Alla Giustizia che incrimina gli agenti che hanno sparato

Gioacchino Versace

Rita Dalla Chiesa legge a Quarta Repubblica la missiva di un militare dei Carabinieri ai poliziotti che hanno fermato il killer di Carlo Legrottaglie:

“Non c’è tempo per sfogliare il codice penale mentre hai un conflitto a fuoco, non c’è spazio per pensare agli avvisi di garanzia, perché se sbagli muore un cittadino, se esiti muori tu, se tentenni muore il collega vicino a te.

A chi oggi processa, giudica, indaga da dietro una scrivania, noi chiediamo una sola cosa: provate a stare cinque minuti nei nostri stivali, provate a pattugliare una strada sapendo che ogni auto potrebbe essere l’ultima.

Vogliamo giustizia vera e rispetto. A voi agenti della Polizia di Stato che oggi siete indagati per aver fatto il vostro dovere, va tutta la nostra vicinanza profonda, fraterna e indiscutibile.

Siamo lo stesso sangue, lo stesso giuramento, la stessa solitudine, lo stesso amore per l’uniforme che portiamo addosso.

Oggi ci ritroviamo a dover spiegare perché in Italia fermare un assassino può costarti non soltanto la vita, ma anche una indagine. Questo non è più uno Stato che non protegge i suoi servitori, è uno Stato che li giudica prima ancora di capire.

A noi, che ancora crediamo nel dovere, restano solo due strade: resistere o arrenderci, ma chi porta la divisa non si arrende mai. Resistiamo in piedi, uniti, da Carabinieri, da Poliziotti, da fratelli”

E della maggistraturah del caso Garlasco, che diciamo? Quella che allora incriminò un innocente ancora in galera e quella di oggi 18 anni dopo, che cerca l’arma del delitto in fondo a un fiume, usando i sommozzatori militari?

https://twitter.com/Sonogiapiena/status/1935765110175199522

https://twitter.com/search?q=%23Garlasco&src=trend_click&vertical=trends

e che fa eversione e calpesta la separazione dei poteri, usurpando il Governo per impedire la separazione delle carriere?