“È finita un’epoca ed è necessario un cambio di sistema”

Lo studio di Vladimiro Giacché che anticipava di un anno quello che sta accadendo oggi

21/03/2020

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… “Cosa fare?

Ci sono vie d’uscita?

Possiamo considerare quattro diverse soluzioni. Le formulo per maggiore chiarezza nella lingua dell’informatica, nel gergo utilizzato quando si usano i computer:

Prima soluzione: restart o riavvio. Ciò significherebbe riavviare l’economia mondiale dopo l’errore di sistema del 2007; “riavviare” ma senza mettere in discussione la centralità del capitale produttivo d’interesse. Questo tentativo è già stato fatto, come abbiamo visto. E non ha funzionato.

Seconda soluzione: shift o trasferimento. Spostamento dal capitale produttivo di interesse al capitale produttivo. L’unico approccio in politica economica di questo genere nel mondo, che mira cioè a rivitalizzare l’economia globale attraverso gli investimenti, è il progetto cinese noto anche come One Belt, One Road. Si tratta di investimenti infrastrutturali che hanno un duplice obiettivo: l’eliminazione dei colli di bottiglia allo sviluppo economico dei paesi sottosviluppati e la promozione degli scambi commerciali tra l’Asia e l’UE. Questa proposta presuppone, tra le altre cose, la possibilità di riportare in primo piano la produzione e di assegnare solo una funzione subordinata al capitale capitale produttivo d’interesse. Tuttavia, questo tentativo richiede esso stesso un’enorme quantità di capitale produttivo d’interesse.

Terza soluzione: reset o azzeramento. Lawrence Summers ha menzionato un’altra via d’uscita quando ha affermato: “Alvin Hansen (1887-1975, economista statunitense, jW ) enunciò il rischio di una stagnazione secolare alla fine degli anni Trenta, in tempo per assistere al boom economico contemporaneo e successivo alla seconda guerra mondiale. È senz’altro possibile che si produca qualche evento esogeno di grande portata in grado di (…) rendere irrilevanti le preoccupazioni (di stagnazione secolare, VG) che ho espresso. A parte la guerra, però non è chiaro quali eventi del genere possano accadere.”

 Possiamo considerare questa soluzione piuttosto inquietante come un “reset”  drastico. Cioè a dire: distruzione fisica del capitale esistente come mezzo per rilanciare l’accumulazione.

Quarta soluzione: installare un nuovo sistema operativo. Questa è l’unica soluzione logica. Deriva  della crisi, scoppiata nel 2007, come un “errore di sistema”.

Il semplice riavvio, oltre a non aver dato soluzione al problema, ha accresciuto la disuguaglianza in misura sostanziale. L’estrema politica monetaria, che ha aiutato soprattutto la ripresa dei mercati finanziari, ha distribuito ricchezza secondo il motto “al capitale, anziché al lavoro”. Nel 2016, l’economista di Harvard David Lizoain ha descritto le conseguenze come segue: “Lo status quo non è più in grado di garantire ciò che prometteva”. Ecco perché non è più vero oggi ciò che John Plender osservò nel 2008: ora le “reazioni” alla stagnazione del reddito medio” sono tutt’altro che insignificanti.” …