Perché i media credono a Gates (perché li paga)

La National Public Radio (NPR) è la grande rete di stazioni radio che trasmettono in tutti gli Stati Uniti. E’ ritenuta comunemente “servizio pubblico”, invece è una organizzazione di diritto privato, anche se non “a scopo di lucro”. Vende alle centinaia di stazioni radio associate i suoi notiziari.

Ed ecco cosa ha scoperto la Columbia Journalism Review

LO SCORSO AGOSTO, NPR HA esaltato UN ESPERIMENTO CONDOTTO DA HARVARD per aiutare le famiglie a basso reddito a trovare alloggio nei quartieri più ricchi, dando così ai loro figli l’accesso a scuole migliori e l’opportunità di “spezzare il ciclo della povertà”. Secondo i ricercatori citati nell’articolo, questi bambini potrebbero vedere un guadagno maggiore di $ 183.000 nel corso della loro vita: previsione sorprendente per un programma di alloggi ancora in fase sperimentale.

Se si fa attenzione leggendo l’articolo si nota che ogni esperto citato è collegato alla Bill & Melinda Gates Foundation, che aiuta a finanziare il progetto. E la nota del redattore alla fine dell’articolo rivela che la stessa NPR riceve finanziamenti da Gates.

Il finanziamento di NPR da parte di Gates “non è stato un fattore nel perché o come abbiamo scritto la storia”, dice la giornalista Pam Fessler, aggiungendo che i suoi rapporti andavano oltre le voci citate nel suo articolo. La storia, tuttavia, è una delle centinaia che NPR ha riportato sulla Gates Foundation o sul lavoro che finanzia, inclusi una miriade di pezzi favorevoli scritti dal punto di vista di Gates o dei suoi beneficiari.

E questo solecita una tendenza più ampia – e una questione etica : il finanziamento delle notizie da parte dei filantropi miliardari. 

La Broad Foundation, la cui agenda filantropica include la promozione di charter school, a un certo punto ha finanziato parte del rapporto sull’istruzione del LA Times.

Charles Koch ha fatto donazioni di beneficenza a istituzioni giornalistiche come il Poynter Institute, nonché a organi di stampa come il Daily Caller, che sostengono la sua politica conservatrice. 

E la Fondazione Rockefeller finanzia Vox’s Future Perfect, un progetto di reportistica che esamina il mondo “attraverso la lente di un altruismo efficace”, spesso lodando la filantropia [dei miliardari].

Man mano che i filantropi colmano sempre più le lacune di finanziamento presso le testate giornalistiche – un ruolo che è quasi certo si espanderà nella crisi dei media a seguito della pandemia di coronavirus – una preoccupazione sottovalutata è come questo influenzerà il modo in cui le redazioni riferiscono sui loro benefattori. Questa preoccupazione è massima verso la Fondazione Gates, uno dei principali donatori di redazioni e un soggetto frequente di copertura giornalistica favorevole”.

Così si legge sulla ”Columbia Journalism Review”, un semestrale per lo più digitale pubblicato e curata dalla Columbia School of Journalism (presso la Columbia University di New York): di solito un santimonioso ossequio al mainstream. Però stavolta ha fatto questa eccezione.

Epstein & Friends (una foto che non invecchia)

Tyler Durden, il direttore di Zero Hedge, aggiunge:

Recentemente ho esaminato quasi ventimila donazioni di beneficenza che la Fondazione Gates aveva concesso fino alla fine di giugno e ho scoperto che più di 250 milioni di dollari sono destinati al giornalismo. I destinatari includevano operazioni di notizie come BBC, NBC, Al Jazeera, ProPublica, National Journal, The Guardian, Univision, Medium, Financial Times, The Atlantic, Texas Tribune, Gannett, Washington Monthly, Le Monde e il Center for Investigative Reporting ; organizzazioni di beneficenza affiliate a testate giornalistiche, come BBC Media Action e Neediest Cases Fund del New York Times; società di media come Participant, il cui documentario Waiting for “Superman” supporta l’agenda di Gates sulle charter school; organizzazioni giornalistiche come il Pulitzer Center on Crisis Reporting, la National Press Foundation e l’International Center for Journalists; e una varietà di altri gruppi che creano contenuti di notizie o lavorano sul giornalismo, come la Leo Burnett Company, un’agenzia pubblicitaria che Gates ha incaricato di creare un “sito di notizie” per promuovere il successo […] … La fondazione ha anche contribuito a finanziare un rapporto del 2016 dell’American Press Institute che è stato utilizzato per sviluppare linee-guida su come le redazioni possono mantenere l’indipendenza editoriale dai finanziatori filantropici. Un risultato di primo livello: “Ci sono poche prove che i finanziatori insistano o abbiano una revisione editoriale”. In particolare, i dati del sondaggio alla base dello studio hanno mostrato che quasi un terzo dei finanziatori ha riferito di aver visto almeno alcuni contenuti finanziati prima della pubblicazione.

Volontariamente, di fronte a insistenti domande di commentare l’articolo della Columbia Review, “

la fondazione [Bill e Melinda Gates] ha citato spontaneamente altri legami che ha con i mezzi di informazione, tra cui “la partecipazione a dozzine di conferenze, come il Perugia Journalism Festival, il Global Editors Network, o la World Conference of Science Journalism”.

Ed ha aggiunto: “I destinatari delle sovvenzioni per il giornalismo della fondazione sono stati e continuano ad essere alcuni dei più rispettati organi di giornalismo al mondo. … l’articolo della Columbia insinua che queste organizzazioni hanno compromesso la loro integrità e indipendenza riferendo sulla salute, lo sviluppo e l’istruzione globali con il finanziamento della fondazione. Contestiamo fortemente questa nozione “.

Tutto vero. Basta pensare all’integrità della più rispettata rivista medica, Lancet,  che a maggio ha pubblicato un articolo “scientifico” per dichiarare che la clorochina non solo non curava, ma uccideva i malati di Covid – di cui è è immediatamente scopeto che era rozzamente e platealmente falso.. I media sono stati corrotti alla radice da Gates, come ha corrotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità coi suoi miliardi. D’ora in poi non c’è media di cui non si possa e debba sospettare. Perché, conclude Durden, “l’entità completa delle donazioni di Gates ai media rimane ignota perché la fondazione rivela pubblicamente solo denaro assegnato tramite sovvenzioni di beneficenza, non tramite contratti […] Gates ha divulgato solo un contratto, quello con Vox, ma ha descritto come viene speso parte del denaro del contratto: produrre contenuti sponsorizzati e, occasionalmente, finanziare “entità senza scopo di lucro non mediatiche per sostenere iniziative come corsi di formazione di giornalisti, convegni sui media e partecipazione ad eventi. ”

Ma i nostri media sono pieni di Briatore che s’è ammalato di Covid, ben gli sta. Questa sì che è una notizia, sull’orlo dell’abisso.

Che poi  Briatore è in clinica per una prostatite, al contrario di quel che strombazzano i media. I media dovrebbero farsi pagare di più, per  il “lavoro” che fanno spendendo la loro credibilità smerdandola fino a questo punto.

Si veda anche questo articolo:

Ecco la lista di tutti i media finanziati da Bill Gates