Ratzinger non poté “né vendere né comprare”

Devo cominciare riconoscendo un mio errore. Nel precedente articolo ho riferito che l’elezione di Bergoglio è stata “il frutto delle riunioni segrete che cardinali e vescovi, organizzati da Carlo Maria Martini, hanno tenuto per anni a San Gallo, in Svizzera”, come ha dichiarato vantandosene uno dei congiurati, il cardinal Dannnels. Mi son detto che una tale congiura modernista invalida la elezione di Bergoglio.

Un lettore, canonista, mi dà giustamente torto: “… Le convenzioni che si compiono fra gli elettori del conclave non producono nullità dell”elezione. A maggior ragione, se fatte prima del conclave. Esistono numerosi precedenti, molti nel tardo medio evo e nel rinascimento, almeno i meglio noti. Anche eventuali  vizi procedurali dell’elezione, dei quali si è occupato il Socci, possono avere rilievo solo se qualche interessato (ovvero elettore) li abbia fatti valere. Il che è positivamente escluso, non esistendo rifiuti di prestare obbedienza da parte di alcun porporato.   Questo, naturalmente, non vale a rendere i fatti di cui si dice moralmente degni, ma è altra materia”

Segue la firma.

Quindi è un Papa che non possiamo stimare – visto che s’è fatto eleggere con questi trucchi e complicità – ma è legittimo. Tuttavia un altro lettore, stimolato dallo stesso articolo, mi rimbalza un blog con una notizia notevole.

http://sauraplesio.blogspot.it/2015/09/giallo-vaticano.html

Quando, nel febbraio 2013, Papa Benedetto XVI si è dimesso improvvisamente e inspiegabilmente,colomba corvo lo IOR era stato escluso da SWIFT; con ciò, tutti i pagamenti del Vaticano erano resi impossibili, e la Chiesa era trattata alla stregua di uno stato-terrorista (secondum America), come l’Iran. Era la rovina economica, ben preparata da una violenta campagna contro lo IOR, confermata dall’apertura di inchieste penali della magistratura italiana (che non manca mai di obbedire a certi ordini internazionali).

Pochi sanno che cosa è lo SWIFT (la sigla sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication – Società per le telecomunicazioni finanziarie interbancarie): in teoria, è una “camere di compensazione” (clearing, in gergo) mondiale, che unisce 10500 banche in 215 paesi. Di fatto, è il più occulto e insindacabile centro del potere finanziario americano-globalista, il bastone di ricatto su cui si basa l’egemonia del dollaro,  il mezzo più potente di spionaggio economico e politico (a danno specialmente di noi europei) e il mezzo più temibile con cui il la finanza globale stronca le gambe agli stati che non obbediscono.

La banca centrale dell’Iran ad esempio, per volontà giudaica, è stata esclusa dalla rete SWIFT per ritorsione contro il preteso programma nucleare. Ciò significa che l’Iran non può più vendere in dollari il suo greggio, che le sue carte di credito non valgono all’estero, e che nessuna transazione finanziaria internazionale può essere condotta da Teheran se non in contanti e in clandestinità, in forme illegali secondo l’ordine internazionale: nel 2014 la banca francese BNP Paribas è stata condanna dalla “giustizia” Usa a pagare (agli Usa) 8,8  miliardi di dollari per aver aiutato Teheran ad aggirare il blocco di Swift.

Sono state le minacce ventilate contro Mosca di escluderla dalla rete SWIFT come ritorsione per la cosiddetta annessione della Crimea – un danno enorme all’economia del paese – ad accelerare la messa in opera, da parte dei BRICS egemonizzati da Cina e Russia , di un proprio circuito di clearing alternativo a SWIFT, e operante in yuan e rubli, e non in dollari. Per sottrarsi al ricatto che fa’ pendere sugli stati sovrani lo Swift.

Il sito belga Media-Presse (lo SWIFT è basato in Belgio) nel dare la notizia dello SWIFT alternativo lanciato da Pechino e Mosca, il 5 aprile, raccontava come esempio:

Quando una banca o un territorio è escluso dal Sistema, come lo fu nel caso del Vaticano nei giorni che precedettero le dimissioni di Benedetto XVI nel febbraio 2013, tutte le transazioni sono bloccate. Senza aspettare l’elezione di papa Bergoglio, il  sistema Swift  è stato  sbloccato all’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI.

