Matteo D’Amico
Prescindendo dall’esito finale, l’attacco criminale e ingiustificato di Israele all’Iran genererà amare conseguenze per tutto l’Occidente e segnerà la fine della sua residua egemonia
Vitis Vera – giu 19, 2025
La guerra che Israele ha scatenato contro l’Iran senza alcuna giustificazione, in modo proditorio e vigliacco, è appena iniziata ed è decisamente troppo presto per dichiarare gli Stati Uniti, Israele e, in generale, i paesi occidentali come i veri vincitori. Infatti una cosa è iniziare una guerra, una cosa è concluderla e concluderla da veri vincitori.
Credo che sia importante fare alcune osservazioni di semplice realismo geopolitico, come premesse a una valutazione complessiva del conflitto in corso. Mostrerò come alcuni gravissimi atti di Israele e degli USA sembrano aver dato loro il successo, ma nascondono, nel medio-lungo termine, la loro rovina :
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a) Israele e gli Stati Uniti hanno agito di concerto usando la diplomazia come semplice esca. I colloqui indiretti fra Iran e USA erano parte della trappola organizzata per spiazzare l’Iran e coglierlo di sorpresa con un attacco a tradimento scatenato prima che i colloqui stessi fossero giunti alla loro naturale conclusione.
L’Iran in effetti non poteva aspettarsi un attacco a colloqui ancora in corso e non aveva preso le misure di sicurezza che si prendono quando si teme un attacco. Il piano sembra essere funzionato. Ci sono però degli effetti molto negativi per gli USA derivanti da quanto hanno permesso con la loro complicità; ecco quali:
—> Conseguenze: nessun paese che abbia un contenzioso di qualsiasi tipo con gli USA o, in generale, con l’Occidente anglo-sionista, crederà più nemmeno per un istante che gli USA possano affrontare dei colloqui diplomatici con onestà e cavalleria. Ciò lo si vedrà innanzitutto nell’atteggiamento della Russia sulla questione ucraina e in secondo luogo nella questione di Taiwan. Con questo attacco sia Israele che gli USA hanno distrutto ogni futura possibilità di utilizzo degli strumenti diplomatici; si sono auto-mutilati di una fondamentale leva politica.
b) Israele ha attaccato strutture molto delicate dedicate all’energia nucleare e altri siti legati sempre al nucleare civile, violando ogni norma internazionale e commettendo un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità. Ha inoltre attaccato un paese che faceva parte dell’Aiea e che aveva aderito al Trattato di non proliferazione nucleare. L’Iran, come ha ammesso l’Aiea stessa e come ha recentemente affermato anche Tulsi Gabbard, la responsabile dei servizi segreti statunitensi, non si stava costruendo alcuna arma atomica e dal 2003 aveva escluso ogni sforzo in tal senso. L’Iran stava rispettando le regole e si sentiva protetto dalla sua correttezza. Inoltre nel 2018 erano stati gli USA, senza alcun motivo e alcuna prova, a uscire dal JCPOA stipulato nel 2015 con l’Iran che prevedeva controlli severissimi sui siti nucleari iraniani.
—> Conseguenze: Israele comportandosi come uno stato-canaglia ha mostrato al mondo intero di essere un fuorilegge, non uno stato rispettabile, ma una gang di mafiosi disposti a commettere qualsiasi crimine di guerra, incluso quello di provocare, potenzialmente, una catastrofe nucleare. Questo atto vergognoso si ritorcerà però contro Israele e tutto l’Occidente: se si possono colpire in guerra le centrali e le strutture nucleari dell’avversario (come l’Ucraina, istigata dalla NATO, sta facendo da sempre contro la Russia), lo stesso potrà essere fatto da oggi in poi anche contro Israele, gli USA e gli stati europei. Russia, Cina e Nord Corea stanno prendendo nota.
c) Israele e gli USA, e al loro seguito i servi europei, hanno affermato che la guerra contro l’Iran è giusta perché mirata a impedire che avesse la bomba atomica. Se ne deduce che uno stato che ha l’atomica (Israele) può distruggerne uno che non la possiede. Ciò viola il patto implicito del Trattato di non proliferazione, ovvero che mai lo stato che possiede l’atomica attaccherà con armi atomiche uno stato che ha accettato di non possederne o ne attaccherà le strutture nucleari civili.
