L'”INTEGRAZIONE” CON I SOLDI E LE CASE ALTRUI…

PAOLO SENSINI – “Noe taliani abbiamo nel Dna accoglienza”: sono parole di uno che si è integrato alla perfezione in I-Taglia, cioè l’imam Izzedin Elzir, presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, intervistato da Klaus Davi. Uno di quelli insomma che ha capito al volo qual è il clima “cul-turale del paese”, ossia fare il frocio col culo degli altri. Secondo Elzir, infatti, “una parte delle case sfitte nel nostro Paese può andare ai migranti e una parte agli autoctoni. Secondo alcune stime, le case sfitte nel sud sono 700 mila, e nel Paese oltre tre milioni. Questo significa che gli spazi per accogliere migranti ci sono: l’ accoglienza fa parte del nostro Dna. Ci rivolgiamo ai comuni, ai prefetti per rendere disponibili queste case ai migranti. Bisogna evitare un clima di rassismo. Queste abitazioni potrebbero accogliere i 2 milioni di profughi che l’Italia è assolutamente in grado di ospitare, visto che Paesi come la Giordania o la Tunisia hanno fatto altrettanto” Ecco risolto un problema epocale come quello dell’immigrazione, e risolto addirittura in termini scientifici da uno che, pur di origine tunisina, ne ha addirittura radiografato il Dna. Dunque, per ricapitolare: prima fase requisire gli appartamenti sfitti, e poi magari passare anche alle prime case dei “taliani” nel caso ci sia ancora bisogno. Semplice, no? Alla faccia di tutti i rassisti!