La Lituania ha litigato con la Cina. E la UE interviene.

La Lituania, paese UE da 2 milioni e 790mila abitanti suppergiù, ha consentito a Taiwan di aprire un’ambasciata. Insomma ha pensato bene di sfidare la Cina sul punto debole. Pechino come si sa ritiene Taiwan parte del territorio nazionale, non stato indipendente. Da quel momento, il paesello baltico ha subito le ovvie sanzioni cinesi. Con grande sorpresa e indignazione di Vilnius (la capitale, 544 mila abitanti) e preoccupazione della Germania, che palesemente non era stata consultata.

La Cina ha già declassato le sue relazioni diplomatiche con lo Stato baltico e sospeso i servizi consolari dopo l’apertura dell’ufficio di rappresentanza taiwanese in Lituania a metà novembre.. Scrive DWN: “ le dogane cinesi non hanno più incluso la Lituania nell’elenco dei paesi di origine, si è lamentato all’inizio di dicembre il presidente dell’Associazione dell’industria lituana, Vidmantas Janulevicius. Ora non è possibile inviare moduli doganali per carichi dalla Lituania.

“Si tratta di un precedente tra i paesi dell’OMC che interessa l’intera catena del valore e quindi il mercato interno dell’UE. […] la disputa commerciale sino-lituana colpisce anche aziende tedesche come il fornitore automobilistico Continental. Alla società di Hannover era stato chiesto dalla Repubblica popolare di interrompere l’uso di componenti fabbricati nel paese dell’UE, la Lituania.

“Continental sta ricevendo segnali minacciosi che le consegne dalla fabbrica lituana alla Cina non saranno più consentite”, ha detto a Reuters uno degli addetti ai lavori. Il terzo più grande fornitore automobilistico del mondo, che produce componenti elettronici nella sua fabbrica a Kaunas, 100 chilometri a ovest della capitale lituana Vilnius, non ha voluto commentare la situazione politicamente tesa.

Negli ambienti economici si diceva che altre aziende avevano difficoltà con le loro catene di approvvigionamento a causa del divieto della Cina sulla Lituania. Sono colpite fino a una dozzina di aziende, principalmente del settore automobilistico e agricolo. Si tenta su tutti i canali di risolvere il problema. “Sono in corso colloqui, sia da parte della politica che da parte degli affari”.

Reuters ha appreso dai diplomatici dell’UE che l’argomento era così delicato che è stato sollevato anche a margine del vertice dell’UE a Bruxelles giovedì. Secondo le informazioni provenienti dagli ambienti governativi, la prossima settimana ci sarà un incontro con i rappresentanti dell’industria presso il Ministero degli affari economici.

A Bruxelles si è detto che la Commissione Ue potrebbe coinvolgere l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) a causa del contenzioso tra Cina e Lituania. “Stiamo esaminando i passi all’OMC e una denuncia ufficiale all’OMC”, ha detto un portavoce della commissione. In teoria sono possibili anche altri passaggi. La Commissione è da tempo in contatto con Vilnius e la delegazione dell’UE a Pechino per chiarire la situazione.

Il ministero tedesco dell’Economia BDI è allarmatissimo: “E’ chiaro al BDI che non possono essere tollerati danni alle catene del valore che compongono il mercato interno dell’UE”. Il caso mostra che le azioni dei singoli Stati dell’UE non sono aggiornate e che è indispensabile un accordo su una linea comune dell’UE. “Siamo molto preoccupati per la rapidità con cui l’UE e i singoli paesi dell’UE stanno deteriorando le relazioni con la Cina”.

E’ bello sapere che Bruxelles, che impone a Polonia e Ungheria i suoi “valori” (trans e gay), ha trascurato di indicare una linea comune sulla Cina non solo ai paesi baltici, che fanno evidentemente la loro propria politica estera globale sui Grandi Spazi.

