Mai il Giappone è stato così “maleducato” con USA

Giusta osservazione di Arnaud Bertrand, imprenditore francese in Cina, sulla grave cantonata geopolitca dell’amministrazione Trump

Ishiba sfida Trump: la battaglia per il potere energetico e tecnologico | ILFOGLIETTONE.IT
Il primo ministro Ishiba ha definio “inaccettabili” i dazi

” Solo 3 settimane fa, l’obiettivo dichiarato di Scott Bessent per i dazi era quello di usarli per convincere il Giappone ad accettare una strategia di “grande accerchiamento” per isolare la Cina ( https://bloomberg.com/news/newsletters/2025-04-12/bessent-has-a-grand-encirclement-plan-for-china-bloomberg-new-economy?embedded-checkout=true ).

Facciamo un salto al presente: il Giappone è così ostile che definisce pubblicamente le proposte degli Stati Uniti “assolutamente inaccettabili” ( https://asia.nikkei.com/Economy/Trade-war/Trump-tariffs/Japan-objects-to-US-trade-proposal-leaving-tariffs-on-autos-steel ) e minaccia, per la prima volta in assoluto e in TV nazionale, di vendere i suoi titoli del Tesoro USA come strumento di guerra economica contro gli Stati Uniti ( https://ft.com/content/912f861f-26c8-4bcd-aca0-75a09e5767cc

In altre parole, una politica volta a isolare la Cina sta ottenendo l’effetto esattamente opposto e sta isolando gli Stati Uniti.

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Fallimento segnalato anche dal giornalista Ben Norton:

I dazi di Trump hanno irritato a tal punto il Giappone che ora perfino questo fedele alleato degli Stati Uniti minaccia di vendere titoli di Stato americani come leva finanziaria. Il Giappone è il maggiore detentore straniero di titoli del Tesoro statunitensi, con 1.130 miliardi di dollari. Una massiccia svendita potrebbe causare una crisi del mercato obbligazionario statunitense.

Il vostro modesto cronista  conferma che Tokio  forse per la prima volta in 80 anni di sottomissione che risponde alla minacce da Washington oltre  il limite..

Vige nella cultura Giappone un certo galateo  dei rapporti interpersonali (in parte anche della Cina), un limite fatto di tatto, che i n queste dichiarazioni è stato superato: si sfiora qui l’ostilità suprema, che consiste nel “far perdere la faccia” all’avversario. Il ministro che quelli che si atteggiano a padroni risponde che ha un trilione dei suoi BOT, gli sta ricordando che è un mendicante, e se il Giappone se ne libera, la potente america .

Si noti la cautela del fraseggio del ministro appunto sul limite del”far perderela faccia”:

“I titoli del Tesoro americani, in possesso al Giappone, pari a 1,13 trilioni di dollari, opossoono essere  una “carta sul tavolo” nei colloqui commerciali

Esiste effettivamente come carta, ma credo che scegliere di usarla o meno sarebbe una decisione separata”, ha dichiarato Kato in una trasmissione televisiva giapponese, secondo l’AP.   

Tokio non è parte dei BRICS ,no è un fedele alleato: ma dietro questa  rispostaccia c’è  la consapevolezza dell’Asia enorme come potenza superiore e vittoriosa, la coscienza che c’è al Padrone una alternativa vincente, che il Giappone (come la Cina) ha finanziato i consumi americani comprando questa  mostruosa quantità dei titoli del debito USA,  Treasuries  l’epoca della sottomissione è finita. La amministrazione Trump non detta più legge la ad Est.