C’è stato  un ricatto venuto da non si sa dove,  per il tramite  di Swift, esercitato su Benedetto XVI. Le ragioni profonde di questa storia non sono state chiarite, ma è chiaro che SWIFT è intervenuto direttamente nella direzione degli affari della Chiesa.  

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Ciò spiega e giustifica le inaudite  dimissioni di Ratzinger, che tanti di noi hanno potuto scambiare per un atto di viltà; la Chiesa era trattata come uno stato “terrorista”, anzi peggio – perché si noti che la dozzina di banche cadute nelle mani dello Stato Islamico in Irak e Siria “non sono state escluse da SWIFT” e continuano a poter fare transazioni internazionali – e la finanza vaticana non poteva più pagare le nunziature, far giungere mezzi alle missioni – anzi, gli stessi bancomat di Città del Vaticano erano di fatto stati bloccati. La Chiesa di Benedetto non poteva più “né vendere né comprare”, la sua vita economica aveva le ore contate.

Dimissioni sotto costrizione

Non resta che sottoscrivere quel che dice Saura Plesio: Ratzinger “mai, proprio lui che lottò contro il Relativismo imperante,  avrebbe accettato “aperture” sul mondo gay e sulle politiche gender. Mai si sarebbe prosternato al “mondo” (e al mondialismo) come questo papa, il quale gareggia con il laicismo imperante della Ue nel creare una forma di “divorzio sacramentale”, attraverso “l’annullamento breve”. Mai si sarebbe prestato a fare la grande pagliacciata di Lampedusa fatta dal suo successore, che oltretutto non è nemmeno territorio suo, ma dello stato italiano. I grandi poteri mondialisti hanno fretta e Ratzinger era un  intralcio palese, un rallentamento sulla loro fulminea traiettoria”.

Con quanta fretta sia stata attuata l’espulsione di Ratzinger lo suggerisce anche un particolare che ha tratto fuori Luciano Canfora. Simpatico comunista non pentito, ma bravo storico della romanità e latinista, egli ha notato nel motu proprio con cui Benedetti ha giustificato le sue dimissioni con l’età (“Ingravescente Aetate”) una serie di errori di latino: errori elementari nella concordanza dei casi, da far arrossire uno scolaretto. Ora Ratzinger non può aver commesso questi errori. Il testo è stato scritto da altri, e lui è stato spedito via dal Vaticano platealmente, in elicottero ripreso in mondovisione?

E subito dopo la sua dipartita, ecco che SWIFT sblocca le transazioni vaticane, riapre i bancomat, riporta all’onore del mondo lo Ior. Non hanno aspettato che venisse eletto Bergoglio; gli è bastata l’espulsione del “terrorista bianco”.

Nei salotti buoni e irraggiungibili fra Wall Street e Washington e Londra, già sapevano che il conclave avrebbe dato il soglio ad un modernista, ad uno di cui potevano fidarsi. Come mai? La sanzione SWIFT era stata coordinata con i “congiurati” in porpora che, guidati da Carlo Maria Martini (un cardinale che ha chiesto per sé l’eutanasia, va ricordato..) (1) avevano segnato Bergoglio come loro candidato già da anni? C’è stato un accordo dei congiurati con un potere forte esterno, a cui sono vicini per ideologia?

Magari l’elezione di Bergoglio non sarà invalida. Ma sembra di capire che la dimissione di Ratzinger lo è – è stato costretto a scendere dal trono di Pietro sotto costruzione. Il comportamento stesso di Ratzinger, apparentemente ambiguo nel tenersi addosso la veste bianca e il titolo di Santo Padre, può confermarlo: vuol dare il segnale a chi può capirlo, senza poterlo dire, che è stato cacciato, non se n’è andato volontariamente. Ora, come un matrimonio è nullo se uno degli sposi l’ha stretto sotto costrizione, lo sarà anche un Papa che rinuncia sotto costrizione, e fa’ anche sapere che lui resta Papa….

