“Il Wargame polacco dove Varsavia perde contro la Russia come profezia che si autoavvera”

“Alla fine di gennaio, esercito polacco ha condotto un gioco di guerra che simulava una guerra generale tra Polonia e Russia. Soprannominata “Winter-20“, la simulazione ha coinvolto diverse migliaia di ufficiali polacchi che hanno supervisionato la guerra virtuale tra le due nazioni. Il gioco di guerra incorporava tutte le armi più recenti dell’esercito polacco, incluso il caccia F-35. Al termine della simulazione, dopo cinque giorni di “conflitto”, l‘esercito polacco era stato completamente disfatto, le sue unità combattenti subivano perdite tra il 60 e l’80 per cento, e l’esercito russo si trovava sulle rive del fiume Vistola, pronto ad occupare Varsavia”.

Così Scott Ritter su RussiaToday. E’ il caso di ricordare che Ritter, ex ufficiale dell’intelligence dei Marines, è stato a lungo ispettore nell’Unione Sovietica per la verifica dei trattati INF (non proliferazione) , ed ha scritto un libro sulla pericolosa deformazione del pensiero strategico USA dovuta alla tentazione ossessiva di “usare” la Bomba ( ” SCORPION KING : America’s Suicidal Embrace of Nuclear Weapons from FDR to Trump.)

Scott Ritter

Ora, secondo Ritter, “la Polonia, perdendo una guerra simulata di propria invenzione con la Russia, ha voluto convincere la NATO della sua vulnerabilità. Ciò potrebbe portare a un accumulo di forze militari che innesca proprio il conflitto che i polacchi hanno appena perso”.

Nessuno dubitava della sconfitta delle forze armate polacche. Non occorreva alcun gioco di guerra. “L’’esercito polacco, è in ritardo in quasi tutte le categorie di generazione di potenza combattiva, nonostante abbia speso miliardi di dollari per la modernizzazione e l’allargamento. La revisione annuale della difesa Global Firepower (GFP) per il 2021 valuta le forze militari di 139 paesi in tutto il mondo, sulla base di una moltitudine di fattori in relazione a una campagna militare offensiva o difensiva prolungata: la Polonia è classificata al 23 ° posto nel mondo. Per confronto, la Francia è al 7 ° posto , i britannici all’ottavo,i tedeschi al 15° . La Russia è al 2 ° posto Solo gli Stati Uniti hanno un indice di potenza più elevato. Ma la maggior parte delle forze armate statunitensi ha sede negli Stati Uniti continentali e impiegherebbe mesi per essere schierata in Europa, mentre la Russia opera per linee interne. La debolezza militare della NATO è ben documentata e la realtà atrofizzata delle sue forze di terra è un fatto noto”.

Il punto è che la Russia non ha palesemente nessuna intenzione, e nessun interesse ad aggredire militarmente la Polonia, né hanno mai dato l’impressione di volerlo fare. Il rafforzamento delle forze russe c’è, ma è stato reso necessario dall’espansione verso est della NATO con l’incorporazione di nazioni come la Polonia e gli Stati baltici, estremamente ed ostinatamente ostili alla Russia.

Interessante (per noi che abbiamo letto Irlmaier), proprio in risposta all’aggressività NATO “la riconfigurazione dell’esercito russo che ha abbandonato le formazioni a brigata per conflitti minori per far rinascere formazioni di epoca sovietica come la Prima Armata di carri armati e la 20 °Armata di armi combinate”.

Dal canto suo la NATO – che ha bisogno di motivi per giustificare la propria esistenza (leggi: i paesi europei devono spendere di più per far girare il complesso militare-industriale USA, l’ultima industria rimasta e non comprare armi altrove, in fondo si tratta di salvare il capitalismo USA) non solo ha preso atto del pericolo di disfatta polacca “dimostrato” immaginariamente da Winter 20, ma ha anche identificato il varco vulnerabile da cui le armate russe passerebbero per dilagare (se ne avessero voglia…) la Polonia: il “Suwalski Gap”.

“Un arco di territorio aperto che collega la Polonia con la Lituania, è stato identificato dagli strateghi della NATO come una probabile via di attacco da parte delle forze russe per di isolare i paesi baltici dal resto della NATO. Il limite settentrionale del Suwalki Gap è definito dall’exclave russa di Kaliningrad, il suo confine meridionale confina con la Bielorussia”.

Lì, gli USA hanno “riversato truppe e materiale nella regione polacco-baltica in quantità che alla fine costituiranno una valida capacità militare offensiva. … le manovre militari necessarie per accelerare i rinforzi al Suwalki Gap sono identiche a quelle che sarebbero eseguite nel caso in cui la NATO intraprendesse operazioni offensive contro Kaliningrad o la Bielorussia”.

Mosca sta vedendo in questi mesi grossi convogli di armamento pesante e truppe in movimento su treni verso i suoi confini (per rafforzare l’immaginario “varco”); in più ha visto il primo bombardamento della Siria ordinato da Biden, e inoltre, in sincronia, il regime di Kiev ha ripreso a sparare con mortai (della NATO) sui civili a Luhansk.

“Uniamoci l’atteggiamento aggressivo della NATO riguardo agli affari interni della Bielorussia e alla promessa che l’Ucraina diventi un membro della NATO, il risultato è una minaccia militare che la Russia non può ignorare”., dice Ritter.

Il quale poi espone il suo incubo storico di ispettore della non-proliferazione: l‘auto-narrativa NATO, americana e polacca di essere “debole” di fronte alla “aggressione russa” che “dilaga” in Polonia, serva a giustificare psichiatricamente “ le armi nucleari tattiche e, più precisamente, una nuova testata nucleare a bassa potenza montata su missili balistici lanciati da sottomarini. Queste armi non solo non sono state progettate soltanto come deterrente, ma il loro uso è stato effettivamente agito in giochi di guerra ipotizzando un conflitto NATO con le forze russe in Polonia e nei Paesi Baltici”. 

Ritter cita un articolo di National Interest che attribuisce alla Russia abbia la dottrina di “usare armi nucleari per difendere il territorio che conquista e controlla”. Ma la dottrina nucleare russa non afferma nulla del genere; e le dichiarazioni pubbliche del presidente russo Vladimir Putin riaffermano la posizione nucleare ufficiale della Russia: una massiccia rappresaglia nel caso in cui le armi nucleari vengano mai utilizzate contro il territorio russo.

Certo, dice, che “se la NATO facesse uso delle atomiche tattiche a basso rendimento per “difendere” la Polonia che nessuno minaccia , molto probabilmente la Russia risponderebbe con un massiccio attacco nucleare contro gli Stati Uniti e la NATO. Questo esito dovrebbe essere meditato da coloro nello stato maggiore polacco che stanno contribuendo a plasmare eventi che, se lasciati incontrollati, potrebbero benissimo portare alla fine del mandato dell’uomo sulla terra”.

(Noi che abbiamo letto Irlmaier, intravvediamo che quel che vide – la triplice avanzata di corazzati russi velocissima attraverso la Polonia e la Germania (indifese) come coltelli nel burro, acquista senso tattico; scongiurare una risposta nucleare occupando suolo tedesco, “alleato”…)