“I TRE VOLTI DELLA TRIPTORELINA – Una storia di ordinaria dissociazione del pensiero”

 

ANTICANCRO

 

BLOCCA-PUBERTÀ

 

CASTRAZIONE CHIMICA

La TRIPTORELINA è un farmaco di sintesi usato principalmente per il trattamento del carcinoma della prostata in stadio avanzato in cui determina la soppressione della produzione di testosterone, e nel carcinoma della mammella in cui determina una diminuzione degli estrogeni in circolo.

La triptorelina, inducendo una castrazione chimica, ha ampiamente sostituito la pratica della castrazione chirurgica.

Tra i pazienti affetti da carcinoma della prostata, la triptorelina è nota come “medicine from hell” (“farmaco infernale”) a causa dei suoi importanti effetti collaterali.

 

La TRIPTORELINA è, oggi in Italia, nei casi di cosiddetta “disforia  di genere”, un farmaco erogabile a  totale  carico  del Servizio Sanitario Nazionale, in grado di “congelare” la pubertà in attesa che il preadolescente o l’adolescente maturi la “consapevolezza della propria identità sessuale”. Il preadolescente o l’adolescente vedrà così inibita la secrezione di gonadotropine con la conseguenza di andare a sopprimere le funzioni testicolare e ovarica, ritardando lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari. La triptorelina induce una castrazione chimica. Infatti le gonadotropine, la cui secrezione viene inibita, sono ormoni essenziali per lo sviluppo, la maturazione e il mantenimento delle funzioni delle ovaie e dei testicoli. La triptorelina è anche utilizzata per sopprimere i livelli di testosterone o di estrogeni nelle persone cosiddette “transgender”.Nel Regno Unito, i bambini e gli adolescenti che si sono presentati all’attenzione dei medici del Servizio Sanitario Nazionale, per essere trattati con farmaci blocca-pubertà, allo scopo di facilitarne il cosiddetto “cambiamento di sesso”, sono passati da 97 nel 2009-2010 a 2510 nel 2017-2018, un aumento del 4415% avvenuto in meno di un decennio!

Ora, etimologicamente parlando, il termine “sesso” indica ciò che distingue il maschio dalla femmina. Il “sesso” è l’essere proprio del maschio e della femmina in rapporto all’atto generativo, che distingue l’uno dall’altra. Il sesso non può essere ‘cambiato’, può essere camuffato. Il sesso è stabilito al momento del concepimento. Ogni cellula del nostro corpo dichiara il nostro sesso, maschile o femminile.

 

La TRIPTORELINA è utilizzata come misura di prevenzione della reiterazione in soggetti che si siano macchiati di gravi reati a sfondo sessuale (pedofili e stupratori), incapaci di controllare le pulsioni sessuali e che perciò rappresenterebbero un pericolo, nonostante i percorsi di reintegrazione nella società.

A questo scopo, farmaci ad azione anti-androgena (tra cui la triptorelina) sono applicati come parte della pena per reati a sfondo sessuale (pedofilia, stupro), in diversi Paesi, inclusi: Stati Uniti, Polonia, Portogallo, Australia, Argentina, Moldavia, Estonia, India, Russia, Indonesia, Israele, Nuova Zelanda, Corea del Sud.

La triptorelina induce una castrazione chimica non definitiva; blocca i comportamenti sessuali anormali; abolisce l’intensità e la frequenza delle fantasie sessuali devianti e degli impulsi anomali, permettendo agli individui il rientro nella società.

La triptorelina sembra essere più potente, rispetto ad altri farmaci ad azione anti-androgena (come il medrossiprogesterone acetato e il ciproterone acetato) nel ridurre gli effetti del testosterone nei tessuti, e possiede effetti diretti sul sistema nervoso centrale nel sopprimere comportamenti sessuali devianti.

Questo o qualsiasi altro inibitore delle gonadotropine deve essere somministrato continuamente se si vuole controllare la messa in atto, da parte delle persone parafiliache, di comportamenti sessuali anormali.

GIUDIZIO SOCIALE:

 

Come anticancro, la triptorelina è considerata un male necessario.

Come farmaco blocca-pubertà, la triptorelina è considerata uno strumento prezioso per il benessere psicofisico di bambini e adolescenti ‘confusi’ circa la propria identità sessuale.

 

Come farmaco per la castrazione chimica di pedofili e stupratori, la triptorelina è considerata: “una punizione crudele e disumana”; “una grave lesione per chi la subisce”; “roba da medioevo”.

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In Italia, riguardo alla proposta di castrazione chimica (non irreversibile) per i condannati per gravi reati a sfondo sessuale con pena sospesa, il Ministro della Difesa ha dichiarato: “Da donna mi sento offesa”, e il Ministro della Salute ha detto: “Sono ministro della Salute e anche un medico, quindi non posso essere a favore di un provvedimento che riduca l’integrità psicofisica di una persona.”
Una simile dichiarazione – absit iniuria verbis – rende del tutto incomprensibile la ragione per cui il Ministro della Salute non ha bloccato la somministrazione di triptorelina a bambini e adolescenti con la cosiddetta “disforia di genere”. Se, infatti, si ritiene che indurre la castrazione chimica (non definitiva) in un pedofilo o in uno stupratore sia “una punizione crudele e disumana”; “una grave lesione per chi la subisce”; “roba da medioevo”, e così via, perché mai non dovrebbe essere considerata alla stessa stregua, a maggior ragione, nel caso di bambini e adolescenti? Se si ritiene che la castrazione chimica (non definitiva) riduca l’integrità psicofisica di un pedofilo o di uno stupratore, perché mai lo stesso farmaco dovrebbe promuovere invece il benessere psicofisico di bambini e adolescenti gender-confusi? La madre di un bambino di otto anni descritto come “gender-fluid” ha definito “salvifico” (sic!) il trattamento con bloccanti della pubertà.
Perché mai un farmaco che è definito “infernale” dai pazienti portatori di carcinoma prostatico dovrebbe essere somministrato a bambini e adolescenti sani?
Proprio per il fatto di essere un medico, – absit iniuria verbis – il Ministro della Salute dovrebbe impedire la somministrazione di triptorelina in soggetti caratterizzati da una estrema fragilità somatica e psicologica, quali sono i preadolescenti e gli adolescenti.

https://www.ilcoraggiodiester.it/public/I%20tre%20volti%20della%20Triptorelina.pdf