“Il MES è una società privata che elargisce prestiti a strozzo”.

Il MES, o “Meccanismo Europeo di Stabilità”, detto dagli adulatori  mediatici “Fondo Salva Stati”, l’entità di cui al titolo. Ciò è scritto pari pari nelle presentazioni ufficiali: ESM “is a private company incorporated under. Luxembourg law.

Ma il lettore fa bene a ricordarcelo.

Caro direttore […]

A mio modesto avviso, c’è una gigantesca disinformazione oltre che strumentalizzazione della parola M.E.S. che altro non che la traduzione del nome originale E.M.S.

Non esiste alcun fundo europeo a sostegno dei paesi europei in difficoltà perchè esiste esclusivamente un organismo aziendale che si chiama EMS (chiamato dagli orofecali-pennivendoli MES in italiano).
Questo è un fatto e non è in discussione.

Riporto tutte le informazioni ufficiali  ed anche il sito di questa azienda.

E.M.S. = M.E.S. [notizie ufficiali che assolutamente verificabili leggendo direttamente il sito BCE e EMS]

Dal punto di vista giuridico, il MES è un’ AZIENDA pubblica in quanto i soci sono gli stessi stati membri UE, infatti, l’organismo si concretizza in una società di diritto lussemburghese, in particolare è una Société Anonyme ai sensi della legge del Lussemburgo sulle società commerciali del 1915.

Essendo un’azienda, ha una sede, degli amministratori, dei dirigenti e personale stipendiato. Il suo scopo è quello di amministrare il fondo sovvenzionato dagli stati membri. Quindi contrariamente a quanto si possa pensare il MES non è un solo un accordo scritto, quindi, un documento legale, bensì una società con tanto di organigramma e struttura fisica.
Il MES è già attivo perchè l’azienda ESISTE già in quanto costituita il 25 MARZO 2011 e più precisamente, il MES è attivo/operativo anche a livello finanziario ovvero con disponibilità di soldi dal luglio 2012 con una capacità di oltre 650 miliardi di euro, compresi i fondi residui dal fondo temporaneo europeo, pari a 250-300 miliardi.

Altro punto fondamentale e mi permetto di condividere le informazioni che lessi a suo tempo:

_Cito_:

Le condizioni e modalità del finanziamento sono negoziate col Paese richiedente e formalizzate in un memorandum d’intesa (art. 13), per il quale non è previsto l’obbligo di ratifica da parte dello Stato membro. La linea di credito associata può eventualmente essere erogato “sotto forma di linea di credito condizionale precauzionale o sotto forma di una linea di credito soggetto a condizioni rafforzate” (art. 14).

Quindi se il MES è già attivo e ratificato, cos’è in discussione? Ecco il punto focale contenuto nell’art 3 del Trattato di Lisbona (MES), sintetizzo:

Secondo l’art. 3 del trattato istitutivo del MES, tale organizzazione si pone come obiettivo quello di raccogliere fondi e sostenere gli stati membri della stessa – perciò, coloro che hanno adottato la
moneta unica – in caso di gravi problemi finanziari.

L’assistenza viene conferita su richiesta dello stato in difficoltà; (====>NdAE qui che si stanno scornando!! Nel senso che ogni partito deve rispondere ai propri finanziatori/investiotri, PD vuole aderire, M5S no, perchè la CINA potrà foraggiare M5S con il (sovra)pagamento a TIM delle linee 5G per HUWAHEI ].

l’organo plenario del MES dà mandato alla Commissione europea affinché accerti se la crisi di quel dato stato possa avere un effetto contagio e portare perciò alla crisi dei paesi dell’area
dell’euro. La Commissione verifica anche la condizione delle finanze pubbliche e definisce il fabbisogno finanziario di quel paese;[===>NdA è qui che entra in gioco DRAGHI, LORO non vogliono che l’Italia faccia crollare il sistema euro’…pertanto _Mario vai un po a vedere ‘sti registri che non ci fidiamo di ‘sti improvvisati che vogliono solo farsi belli e scalare posizioni sociali…troppo velocemente._..] l’organo plenario del MES adotta poi la decisione di garantire assistenza in linea di principio.