In questa ipotesi, si spiegano benissimo le accoglienze trionfali che Bergoglio ha ricevuto in America, all’Onu, da Obama, le standing ovation al Congresso – già, perché poi un Papa regnante viene invitato al Congresso degli Stati Uniti? La cosa è molto strana e insolita. I rapporto di Washington col Vaticano sono sempre stati da cattivi a pessimi; non solo per odio protestante contro il “papismo”. Ora, sono diventati ottimi. Il Papa si fa’ volonteroso mediatore degli Stati Uniti presso Cuba, fa’ sue le “battaglie radicali”, apre alla nuova morale obbligatoria, insomma smette di essere l’antagonista morale che “questo mondo” detesta.

Si spiegherebbe così anche l’astuta gestione per guadagnarsi la simpatia dei media progressisti;e la brutale ma precisa “purga” che Bergoglio (con il suo consiglio degli Otto) ha operato in Vaticano, quasi avesse in mano una lista da lungo tempo preparata. La sua volontà di disciogliere il cattolicesimo in un protestantesimo generale, vacuo, secolarizzato e mondano…

Bergoglio ingiunge ai cristiani di accogliere sempre più immigranti, senza limiti, con totale “accoglienza” e carità – Ebbene: “Con un comunicato ufficiale, firmato da ben 28 diverse obbedienze (tra cui ben 8 francesi ed una italiana, la Gran Loggia d’Italia), i massoni richiamano i governi europei ad accogliere gli immigrati, anzi ad accoglierne sempre di più. Dimostrando così una convergenza d’intenti con pochi precedenti non solo tra loro, ma anche rispetto alle nuove strategie seguite dagli Stati membri “ (Corrispondenza Romana, 11 settembre)

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Non c’è da spettare che qualche porporato contesti non l’elezione di Bergoglio, ma l’invalida dimissione di Benedetto: sono in ballo i quattrini, e il rischio di essere alla testa di una Chiesa “santa” ma messa in miseria da SWIFT sicuramente fa’ esitare anche i cardinali più tradizionali.

Come credente, mi tranquillizza questa idea: abbiamo ancora un Pontifex, anche se ammutolito.  La promessa fatta a Pietro è  ancora mantenuta; la linea apostolica non è interrotta, i sacramenti impartiti restano validi.  E’ questo solo che conta, nella tempesta.

Come uomini di questa generazione, abbiamo meglio identificato il falso agnello dell’Apocalisse 13, col potere di affamare e di bloccare, sì che “nessuno potesse vendere né comprare” senza avere “Il marchio sulla mano e sulla fronte”. SWIFT, e il suo numero bancario (BIC) ha rivelato ancor più chiara la sua essenza anticristica, e il vero fine della globalizzazione. E non mi si chiami più complottista…Ma quale complotto? Qui stanno agendo apertamente, platealmente, senza nascondersi più – e con molta fretta. Perché egli “sa di avere poco tempo”.

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Qualche giorno fa, la presidente della Fed Janet Yellen ha accusato un malore mentre parlava all’Università del Massachusetts. In quell’occasione, come per caso, abbiamo saputo dai giornali chi la sostituirebbe in caso di impossibilità: il numero due, Stanley Fischer, che è stato governatore della Banca centrale di Israele fino al 2013, ed ha lasciato quel posto per affiancare la Yellen. Nemmeno più fan finta.

Apocalisse 13: “ Vidi poi salire dalla terra un’altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. (…) 15 Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. 16 Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; 17 e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome”.

 

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Note

1) Dolorosa verità adombrata nella “ lettera della nipote del cardinale Giulia Facchini Martini, pubblicata sul “Corriere della Sera” del 4 settembre. Nel testo, si legge: “Avevi paura, non della morte in sé, ma dell’atto del morire, del trapasso e di tutto ciò che lo precede. Ne avevamo parlato insieme a marzo e io, che come avvocato mi occupo anche della protezione dei soggetti deboli, ti avevo invitato a esprimere in modo chiaro ed esplicito i tuoi desideri sulle cure che avresti voluto ricevere. E così è stato. Avevi paura, paura soprattutto di perdere il controllo del tuo corpo, di morire soffocato. (…) Con la consapevolezza condivisa che il momento si avvicinava, quando non ce l’hai fatta più, hai chiesto di essere addormentato. Così una dottoressa con due occhi chiari e limpidi, una esperta di cure che accompagnano alla morte, ti ha sedato” (Mario Palmaro e Alessandro Gnocchi, Con la morte del cardinal Martini è stata canonizzata la teologia del dubbio, Corrispondenza Romana, 12 settembre 2012).