SIAMO GIA’ A META’ CONTRO ERDOGAN

A  poche ore da Erdogan che si fa autorizzare dal suo parlamento a  mandare “truppe”  in Libia (bisognerà vedere quante…) il  nostro ministro dello  sviluppo Patuanelli ha mandato una lettera al collega greco dell’ambiente  K.  Hazitakis – in cui esprime il più entusiastico  sostegno alla costruzione prossima ventura del  gasdotto Eastmed, inteso alla vendita del gas ancora da estrarre  nelle  acque di Cipro.

Si tratta di un progetto di 7 miliardi di dollari,  firmato di punto  in bianco ad Atene da Netanyahu, il governo greco e quello  cipriota.   L’Italia dovrebbe diventare lo sbocco primario del gran mercato del gas, attraverso una interconnessione nel basso Adriatico fra Grecia e le nostre coste (gasdotto Poseidon).

https://twitter.com/IsraeliPM/status/1212787392865804289

Israele, diventa  anche una importante potenza energetica. Per esempio sta  già  cominciando  a fornire gas alla  Giordania dal giacimento Leviathan: il contratto è firmato per 15 anni del valore di 10 miliardi di  dollari. L’Egitto comincerà a importare gas da Israele da metà di questo mese

https://www.haaretz.com/israel-news/jordan-gets-first-natural-gas-supplies-from-israel-1.8347049

Ovviamente essendo Israele la sola potenza nucleare nella disputa che Erdogan ha suscitato, è  l’implicita protettrice di Grecia e Cipro.

Immediatamente  dopo l’annuncio di Ankara che (forse) manderà truppe e armi  all’alleato libico, l’Egitto  ha  annunciato “qualunque intervento turco  in Libia”  che “minaccia  la   sicurezza araba ed  egiziana, il che richiederà prendere tutte le misure per  proteggere gli interessi arabi”.

Va rilevato che il gasdotto Eastmed perfeziona  il progetto geo-strategico  di  affrancare  l’Europa dalla dipendenza energetica dalla Russia, rendendo  Mosca irrilevante.  Si ricorderà  che uno dei motivi per la guerra occidentale in Siria fu il rifiuto di Assad di far attraversare il Paese con una pipeline che portasse gas dagli Emirati nel Mediterraneo; proposta che rifiutò con la motivazione che era  contro gli interessi della Russia, sua alleata.

Erdogan  oggi appare sempre  più omogeneo (finché dura) agli  interessi di Mosca. La minaccia di inviare vere forze in Libia –  a parte  qualche centinaia di  terroristi  islamici spostati dalla Siria – sia vuota. Il suo stesso ministro della Difesa, Akar: “Non schiereremo combattenti”.

Tuttavia fonti israeliane riconoscono che da anni Erdogan ha  lanciato un notevole riarmo con la produzione di armamento nazionale, ossia non importato.

Ciò, dopo l’aggressione israeliana alla Mavi Marmara, la  nave di aiuti umanitari ai palestinesi (marzo 2010),  in seguito a  cui Ankara  ha rotto i rapporti con Israele

La prima nave d’assalto anfibia della Turchia, trasporterà un battaglione  di 1.200 soldati e personale, otto elicotteri di servizio e tre veicoli aerei senza equipaggio; inoltre trasporterà 150 veicoli, compresi i carri armati. Potrebbe anche essere in grado di schierare jet da combattimento STOVL F-35 con decollo corto e atterraggio verticale. La Turchia sarà il terzo operatore al mondo di questo tipo di nave, dopo Spagna e Australia.

“La Turchia ha investito miliardi di dollari in tecnologie navali, nel tentativo evidente di costruire l’hardware che un giorno avrebbe richiesto.

Negli otto anni successivi, la Turchia ha costruito quattro corvette di classe Ada; due navi Landing Ship Tank (LST); otto navi veloci Landing Craft Tank (LCT); 16 navi di pattuglia militari; due navi di salvataggio di acque profonde; una nave di soccorso sottomarino; e quattro navigli  d’assalto.

“Il 22 dicembre,  ha varato il primo sottomarino di classe 214 di tipo 214, il TCG Piri Reis ,   alla  presenza di Erdoğan. “A  partire dal 2020”, ha detto , ” un sottomarino entrerà in servizio ogni anno. Entro il 2027, tutti e sei i nostri sottomarini saranno in servizio per i nostri mari”.

https://twitter.com/TheMustafaOzan/status/1212013740595527680

Qui un quadro della produzione nazionale. In ogni caso, meglio di quello che  facciamo noi.