Dal Blog di Franco Cardini

I miserabili assassini musulmani dei cristiani e i nostri italiani impoveriti che auspicano di poter “ricacciar in mare” i migranti dal Nordafrica sono – a un incommensurabilmente diverso livello – vittime del medesimo abbaglio: fanno come il cane che morde il bastone che lo colpisce, salvo poi lambire la mano del padrone che lo manovra. Quel che va insegnato ad entrambi è che oggi il solo nemico pubblico, il solo responsabile della povertà e della violenza che sta inghiottendo il genere umano, è la mafia internazionale che sfrutta fino alla polpa il genere umano: e contro la quale in Occidente poco possiamo (eccola, l’”ignavia”!), dal momento che da noi i “poteri forti” finanziari, economici e imprenditoriali hanno ridotto i politici a loro “comitato d’affari” e dominano i media imbavagliandoli. Questo è il vero problema: altro che la barbarie assassina di quattro fanatici jihadisti, a loro volta manovalanza del crimine internazionale! E se parte di quest’infamia che passa attraverso la sperequazione economica e le manovre dello sfruttamento finanziario riguarda o ha riguardato fino a pochi mesi fa da vicino (ma siamo sicuri che ora è tutto a posto?) perfino Santa Romana Chiesa, eccolo allora il mysterium iniquitatis o, come diceva il cardinale Ratzinger molti anni fa citando Ticonio, il “maestro” donatista di Agostino, ecco il mysterium facinoris! E funziona davvero ancora, il katechon che ne tiene a bada le estreme conseguenze apocalittiche, sia o no esso identificabile secondo la proposta di Carl Schmitt? E c’è davvero da augurarsi che funzioni davvero ancora, questo katechon, o dobbiamo sperare che la storia della nostra fine, ch’è per sua natura tutta la storia del genere umano, stia in realtà ormai per concludersi con la fine della storia, con il decisivo eskathon? E all’arrivo di esso, lo sapremo identificare, quell’Anticristo preconizzato dall’epistola di Giovanni e cui indirettamente allude anche la celebre II epistola ai tessalonicesi di Paolo? Attenzione: l’Anticristo non sarà un Controcristo, un Cristo rovesciato: in greco, antì significa non solo e non tanto “contro”, quanto “di fronte a”. L’Anticristo non sarà una caricatura del Cristo: ne sarà l’immagine rovesciata e simmetrica, sicut in speculo…Siamo sicuri, cristianucci, di saperlo riconoscere quando arriverà, se non è già arrivato e magari sta lavorando fra noi da anni, perfino da qualche secolo?

Ma torniamo all’oggi, al “già” che potrebbe restare magari a lungo un “non ancora”. Si parla molto – ben a ragione – della barbarie jihadista: ma perché si parla poco o nulla invece di altri aspetti, meno noti, della società musulmana, anche di quella parte di essa che (e non al invidiamo…) è governata dal califfo al-Baghdadi? Perché ad esempio, noi che siamo perseguitati e strangolati dalle banche, non parliamo mai del sistema creditizio islamico, delle banche musulmane che non sono istituzioni pensare per investire il danaro dei loro clienti a vantaggio prevalente per non dir totale dei loro azionisti e relativi dividendi, ma che sono fondamentalmente delle associazioni di mutuo soccorso all’interno delle quali si praticano ampie forme di prestito sociale e l’usura è sul serio combattuta? Perché non c’interroghiamo sulla radici anche strutturali del consenso che lo jihadismo sta ricevendo?

Già: perché non c’è bisogno di esser marxisti (come non lo è il papa) per rendersi conto che il disagio nel quale si dibatte il mondo e quindi molte delle causa della nostra stessa insicurezza hanno un’origine socioeconomica. Il giorno in cui, a non dir altro, le genti d’Asia, d’Africa e della stessa America latina rientrassero in possesso delle risorse che vengono loro oggi spietatamente sottratte e fossero sostenuti nella diretta gestione di esse, il fanatismo politico e religioso si spegnerebbe per mancanza di manodopera. Ma ciò significherebbe la fine di ricchissimi profitti, di grassissimi proventi. Chiedete un po’ ai signori della Total (petrolio in Africa centrosettentrionale), della Areva (uranio in Niger), della De Beers (diamanti in Sierra Leone), della Monsanto (gli OGM obbligatori, i biocarburanti), se e quando, e in che modo, saranno disposti a sacrificarne una parte in cambio dell’alleggerimento della sperequazione che soffoca la terra. Franco Cardini

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