Chi avrà consigliato la mossa alla Lituania? L’avrà fatto per schierarsi con gli Usa di Biden? Aprendo per conto suo un conflitto sulla sovranità cinese, per imitazione entusiasta di Washington? ? Gliel’hanno suggerito alla NATO di Stoltenberg? La Lituania è uno dei paesetti che già arde dalla voglia di regolare i conti con Mosca, ed è uno di quelli che hanno una guarnigione americana e spingono la UE alla collisione. Adesso sembra che dobbiamo prendere le sue parti anche verso Pechino?

Reuters ha appreso dai diplomatici dell’UE che l’argomento era così delicato che è stato sollevato anche a margine del vertice dell’UE a Bruxelles giovedì. Secondo le informazioni provenienti dagli ambienti governativi, la prossima settimana ci sarà un incontro con i rappresentanti dell’industria presso il Ministero degli affari economici.

Forse sapremo (oppure no) se la Lituania ha semplicemente avuto un attacco di “tu vuo’ fa l’Ammericano”, o ha agito su indicazione dei noti poteri americani che hanno una gran voglia di rovinare i troppo fruttuosi rapporti degli stati europei con Russia e Cina.

In calce: un istruttivo articolo del 30 agosto 2021, ci informa sulla speciale relazione che Vilnius ha con le forze armate USA

La Lituania apre un campo di addestramento per le truppe statunitensi nel tentativo di attirare l’attenzione di Washington

La Lituania ha aperto lunedì un campo di addestramento militare per le truppe statunitensi a Pabradė. I politici dicono che dovrebbe aiutare il paese a ottenere più attenzione da Washington.

La Lituania si adopererà anche per ospitare una base militare statunitense permanente, insistono.

Battaglioni statunitensi di circa 500 soldati si sono alternati per addestrarsi in Lituania dal 2019. Tra il 2014 e il 2017, unità di dimensioni aziendali di circa 200 soldati statunitensi erano di stanza in Lituania.

“Attenzione, certamente, vogliamo più [attenzione] poiché […] vediamo il quadro geopolitico più ampio, che purtroppo non è migliorato nella nostra regione”, ha detto il presidente Gitanas Nausėda ai giornalisti nell’area di addestramento militare di Pabradė dopo aver partecipato all’inaugurazione cerimonia.

“Vediamo persino sforzi di vario tipo per fare uso di confusioni interne, tentativi di utilizzare quella situazione per scopi politici. Non possiamo permettere che ciò accada”, ha aggiunto.

Il presidente Gitanas Nausėda, a destra, e l'ambasciatore statunitense Robert S. Gilchrist alla cerimonia di apertura di Camp Herkus

Il presidente Gitanas Nausėda, a destra, e l’ambasciatore statunitense Robert S. Gilchrist alla cerimonia di apertura di Camp Herkus / R. Dačkus/Ufficio del presidente lituano

La Lituania ha cercato per anni di essere una destinazione per la presenza militare permanente degli Stati Uniti.

Il ministro della Difesa Arvydas Anušauskas ha affermato di sperare in “una presenza permanente dei nostri alleati nel nostro Paese”.

“Speriamo in una presenza permanente di [truppe] statunitensi invece di rotazione, […] che contribuirebbe alla politica di deterrenza e stabilizzazione della situazione della sicurezza nella regione”, ha aggiunto.

La cerimonia di apertura di Camp Herkus

La cerimonia di apertura di Camp Herkus / A. Pliadis/Ministero della Difesa

I politici lituani lunedì hanno preso parte all’apertura di Camp Herkus, il nuovo campo per le truppe statunitensi.

Il campo Herkus, che può ospitare circa 500 soldati, dispone di unità abitative container, uffici, una mensa, due campi da basket e pallavolo, una palestra, un centro ricreativo e altre strutture.

Il complesso, che sarà ampliato per ospitare più persone, è costato alla Lituania circa 7 milioni di euro.