[Mia modesta riflessione] Ora sarà anche chiaro che il covid19 consente di mascherare l’adesione volontaria, perchè non ve ne sono altre, delle nazioni membre della EU al EMS e quindi rimanerne intrappolate/vincolate con un’azienda privata, tutte in un colpo solo! Sono anche disposto a metterci la faccia e spiegare al  pubblico (e ci sono anch’io dentro) che il RECOVERY FUND è solo un nome che serve a mascherare e dire alla gente che l’Italia non aderisce al MES, ma è una fottuta bugia!

Ecco il sito EMS, lo legga tutto e comprenderà in caso di eventuali dubbi,  che se un qualsiasi paese europeo della EU desidera in qualsiasi momento accedere ad un prestito alla EU per qualsiasi motivo: _crisi sanitaria come adesso o per una qualsiasi emergenza o solo per sfizio_, l’unico organismo preposto a PRESTARE denaro è l’AZIENDA PRIVATA E.M.S., poi il prestito che ricevi lo puoi chiamare anche PIPPO tanto arriva solo ed esclusivamente dall’azienda privata EMS, unico ente creato con la finalità di PRESTARE soldi ai paesi membri della EU. Questo è un fatto e non è in discussione

Sito ufficiale EMS:
https://www.esm.europa.eu/about-us/who-we-are#management_board

Segnalo che nel sito ufficiale di EMS ho messo nel campo ricerca le parole recovery fund ed ecco cosa ho trovato (_l__o emettono loro stessi, legga!!!!!_) è compresa anche un’ intervista rilasciata dal CEO a FRANCE24.

https://www.esm.europa.eu/search?search_api_views_fulltext=recovery+fund

Con questa nozione in testa,  si legge  meglio il magistrale pezzo di Liturri:

Il piano Ue sul debito pubblico verso il Mes è audace o pericoloso per l’Italia?

Debito pubblico dalla Bce al Mes: che cosa dice e non dice Fubini del Corriere della Sera. Il corsivo di Giuseppe Liturri

Dopo aver smaltito panettone, pandoro e varie specialità dolciarie regionali, finalmente anche al Corriere della Sera è arrivata la notizia di cui abbiamo già scritto tre volte su questo giornale a partire dal 27 dicembre.

Ma pare che, nonostante il tempo avuto a disposizione, al quotidiano di via Solferino non abbiano ancora colto il potenziale deflagrante dell’iniziativa ai danni del debito pubblico italiano.

L’autorevole firma di Federico Fubini parla di un “duplice atto – in parte palese, in parte discreto – per prevenire un’ondata di allarme nel Nord Europa”. Il primo è l’articolo di Mario Draghi e Emmanuel Macron sul Financial Times. Il secondo è un “dettagliato paper di 13 pagine, apparso in un angolo del sito dell’Università di Chicago”.

Bene, vogliamo subito tranquillizzare e avvisare Fubini che ciò che lui ha trovato “in un angolo” era ben presente dal 23 dicembre sia come link nell’articolo del Financial Times che sul sito di Palazzo Chigi.

Insomma, un’azione a due punte tutta alla luce del sole. Andando al merito dell’articolo di Fubini, apprendiamo che non riesce ad andare oltre l’aggettivo “audace” per definire l’iniziativa che vedrebbe circa 350 miliardi di titoli pubblici italiani venduti dalla BCE al MES che si finanzierebbe con titoli sottoscritti dalla BCE stessa. Tale trasferimento non pare turbare i sonni di Fubini che – nell’enumerare i “diversi vantaggi” di questa manovra – dimentica di rilevare che oggi quei titoli non generano affatto costi per il bilancio pubblico italiano (gli interessi pagati dal Tesoro a Bankitalia rientrano come dividendi pagati da Bankitalia al Tesoro) e quindi anche un modesto pagamento di contributi al Mes sarebbe un danno netto per l’Italia. Altro che vantaggio.

Allo stesso modo Fubini sorvola sui “limiti alla spesa pubblica” a favore di investimenti “per il futuro” privi di limiti, che abbiamo già commentato nei precedenti interventi e a cui rimandiamo.

Misureremo l’”audacia” di questo progetto, quando assisteremo al terremoto sui mercati derivante dalla discesa in campo del Mes con i suoi metodi spicci da creditore privilegiato. Per ora ci limitiamo a suggerire di aprire sempre i link degli articoli, soprattutto quando sono firmati dai capi di governo.