—> Conseguenze: la non proliferazione atomica cessa di avere senso come concetto a partire dall’attacco israeliano. Già la distruzione dell’Iraq, della Libia e della Siria avevano dimostrato la pericolosità del non possedere armi atomiche o del disarmarsi (Libia) fidando nella promessa occidentale di non essere attaccati. Dopo l’attacco proditorio di USA e Israele all’Iran una lunga serie di stati sarà bene che si organizzi in fretta e si procuri un congruo numero di testate atomiche. Gli stati che ne hanno urgente bisogno direi che sono, come minimo, la Turchia, l’Egitto, l’Etiopia, l’Arabia Saudita, la Nigeria, il Brasile, il Messico, l’Iraq, l’Algeria, il Vietnam. Ovviamente è auspicabile che anche l’Iran, se sopravviverà a questo attacco, si munisca al più presto di numerose armi atomiche. E’ palesemente insensato che in Medio Oriente possegga armi atomiche uno stato come Israele che sta commettendo un genocidio a Gaza e che ha attaccato le strutture nucleari di uno stato membro del TNP.
d) Gli organismi internazionali come l’AIEA hanno dimostrato di non essere imparziali, ma burattini al servizio degli anglo-sionisti. Lo si è visto dal 2022 in Ucraina, dove il capo dell’AIEA, Grossi, non ha mai accusato col giusto vigore l’Ucraina per i continui attacchi alla centrale atomica di Zaporizhzhia. Lo si è visto nella vicenda del nucleare dell’Iran, dove l’ente di controllo ha sempre segretamente operato a favore della narrativa americana e sionista.
—> Conseguenze: non solo l’AIEA, ma ogni organismo internazionale esce completamente screditato da quanto è successo. Al pari di ONU, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, OMS, Unicef, e molti altri organismi “internazionali”, siamo in realtà di fronte con l’AIEA a una maschera del potere angloamericano e sionista che la ha utilizzata per favorire illecitamente una parte. L’ordine internazionale “fondato su regole” qui finisce per sempre.
e) L’attacco all’Iran sembra essere un segno di forza di Israele e degli USA, ma in realtà è un segno di debolezza. La guerra cinetica che Israele ha scatenato vigliaccamente, mostrando una doppiezza e una viltà che hanno pochi riscontri storici, è un segno di debolezza e anche di “disperazione strategica”: Israele da un lato ha iniziato qualcosa che non sa se, quando e come finirà, dall’altro mostra con questo attacco di sapere che il tempo della sua egemonia sta esaurendosi: cresce in tutto il mondo l’opposizione alle sue pratiche criminali, al genocidio a Gaza, alla sua arroganza. Inoltre la forza di Israele è strettamente dipendente dall’appoggio degli USA politico, diplomatico, economico e militare. E’ sempre stato come stato nient’altro che una “zampa di gatto” usata dagli anglosassoni per mantenere in uno stato di costante tensione il Medio Oriente, per manipolare il mercato del petrolio, per sottomettere gli stati che non cedono il controllo delle proprie risorse. Ma l’impero USA è in fase di forte e accelerato declino e questa guerra, in particolare se ci sdarà un intervento diretto americano, lo accelererà. Si può dubitare che Israele riesca a sopravvivere come realtà statuale dopo la caduta degli USA.
—> Conseguenze: comunque vada la guerra, cresceranno l’odio e il disprezzo per gli USA e Israele in tutto il mondo. La vittoria morale dell’Iran sarà grande sia che vinca, sia che perda. Se perde la sua sconfitta sarà solo quella di un popolo martire che ha mostrato la barbarie dei vincitori.
f) L’Europa ha perso una grande occasione di conquistare una maggiore autonomia politica e strategica.
Gli stati europei, dopo essersi supinamente subordinati agli USA nella folle avventura della guerra in Ucraina, hanno appoggiato l’attacco israeliano all’Iran e, soprattutto non hanno condannato l’attacco ad impianti nucleari civili. Con ciò il poco credito che ancora potevano avere è andato perduto e tutta l’Europa è destinata a perdere peso geopolitico in tutto il mondo e in ogni questione diplomatica seria. Il cancelliere Mertz, affermando “Israele sta facendo il lavoro sporco per noi”, ha ridotto sé e il paese che rappresenta al livello morale di una banda di banditi.
—>Conseguenze: l’Europa vedrà accelerarsi il suo declino perché non può prosperare una realtà geopolitica completamente controllata da uno stato straniero (gli USA) e subordinata supinamente alla propaganda di un’entità criminale come Israele. L’appoggio all’Ucraina, il supporto a Israele e il silenzio mentre realizza il genocidio dei palestinesi a Gaza, la tacita complicità durante il folle attacco all’Iran sono colpe che verranno pagate pesantemente nel medio e nel lungo periodo. Il disprezzo verso Israele e gli USA è anche pieno e giustificato disprezzo verso l’Europa.