Il cielo rosso dell’estate 1939, come lo descrisse mio padre

Gianluca Marletta

La buonanima di mio padre Benito (era un nome che andava di moda all’epoca, malgrado la sua famiglia non fosse particolarmente legata al Regime…), mi descrisse varie volte un fenomeno accaduto pochi giorni prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale: “Il cielo era diventato rosso in una maniera incredibile … tua nonna c’aveva chiamato alla finestra per vedere… C’era un’aria davvero strana, ma magari adesso, col senno del poi, uno si suggestiona. Sembrava sangue!”.

Da un punto di vista metereologico, non vi è nulla di misterioso: si trattò quasi sicuramente di una sorta di aurora boreale – un tantino insolita, a dire il vero, visto che fu notata anche a latitudini bassine (mio padre era di Catania, sotto il 38esimo parallelo).

E’ un fenomeno che, a modo suo, fece storia; lo riportò anche Albert Speer nelle sue “Memorie del Terzo Reich”: “Quella notte – racconta Speer- ci intrattenemmo con Hitler sulla terrazza del Berghof ad ammirare un raro fenomeno celeste: per un’ora circa, un’intensa aurora boreale illuminò di luce rossa il leggendario Untersberg che ci stava di fronte, mentre la volta del cielo era una tavolozza di tutti i colori dell’arcobaleno. L’ultimo atto del ‘Crepuscolo degli dei’ non avrebbe potuto essere messo in scena in modo più efficace. Anche i nostri volti e le nostre mani erano tinti di un rosso innaturale. Lo spettacolo produsse nelle nostre menti una profonda inquietudine. Di colpo, rivolto a uno dei suoi consiglieri militari, Hitler disse: ‘Fa pensare a molto sangue”.

ERA IL 23 AGOSTO 1939: quella stessa sera, Von Ribbentrop da una parte e Molotov dall’altra firmavano il famoso Patto che avrebbe dato origini, di lì a qualche settimana, al conflitto mondiale.
Sarà un Caso: secondo la visione profana moderna – in vero ormai un po’ in fase calante – la Natura é solo un freddo meccanismo. In tutte le Tradizioni, al contrario, la Natura parla, meglio ancora: il mondo grossolano ed esteriore non è che un riflesso di altri piani e …tutto è un Simbolo (per chi sa leggerli).

Anche oggi, se guardiamo bene, la Natura sta parlando …e parla forte. O forse no, forse é tutto un caso. Siamo liberi di dare alla realtà l’interpretazione che più ci piace. Eppure – sono convinto – anche i più sordi e ciechi fra i nostri contemporanei, a volte, “sentono” e “leggono”. Ci scommetto…

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(E’ successo in Cina, Zoushan, il 7 maggio)

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