Pfizer completa l’acquisizione da 43 miliardi di dollari di Seagen 

diventa la più grande azienda oncologica per il trattamento dei TUMORI TURBO

https://www.ilsole24ore.com/art/pfizer-ricevuti-via-libera-l-acquisizione-seagen-AF8IyV1B

Come sa chi si informa un po’, dopo i vaccini c’è stata una clamorosa impennata di tumori fulminanti.

Pfizer completa l’acquisizione da 43 miliardi di dollari di Seagen il 14 dicembre 2023 – diventa la più grande azienda oncologica per il trattamento della maggior parte dei TUMORI TURBO.

Pfizer PAGA OLTRE 43 miliardi di dollari a una piccola azienda farmaceutica contro il cancro che guadagna a malapena 2 miliardi di dollari all’anno.

Pfizer non ha bisogno di soldi. Emetterà inoltre un debito di 31 miliardi di dollari per acquistarlo.

La nuova acquisizione di Pfizer porta l’azienda dalla capacità di curare 2 di questi tumori alla capacità di trattarne 7 su 10.

Ma c’è di più.

Il CEO di Pfizer Albert Bourla ha fatto un giro di interviste ai media sull’affare di farmaci contro il cancro da 43 miliardi di dollari e questo è quello che ha da dire:

  • il 33% delle persone si ammalerà di cancro (ne è certo)
  • intere famiglie ne saranno colpite (ne è certo)
  • i nuovi trattamenti contro il cancro sono come “missili” che prenderanno di mira la “maggior parte” dei tumori
  • li produrrà IN UNA SCALA CHE NON È STATA VISTA PRIMA
  • “abbiamo una rete globale”
  • “abbiamo un modo molto rapido per completare gli studi clinici”

IN POCHE PAROLE: prima vi fanno ammalare con sieri e poi vi cureranno con altrettanti sieri che magari vi faranno ammalare di altro e ci sarà bisogno di nuovi sieri.

Una catena infinita. Benvenuti nella nuova normalità.

“Soldi dalle case farmaceutiche.” Virologi, chi li ha pagati e quanto (tanto): lo scoop de “Il Giornale d’Italia”

Pubblicato il 16/12/2023 09:55

In un recente articolo apparso su LaStampa (e che noi abbiamo ripreso) si diceva dell’enorme conflitto d’interesse che lega le case farmaceutiche ai medici. E in particolar modo in epoca pandemica è interessante vedere il rapporto tra Big Pharma e i virologi nostrani. Non ci sorprende vedere come questi, da Burioni a Bassetti, passando per Pregliasco, Galli e Crisanti, abbiano beneficiato di lauti finanziamenti dai grandi nomi dell’industria farmaceutica. Tramite università e ospedali, medici da tutto il mondo hanno incassato circa 1 miliardo di euro da Big Pharma dal 2016 al 2022. È la cosiddetta “dottrina Gates”, che, come spiega Il Giornale d’Italia nel suo scoop, prevede una catena di sovvenzioni tra privati, aziende farmaceutiche e specialisti di settore, “con flussi di finanziamenti che giungono nelle casse di agenzie sanitarie pubbliche o industrie farmaceutiche, che poi erogano sussidi da destinare a progetti di ricerca in ospedali o università. O a singoli professionisti, medici o scienziati che siano”. E allora: quanto hanno intascato i nostri vaccinisti?

Scrive Il Giornale d’Italia: “Secondo questo meccanismo, per esempio, l’ex professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova Andrea Crisanti, ora deputato del Pd, ha potuto contare su sovvenzioni della Commissione Ue (circa 13 milioni di euro), dell’agenzia governativa britannica Bbsrc e del National Institute of Health (Nih) americano di Francis Collins e Anthony Fauci (oltre 5 milioni di sterline). Persino l’agenzia militare statunitense Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), tra il 2017 e il 2021, ha erogato al professore una dotazione di 2 milioni e 600mila dollari per il progetto Safe gene drive technology”. Anche i due fondi privati più attivi al mondo, la Bill & Melissa Gates Foundation (Bmgf) e il Wellcome Trust, hanno mostrato un certo interesse per il lavoro di Crisanti. Dalla Bmgf sono infatti arrivati 5 milioni di sterline a sostegno del progetto dell’Imperial College Target Malaria e altri 50 milioni, questa volta di dollari, per un’altra ricerca sulle zanzare, specialità del microbiologo. Crisanti si è detto beneficiario, poi, anche della generosità del Wellcome Trust, la fondazione britannica che finanzia non pochi nomi di Big Pharma (Pfizer, Johnson & Johnson, Novartis, Roche).

Attacca ancora Il Giornale d’Italia sciorinando nomi e dati: “La lista di Matteo Bassetti, infettivologo presso l’ospedale San Martino di Genova, è degna di nota quanto quella del collega di apparizioni tv. Tra comitati, consulenze e viaggi, Bassetti ha potuto contare sulle sovvenzioni di Pfizer, Angelini (Tachipirina), Astellas, AstraZeneca, Basilea, Bayer, BioMérieux, Cidara, Correvio, Cubist, Menarini, Molteni, Nabriva, Paratek, Roche, Shionogi, Tetraphase, Thermo Fisher, The Medicine Company. Un caso a parte, poi, è rappresentato dall’azienda farmaceutica tedesca Msd, ossia la Merck, produttrice della pillola anticovid Molnupiravir acclamata dall’infettivologo come miracolosa. Bassetti, infatti, ha incassato a 75.894 euro nel 2018, 55.044 euro nel 2019 e 17.562 nel 2021 (dati Msd-Efpia) per svariate consulenze. Peccato che, dopo un acquisto da parte dell’Italia di 51.840 cicli alla cifra di 32 milioni di euro, il farmaco si sia rivelato un completo flop per ammissione della stessa azienda produttrice”.

A Massimo Galli, ex primario del Sacco di Milano, è stata invece destinata una donazione di circa 55.000 euro da parte di Gsk e AbbVie. Il motivo? Viaggi e consulenze. Più modeste, ma comunque rilevanti, sono state le sovvenzioni elargite a Roberto Burioni, che dal 2016 al 2018 ha ricevuto da Gsk, Biogen, Pfizer e Merck circa 16.000 euro, e a Fabrizio Pregliasco, che si è dovuto invece accontentare di 13.000 euro liquidati da Gsk e Sanofi. Come si può essere obbiettivi e imparziali nei confronti di chi ti finanzia?

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