missile aria-aria a lungo raggio sviluppato dalla Cina, progettato per ingaggiare aerei nemici a distanze estese. È un missile aria-aria a guida radar attivo, parte di una nuova generazione di armi cinesi che mette in mostra la crescente sofisticazione del paese nella tecnologia militare, in particolare nel combattimento aereo.
Può raggiungere la velocità fino a Mach 5 e ha un’autonomia massima di circa 300 km. Tuttavia, la gamma è inferiore nella versione di esportazione, PL-15E. Ha un sistema di navigazione inerziale (INS) con datalink per gli aggiornamenti intermedi. Il PL-15 ha un ricercatore radar Active Electronically Scanned Array. Si ipotizza inoltre che abbia alcune caratteristiche resistenti alle confetture e capacità di homing passivo. Il missile è alimentato da un motore a razzo solido a doppio impulso, che fornisce una spinta sostenuta e un raggio d’azione prolungato. Il missile è stato integrato con i caccia Chine J-10C, J-16 e J0-20.
La commentatrice indiana:
La Cina non si è limitata a vendere aerei al Pakistan.
Gli ha anche fornito un intelligente pacchetto da combattimento.
Mettiamola così: L’India ha acquistato 36 Dassault Rafale, ma ha dovuto imparare il manuale, modificare l’obiettivo e scegliere il filtro giusto.
Il Pakistan ha ricevuto una telecamera intelligente (J-10C), auto-calibrata, collegata ai dati, preconfigurata con supporto in tempo reale dai satelliti cinesi e dalla difesa aerea.
Uno era un prodotto.
L’altro era un sistema.
Ecco perché il Pakistan ha superato l’India, nonostante le specifiche sulla carta.
Il jet non volava da solo, ma con l’intera kill-chain cinese al suo seguito.
Ora lo ammette anche il Ministero della Difesa indiano: Non state combattendo solo contro il Pakistan. Stai combattendo contro l’ecosistema cinese.
Dilemma dell’India Rafale: la Francia rifiuta l’accesso al codice sorgente in mezzo alle tensioni indo-pacifica
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Il codice sorgente in questione disciplina i componenti mission-critical, tra cui il Modular Mission Computer (MMC) e l’interfaccia radar-elettronica necessari per l’integrazione senza interruzioni delle armi.
Senza accesso a questa architettura digitale, l’India si trova ad affrontare un collo di bottiglia delle capacità, incapace di adattare in modo indipendente il Rafale agli scenari operativi in evoluzione o di implementare aggiornamenti software definiti senza l’approvazione francese.
La Francia, tuttavia, sostiene che il codice sorgente – sviluppato nel corso di decenni a grande costo finanziario – è un asset industriale strategico non aperto alla manipolazione straniera.
L’establishment della difesa francese teme che la concessione dell’accesso possa costituire un pericoloso precedente con altri operatori Rafale come Egitto, Qatar e potenzialmente Indonesia che chiedono concessioni simili.
Ci sono anche preoccupazioni reali sul fatto che l’accesso al codice sorgente potrebbe portare a vulnerabilità di sicurezza, tra cui il rischio di reverse engineering, intrusioni informatiche o esportazione non autorizzata di tecnologie francesi in stati rivali.
https://twitter.com/OopsGuess/status/1924398272040595862
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Gigantesco velivolo porta-droni cinese – esso stesso senza pilota – c+ Jiutian è pronto a compiere il suo primo volo a giugno, riscrivendo le regole della guerra moderna. Con un’apertura alare di 25 metri, un peso al decollo di 16 tonnellate e oltre 6 tonnellate di carico utile, questo vettore aereo per droni può lanciare centinaia di munizioni vaganti a mezz’aria, creando attacchi istantanei a sciame dalla stratosfera.
Nessun pilota. Nessuna pietà. Nessun avvertimento.
In conflitti futuri come la schermaglia tra India e Pakistan, persino i J-10C potrebbero non aver bisogno di decollare. Basta un solo jiutiano e il campo di battaglia viene spazzato via dall’alto, dai droni. L’Occidente costruisce portaerei, la Cina ne costruisce di volanti senza pilota.
La Cina ha svelato un terrificante passo avanti in termini di capacità militare: un missile planante ipersonico (HGV) in grado di colpire qualsiasi bersaglio sulla Terra in meno di 30 minuti a Mach 20 (21.000 km/h). La manovrabilità in volo lo rende praticamente immune all’intercettazione. Lanciato da terra o dallo spazio, non è solo un’arma: è un avvertimento.